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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS	ANNO XXXVI - Numero 15 APRILE 2018

LEGISLAZIONE

CHE COSA SIGNIFICHERÀ LA BREXIT PER LA COMUNITÀ INTERNAZIONALE DELLO SHIPPING CHE HA SCELTO DI ADOTTARE LA NORMATIVA E LA GIURISDIZIONE INGLESE?

La normativa inglese e la giurisdizione dei tribunali inglesi e degli arbitrati in Inghilterra restano la scelta più frequente per le parti di tutto il settore del trasporto marittimo.

Venerdì 8 dicembre 2017 il Regno Unito e l'Unione Europea hanno annunciato che erano stati fatti "sufficienti progressi" nella prima fase di negoziati per la Brexit, spianando la strada alle discussioni nella transizione verso le future relazioni del Regno Unito con l'Unione Europea.

Poiché ora l'attenzione si volge allo scenario post Brexit, ci sono state molte congetture circa le potenziali implicazioni per la normativa inglese.

Le preoccupazioni di alcuni nel senso che quell'incertezza causata dalla Brexit potrebbe avere conseguenze in ordine all'uso della normativa inglese nei contratti internazionali sono state decisamente confutate dal giudice della Corte di Appello inglese Lord Hamblen in un discorso intitolato "Miti della Brexit".

Lo studio legale Ince & Co è della stessa opinione del giudice Lord Hamblen.

A prescindere dall'esito dei negoziati fra Regno Unito ed Unione Europea, è opinione dello studio legale Ince & Co che il ruolo preminente del Regno Unito quale centro per la risoluzione delle dispute internazionali resterà inalterato.

La normativa e la giurisdizione inglesi continueranno ad essere una scelta allettante per le parti commerciali impegnate in transazioni transfrontaliere e Londra resterà uno hub mondiale di arbitrato.

Uso della legge inglese

La normativa inglese è la legge applicabile che viene scelta da molte aziende internazionali quando stipulano contratti commerciali.

La sua attrattiva deriva da un certo numero di caratteristiche:

Certezza: le aziende richiedono certezza e chiarezza quando avviano attività commerciali transgiurisdizionali e la legge inglese, con i suoi indipendenti ed affermati precedenti giudiziari e giuridici, può assicurarle.

Flessibilità: lo scenario commerciale è in un costante stato di cambiamento.

La normativa inglese non è limitata da un codice scritto ed è invece in grado di adattarsi ai nuovi sviluppi nel mondo imprenditoriale.

Natura commerciale: la legge inglese riconosce la "libertà di contratto" ed è pertanto finalizzata a rendere effettiva l'intenzione contrattuale delle parti commerciali.

Le aziende riconoscono il valore della natura commerciale dei tribunali inglesi, in confronto all'approccio eccessivamente legalistico delle altre giurisdizioni.

Dopo la Brexit, la normativa inglese conserverà queste caratteristiche essenziali.

La partecipazione del Regno Unito all'Unione Europea ha avuto un impatto assai limitato sulla normativa contrattuale inglese, che per lo più deriva dal diritto consuetudinario, e ci saranno pochi cambiamenti in questo settore della normativa quando la Brexit sarà effettiva: come si esprime il giudice Lord Hamblen, "il fiume del diritto contrattuale comune continuerà comunque a scorrere".

Le aziende dovrebbero altresì confidare nel fatto che gli stati membri dell'Unione Europea continueranno a rispettare le clausole giuridiche applicabili inglesi, a prescindere dalla natura delle future relazioni del Regno Unito con l'Unione Europea.

Ai sensi del Regolamento Roma I, ai tribunali dell'Unione Europea viene richiesto di rendere effettive le clausole legali applicabili, anche nel caso che la clausola faccia riferimento alle leggi di uno stato non membro.

Inoltre, il governo del Regno Unito ha confermato che i principi del Roma I (e II che disciplina le relazioni non contrattuali, vale a dire gli illeciti civili ed i reati penali) saranno inserite nella normativa nazionale inglese.

Applicazione delle clausole giurisdizionali inglesi e delle sentenze inglesi

Ci sono state alcune discussioni in ordine al regime successivo alla Brexit per l'applicazione delle clausole di giurisdizione esclusiva inglese e delle sentenze inglesi nell'Unione Europea.

Subito dopo la Brexit, il Regolamento Riformulato di Bruxelles, che assicura il reciproco riconoscimento e la reciproca applicazione delle clausole di giurisdizione e dei giudizi civili fra gli stati membri dell'Unione Europea, cesserà di essere applicato alle relazioni con il Regno Unito.

¹ https://www.hellenicshippingnews.com/wp-content/uploads/2018/04/Providing_a_cross-border_civil_judicial_cooperation_framework.pdf

Tuttavia, in un documento programmatico pubblicato all'inizio di quest'anno (¹), il governo del Regno Unito ha segnalato la propria intenzione di concordare uno "stretto ed esauriente assetto di cooperazione giudiziaria civile con l'Unione Europea… che dovrebbe rispecchiare fedelmente l'attuale sistema dell'Unione Europea".

Anche se ciò sarà oggetto di negoziato, è nell'interesse di entrambe le parti concordare un tale assetto.

Il governo del Regno Unito ha altresì dichiarato che intende sottoscrivere la Convenzione 2005 dell'Aja, che assicura il riconoscimento e l'attuazione delle clausole di giurisdizione esclusiva di tutte le parti (compresa l'Unione Europea) e la Convenzione 2007 di Lugano, che estende il regime di Bruxelles agli stati che stipulano contratti nell'ambito dell'EFTA (Associazione Europea di Libero Scambio).

Il Regno Unito, naturalmente, fa già parte di questi accordi in virtù della propria partecipazione all'Unione Europea.

È significativo il fatto che il Regno Unito non richieda l'assenso dell'Unione Europea o di altri stati della Convenzione per accedere alla Convenzione dell'Aja.

Anche in assenza di un reciproco accordo fra il Regno Unito e l'Unione Europea, che sarebbe poi lo scenario peggiore, l'accesso del Regno Unito alla Convenzione dell'Aja risponderebbe alle principali preoccupazioni delle aziende in cerca di accordi sulle clausole di giurisdizione esclusiva inglese e di applicazione delle sentenze inglesi nell'Unione Europea.

Arbitrato

La posizione preminente di Londra quale centro mondiale degli arbitrati, in particolare per quelli internazionali nel settore marittimo, probabilmente resterà in gran parte immutata dopo il ritiro del Regno Unito dall'Unione Europea.

La Brexit non avrà alcun effetto sulle clausole arbitrali nei contratti disciplinati dalla normativa inglese e le regole dell'Unione Europea non sono applicabili riguardo alla giurisdizione ed all'applicazione dei lodi arbitrali.

I lodi arbitrali resteranno applicabili in tutta l'Unione Europea in virtù della Convenzione 1958 di New York della quale tutti gli stati membri dell'Unione Europea, compreso il Regno Unito, fanno parte a pieno titolo.

Commento

Malgrado i recenti progressi, c'è ancora molta strada da fare nel processo della Brexit.

Molte cose restano incerte, in particolare alla luce del panorama politico ad entrambi i lati del canale della Manica.

Tuttavia, è incoraggiante il fatto che le autorità sia del Regno Unito che dell'Unione Europea sembrino riconoscere il significato della persistente cooperazioni giudiziaria dopo la Brexit.

Questo, unitamente al fatto che gli attuali vantaggi della normativa e della giurisdizione inglese non dovrebbero subire conseguenze in seguito al ritiro del Regno Unito, dovrebbe comportare notevoli garanzie per le aziende.

La Ince & Co confida che il Regno Unito conservi la propria posizione quale importante centro per la risoluzione delle dispute internazionali fra le parti del settore del trasporto marittimo per molti anni a venire.

(da: hellenicshippingnews.com, 3 aprile 2018)