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CENTRO INTERNAZIONALE STUDI CONTAINERS
ANNO XXXVII - Numero 31 AGOSTO 2019
LEGISLAZIONE
IMO: LE POSSIBILITÀ DI RINVIO DELLA SCADENZA DEL 1°
GENNAIO 2020 SONO PARI A ZERO
La redazione ha incontrato Frederick Kenney, direttore per gli
affari legali ed esterni all'IMO (International Maritime
Organization), per parlare dei motivi per cui non c'è alcuna
possibilità che la scadenza del 2020 relativa al limite allo
zolfo possa essere posposta, di che cosa succederà se le navi
dovessero sperimentare problemi operativi a causa dei nuovi
carburanti e di perché la regolamentazione degli scrubber
(filtri depuratori) a ciclo aperto dovrebbe essere uniforme anziché
a livello locale.
Mentre il settore - dal trasporto marittimo e dalle raffinerie
al bunker ed ai porti - si sta preparando a viso aperto per il 1°
gennaio 2020, a molte domande ancora non si è potuto
rispondere, come quelle inerenti alle nuove tipologie di carburante
a basso contenuto di zolfo.
Per altre domande, ci sono risposte cristalline; ad esempio, se
la scadenza del 1° gennaio potrebbe ottenere un rinvio
all'ultimo momento se il settore - o quello delle raffinerie, ad
esempio - dovesse scoprire di non essere pronto.
"Le possibilità sono davvero pari a zero.
Dal punto di vista procedurale, non vi è alcun meccanismo
che consentirebbe alla regola dello 0,50%, com'è ora, di
essere modificata rispetto al 1° gennaio 2020" afferma
Kenney dalla sede centrale dell'IMO a Londra.
Il dirigente spiega che, se uno stato associato desiderasse
posporre o modificare la direttiva in futuro, potrebbe farlo ma il
processo dovrebbe ricominciare tutto daccapo.
Se tutto andasse il più rapidamente possibile, ci
vorrebbero 22 mesi dall'inizio alla fine.
Ma non c'è una modalità procedurale per iniziare
anche adesso.
Non fino al prossimo anno.
Si starebbe a parlarne per quattro-cinque anni più avanti
se le cose andassero perfettamente lisce" aggiunge Kenney.
Non ci sono richieste di modifica da parte degli stati
associati
La decisione di fissare la scadenza del limite dello 0,50% allo
zolfo al 1° gennaio 2020 è stata presa a ottobre del
2016, quando la MEPC (Marine Environment Protection Committee) aveva
confermato una decisione presa quando gli emendamenti all'Allegato
VI della Convenzione MARPOL erano stati adottati nel 2008.
Il trattato da allora è stato modificato, di modo che le
disposizioni per revocare quella decisione non esistono più.
Il cambiamento della scadenza richiederebbe emendamenti alla
convenzione MARPOL da parte della MEPC e richiederebbe il supporto
degli stati associati: gli stessi stati che hanno supportato la
scadenza del 1° gennaio 2020 a stragrande maggioranza.
"Qualsiasi idea di cercare di rinviare la data dovrebbe
superare quella maggioranza: e, dal punto di vista pratico e
politico, si tratterebbe di un compito molto, molto arduo"
afferma Kenney.
"Inoltre, ci sarà una riunione della MEPC a maggio e
nessuno ha presentato quella proposta; nessuno l'ha messa sul
tavolo.
Non potrebbe nemmeno essere una proposta ad hoc, perciò,
dal punto di vista delle procedure, non si può farlo.
Non c'è proprio nessun modo di posporre la data di
attuazione del 1° gennaio 2020".
Il quadro è stabilito, le regole sono chiare
Secondo Kenney, l'IMO ha prodotto un grande quantità di
guide al fine di assistere gli armatori nell'attuazione delle
disposizioni, che dovrebbero offrire una buona base per prepararsi
nei prossimi sette mesi.
"Il quadro è stabilito e le regole sono chiare.
Questa è una incredibile opportunità per il
settore: l'occasione per dimostrare con chiarezza il suo impegno per
l'ambiente e la salute della gente.
È qualcosa di cui tutti quanti nel settore dovrebbero
essere orgogliosi" afferma.
"Se qualche armatore non fosse consapevole delle regole e
di quello che sarà richiesto, si troverebbe alquanto in
ritardo nella gara.
La regola del limite dello 0,50% allo zolfo nel carburante dal
1° gennaio 2020 è stata adottata nel 2008: pertanto si è
trattato di un bel po' di tempo".
La guida per la pianificazione dell'attuazione sulla nave per
aiutare gli armatori a prepararsi è stata pubblicata dall'IMO
e riguarda cose come la pulizia dei serbatoi in vista dell'olio
combustibile a basso contenuto di zolfo che dovrebbe essere
imbarcato prima del 1° gennaio 2020: vale a dire, nell'ultima
parte del 2019.
Riunioni in primavera per occuparsi delle potenziali
questioni relative al 2020
Nel caso che le navi dovessero sperimentare problemi operativi a
causa dei nuovi carburanti a basso contenuto di zolfo in corso di
sviluppo - tipo la separazione del carburante o altre questioni -
essi saranno riferiti al controllo degli stati portuali ovvero agli
stati di bandiera.
Se le prove suggerissero che occorrono modifiche o adeguamenti,
con caratteristiche di urgenza o col passare del tempo, le questioni
potrebbero essere portate all'attenzione della riunione delle MEPC
ad aprile del 2020, ovvero alla riunione della MSC (Maritime Safety
Committee) a maggio del 2020.
"Le commissioni si riuniranno molto presto nel corso del
processo di attuazione e prenderanno in considerazione ogni
informazione in ordine alle questioni relative all'attuazione od
alla sicurezza per vedere se venissero richieste ulteriori
iniziative" afferma Kenney.
Il dirigente afferma che è importante per il settore
comprendere che i FONAR (Fuel Oil Non-Availability Reports) non sono
una strategia di attuazione che la gente può utilizzare
semplicemente per evitare di conformarsi.
Le navi possono utilizzare i FONAR nel caso che non possano
ottenere carburante conforme e per fornire le prove di avere fatto
quello che potevano e compiuto i passi necessari per conformarsi.
È a discrezione degli stati portuali tenere conto delle
informazioni presenti in un FONAR quando prendono in considerazione
qualsiasi sanzione per mancata conformità.
"L'obiettivo finale dell'IMO è quello di disporre di
regole a livello mondiale che siano messe in atto in modo uniforme e
applicate in modo coerente.
Questo è il nostro obiettivo al riguardo" afferma
Kenney.
Discussioni sugli scrubber sul tavolo
Le regole globali e la coerenza nell'attuarle sono centrali per
l'IMO anche quando l'argomento è quello degli scrubber.
Diversi stati hanno vietato o limitato l'uso di scrubber a ciclo
aperto - fra cui Singapore, Belgio, Germania e Norvegia - e ci si
aspetta che l'elenco cresca.
L'IMO, tuttavia, ritiene che la coerenza a livello globale
dovrebbe essere la via da seguire.
"L'opinione della segreteria dell'IMO è che le
regole globali - attuate coerentemente e applicate in modo uniforme
- siano la migliore via da seguire.
Quando si assiste all'adozione di iniziative locali e regionali,
può essere un motivo di preoccupazione se esse sono
incoerenti rispetto ai regolamenti dell'IMO.
Abbiamo bisogno di regole uguali per tutti ed è questa la
cosa che stiamo facendo" afferma Kenney.
La MEPC sta iniziando a discutere gli impatti dello scarico da
scrubber a ciclo aperto in seguito ad una proposta dell'Unione
Europea di discutere ed individuare le questioni inerenti
all'equipaggiamento.
Gli scrubber a ciclo aperto non sono vietati dall'IMO, ma
esistono delle linee guida per l'installazione e l'uso dei sistemi.
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