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CENTRO INTERNAZIONALE STUDI CONTAINERS
ANNO XXXVII - Numero 15 GENNAIO 2019
LEGISLAZIONE
IL VOTO SUL RAPPORTO CLUNE: LA ESPO NE ACCOGLIE
FAVOREVOLMENTE L'ESITO MA RESTA MOLTO PREOCCUPATA IN ORDINE
ALL'AGGIUNTA DI UN ALTRO LIVELLO DI RELAZIONE ATTRAVERSO LA
REALIZZAZIONE DI UN'INTERFACCIA CON L'UNIONE EUROPEA
Il 10 gennaio la TRAN (Commissione Trasporti del Parlamento
Europeo) ha adottato la propria posizione in ordine alla proposta da
parte della Commissione Europea di una regolamentazione finalizzata
ad istituire un Ambiente Marittimo Europeo a Finestra Unica.
Sotto molti aspetti, il rapporto Clune adottato migliora la
proposta della Commissione e costituisce una solida base al fine di
trovare un compromesso con il Consiglio in relazione a questa
proposta da tempo attesa.
La maggioranza assoluta dei parlamentari europei della TRAN ha
votato a favore dell'approccio della relatrice Deirdre Clune, che
molto opportunamente pone l'accento sull'armonizzazione dei dati,
sull'equilibrio fra un giusto livello di armonizzazione e la
necessità di tenere il ritmo con gli sviluppi tecnologici in
corso, sul rispetto degli attuali canali di comunicazione che
funzionano bene, come i Port Community Systems, nonché sugli
investimenti effettuati a tale riguardo.
"Molte delle proposte presentate sono un importante passo
avanti per il settore marittimo-portuale, poiché lasciano
abbastanza flessibilità per consentire sviluppi ed
investimenti ascendenti finalizzati alla digitalizzazione, non solo
la catena di dati delle formalità di relazione in quanto tale
ma anche la catena di dati molto più ampia a vantaggio
dell'intera filiera logistica e della più ampia comunità
portuale.
La questione delle formalità di relazione è una
questione molto complessa ma molto importante.
Siamo assai riconoscenti per l'elevato livello di comprensione
che la relatrice ed i suoi collaboratori hanno dimostrato negli
ultimi mesi" afferma la segretaria generale della ESPO
(European Sea Ports Organisation) Isabelle Ryckbost commentando
l'esito della votazione.
L'ESPO si rammarica, tuttavia, del fatto che l'approccio
realistico e lineare venga sbilanciato dall'adozione della proposta
di sviluppare un'Interfaccia di Punti d'Accesso Comuni dell'Unione
Europea.
Secondo questa proposta, dovrebbe essere istituita
un'interfaccia centralizzata di Punti di Accesso Comuni dell'Unione
Europea, in aggiunta alle finestre uniche armonizzate nazionali ed
ai sistemi comunitari portuali.
"L'attuale proposta della Commissione è il risultato
di valutazioni approfondite delle diverse opzioni possibili mirate a
creare un ambiente di relazione più efficiente per tutte le
parti interessate.
La Commissione ha scelto la via dell'armonizzazione delle
Finestre Nazionali Uniche.
Oltre a ciò, la realizzazione di un'interfaccia
dell'Unione Europea di punti di accesso comuni, come richiesto nel
testo del Parlamento Europeo adottato, significa una duplicazione
delle Finestre Nazionali Uniche armonizzate.
Questo creerebbe un ulteriore livello di segnalazione,
aggiungerebbe oneri amministrativi, complessità, costi e
quindi il rischio di provocare effetti negativi in termini di
efficienza.
Speriamo che i negoziatori tornino sulla proposta della
Commissione in ordine a questo punto e comprendano che l'aggiunta di
livelli non agevolerà ma complicherà l'ambiente di
relazione in ambito marittimo.
Si faccia in modo di cercare di portare avanti l'armonizzazione
dei dati e delle singole finestre nazionali ", aggiunge
Isabelle Ryckbost.
Attualmente, i Port Community Systems (PCS) e le National Single
Windows (NSW) sono i principali punti di ingresso attraverso i quali
i dati vengono segnalati alle autorità competenti.
Secondo la proposta della Commissione, le finestre singole
nazionali devono essere armonizzate e risponderanno pertanto alle
richieste dei dichiaranti dei dati (linee di navigazione o loro
agenti) per un ambiente di segnalazione più armonizzato.
Oltre a questi NSW, i porti e le linee di navigazione che
attualmente stanno lavorando con un PCS come uno sportello unico per
le formalità di segnalazione e tutti gli altri servizi resi
alle parti interessate nella filiera logistica potranno continuare a
farlo, a condizione, naturalmente, che siano compatibili con le NSW
armonizzate.
Oltre all'aggiunta di complessità, l'istituzione di
un'interfaccia per punto di accesso comune dell'Unione Europea
implicherebbe notevoli investimenti, a carico dell'Unione Europea,
che non sono ancora definiti o iscritti in bilancio.
Inoltre, gli stati membri dovranno investire allo scopo di
collegare i loro sistemi nazionali a finestra singola al sistema
centralizzato.
Allo stesso tempo, i porti che hanno già sviluppato
sistemi ascendenti, sofisticati e innovativi per ricevere, gestire e
riutilizzare i dati, non rinunceranno a questi canali di relazione
allo stato dell'arte, poiché soddisfano molto di più i
servizi rispetto alla comunicazione delle formalità che
rientrano nel campo di applicazione dell'attuale proposta.
L'interfaccia dell'Unione Europea non ridurrà quindi i
costi per le autorità portuali.
L'ESPO spera di continuare il dialogo con il Parlamento ed il
Consiglio al fine di trovare una soluzione che significhi un reale
passo verso il completamento del mercato interno per il trasporto
marittimo e la realizzazione dell'agenda di digitalizzazione del
settore portuale e marittimo.
Nella sessione plenaria della prossima settimana il Parlamento
Europeo avallerà il mandato di avviare i negoziati con il
Consiglio che avevano definito un orientamento generale lo scorso
dicembre.
Le riunioni trilaterali sono previste a fine mese ed a febbraio.
È probabile che sarà raggiunto un accordo prima
della fine del mandato di questo Parlamento.
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