Independent journal on economy and transport policy
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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
YEAR XXVII - Number 2/2009 - FEBRUARY 2009
Porti
I giganti dell'automobile minacciano di lasciare i porti del
Regno Unito
BMW, Volkswagen, Peugeot/Citroen ed il gruppo di logistica per
veicoli CAT hanno minacciato di chiudere tutte quante le proprie
operazioni portuali “a valore aggiunto” del Regno Unito
quale diretta conseguenza del controverso nuovo sistema delle
imposte per le attività portuali che sta per essere
introdotto in Inghilterra ed in Galles.
Date la crisi a spirale delle tariffe, la minaccia di fallimenti
degli inquilini portuali, la diminuzione dei posti di lavoro e la
fine degli investimenti, si dice che un certo numero di ditte
automobilistiche stia prendendo in considerazione l'ipotesi di un
ricorso congiunto nei confronti della ministro Hazel Blears in
ordine all'imposizione di tasse retroattive.
La CAT afferma che imposte retroattive sulle attività per
un importo di 500.000 sterline potrebbero comportare la chiusura del
suo centro di importazione per la Renault a Teesport, con una
perdita di più di 80 posti di lavoro, nonché indurre
al completo ritiro di attività a valore aggiunto e di
deposito dal Regno Unito nel giro di 12 mesi.
Stuart Warren, direttore regionale ed amministratore delegato
per il Regno Unito della CAT, afferma che la richiesta di imposte ha
rappresentato un ”notevole salasso” per le industrie
dell'automobile e della logistica che già sono sottoposte a
un duro sforzo.
Si dice che la Peugeot/Citroen e la Volkswagen stiano valutando
il proprio futuro presso il porto di Sheerness, dove si trovano di
fronte ad una richiesta di imposte retroattive di 3 milioni e 2,8
milioni di sterline rispettivamente.
La BMW, in una lettera alla DFDS Tor Line - che ha ricevuto una
richiesta di imposte retroattive pari a 9,9 milioni di sterline per
le sue operazioni ad Immingham - dichiara di essere “estremamente
preoccupata” circa le prospettive di un incremento dei costi
in conseguenza del nuovo sistema impositivo.
“Nel caso che ciò dovesse verificarsi, la BMW
sarebbe costretta a riesaminare la propria decisione di movimentare
la propria distribuzione nel Regno Unito dai porti di Immingham e
Southampton, riportando invece le operazioni presso il porto di
uscita dal continente, come un certo numero di nostri concorrenti
già fa”. (da: portstrategy.com, 18.02.2009)
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