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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXX - Numero 16 MARZO 2012
Trasporto ferroviario
Netanyahu pensa che la ferrovia Mar Rosso-Negev possa
stimolare i traffici con la Cina
Israele ha in programma la realizzazione di un collegamento
ferroviario fra i suoi porti del Mar Rosso e del Mediterraneo
finalizzato a fungere quale alternativa terrestre al Canale di Suez
ed a stimolare l'incremento dei traffici dalla Cina, dall'India e da
altri paesi asiatici.
Il consiglio dei ministri ha approvato il 5 febbraio scorso la
realizzazione di una linea di 350 km per collegare la città
di Eilat, unico porto in acque asiatiche di Israele, all'attuale
sistema ferroviario, che si connette al porto di Ashdod.
Il progetto dovrebbe partire al più presto, quest'anno.
Per il primo ministro Benjamin Netanyahu, il collegamento
rappresenta un mezzo per incrementare i traffici con le economie in
espansione dell'Asia, riducendo la dipendenza dai tradizionali
mercati di esportazione di Israele in Europa e negli Stati Uniti e
trasformando Israele in uno hub di scambi commerciali del Medio
Oriente.
Il premier israeliano afferma che poter disporre di una
direttrice di trasporto merci terrestre alla volta del Mediterraneo
darà impulso al valore del paese quale partner strategico
della Cina e dell'India e che sarebbe “utile” nel caso
che insorgessero “problemi” con il Canale di Suez.
“Come possiamo far sì che le grandi economie
asiatiche si interessino a noi?” si è chiesto Netanyahu
nel corso di un'intervista con il Bloomberg News a Tel Aviv il 20
febbraio scorso.
“Possiamo costruire una linea ferroviaria dal Mar Rosso ad
Ashdod che colleghi l'Asia all'Europa”.
Il progetto “contribuirà ad aprire i mercati”.
I responsabili israeliani in occasione di recenti trattative con
le loro controparti cinesi ed indiane hanno ipotizzato la
possibilità che imprese di quei paesi prendano parte alla
costruzione ed alla effettuazione di operazioni nell'ambito del
progetto dal costo stimato in 8,6 miliardi di shekel (2,3 miliardi
di dollari USA); il governo si aspetta che la realizzazione del
progetto richieda cinque anni di tempo a partire dall'inizio dei
lavori di costruzione.
Esportazione di prodotti chimici
Il governo stima che il collegamento ferroviario moltiplicherà
i traffici merci presso il porto di Eilat, che movimenta
principalmente esportazioni di prodotti chimici alla volta di
mercati asiatici, dai quali importa merci varie.
Secondo uno studio del ministero dei trasporti, le esportazioni
di prodotti chimici da Eilat che nel 2008 avevano totalizzato 2,4
milioni di tonnellate, potrebbero aumentare sino a qualcosa come 5,4
milioni di tonnellate nel 2020.
I contenitori spediti potrebbero incrementarsi da 2.000 a
210.000 TEU.
Il governo sta vendendo il porto ad operatori privati e si
aspetta di completare tale processo entro quest'anno.
Il ministero delle finanze ha annunciato il 21 febbraio scorso
che cinque imprese - Maman Cargo Terminals and Handling Ltd., Gadot
Chemicals Tankers and Terminals Ltd., Papo Maritime Ltd., Mifalei
Tovala Ltd. e Gold Bond Group Ltd. - hanno raggiunto uno stadio
avanzato nel processo di vendita.
Per due mesi, dopo che il governo avrà adottato i
provvedimenti finalizzati alla salvaguardia dei lavoratori del
porto, i contendenti potranno presentare le offerte di gara.
La Mifalei Tovala è una consociata della Israel Chemicals
Ltd. a partecipazione statale, che estrae minerali dal Mar Morto al
fine di produrre potassa e fertilizzanti.
L'acquisizione del porto potrebbe contribuire a limitare le
agitazioni dei lavoratori ed altri imprevisti che talvolta hanno
ritardato le sue esportazioni in Asia, ha dichiarato Joseph Wolf,
esperto finanziario della Barclays Capital di Tel Aviv. (da:
globalportstrategies.wordpress.com, 09.03.2012)
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