Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
06:49 GMT+2
COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXIX - Numero 1/2011 - GENNAIO 2011
Legislazione
La Commissione Europea verso la liberalizzazione ferroviaria
La Commissione Europea continua a desiderare che
l'infrastruttura ferroviaria dell'Unione Europea sia maggiormente
aperta alla concorrenza.
Parlando in occasione di una cena dell'Associazione Europea
Trasporto Merci Ferroviario, Enrico Grillo Pasquarelli, direttore
del trasporto terrestre della direzione trasporti (DG Move) della
Commissione Europea, ha confermato che la sua proposta di direttiva
in materia di ferrovie, una “rielaborazione” delle tre
direttive esistenti, consentirà ai nuovi concorrenti nel
mercato di competere più lealmente nei confronti dei monopoli
statali.
Afferma Grillo Pasquarelli: “La direttiva ha avuto un
periodo di gestazione pari a quella di un elefantino, due anni in
seno alla nostra organizzazione, alla fine del quale abbiamo
prodotto una proposta che assicurerà oneri di accesso
all'infrastruttura più trasparenti e leali, un migliore
accesso ai terminal terrestri ed agli impianti di carburante ed un
regolatore dotato di poteri adeguati al fine di assicurare che tutte
le norme vengano adeguatamente applicate”.
La sua proposta di direttiva, ovvero la “rielaborazione”,
dovrebbe essere dibattuta in prima istanza presso la commissione
trasporti del Parlamento Europeo alla fine di gennaio.
I primi segnali, tuttavia, sono nel senso che il relatore presso
il Parlamento Europeo, Debora Serracchiani, non pensa che le
raccomandazioni della Commissione Europea possano andare molto
lontano, in particolar modo rispetto alla disaggregazione delle
responsabilità (e delle attività) fra le società
ferroviarie statali e quelle di gestione dell'accesso alle
infrastrutture nell'ambito dei loro paesi.
Sebbene si intenda che le due attività debbano essere
gestite indipendentemente, le accuse di favoritismo continuano ad
imperversare.
La spinosa questione è stata esclusa dalla
“rielaborazione” da parte della Commissione Europea
poiché essa ritiene che i suoi procedimenti giudiziari
intentati nei confronti dei 13 stati membri sulla base del fatto che
questi ultimi non sono stati in grado sinora di separare
adeguatamente le due attività potrebbero essere messi a
repentaglio dalle conseguenti modifiche alle normative pertinenti.
Keir Fitch, vice capo di gabinetto del vice presidente della
divisione trasporti della Commissione Europea Sim Kallas, precisa:
“Se si dovessero apportare modifiche alla normativa o
venissero effettuate raccomandazioni in tal senso nel bel mezzo dei
procedimenti, i difensori potrebbero utilizzarle per dimostrare che
la normativa originale era difettosa.
Inoltre, potrebbero volerci da tre a cinque anni per ottenere
che la nostra rielaborazione venga condivisa in seno alla
Commissione Europea, anche se i procedimenti in corso potrebbero
essere ultimati nel giro di due anni”.
La Serracchiani inoltre vorrebbe che al nuovo regolatore
venissero dati più poteri; se ne deduce che se la separazione
fra le attività non dovesse essere concertata con maggiore
chiarezza nella rielaborazione, ci sarebbe bisogno di un forte
regolatore per livellare il campo di gioco in altri modi.
Una volta che la Commissione Trasporti del Parlamento Europeo
avrà deciso come dovrà essere modificata la
“rielaborazione”, le sue opinioni saranno portate di
fronte al parlamento in seduta plenaria, con una prima discussione
nel mese di maggio.
Dopo che sarà stata approvata dal Parlamento Europeo, la
normativa proposta sarà presentata al Consiglio dei Ministri
dei Trasporti, cioè la sede in cui è maggiormente che
sorgano i più seri problemi di tipo politico.
Sebbene la maggior parte dei paesi ancora affermino di volere un
unico sistema ferroviario europeo, molti di loro pensano altresì
che le società ferroviarie statali siano strategicamente
necessarie.
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso dell'editore