Intervenendo ieri alla chiusura del 37° Salone Nautico Internazionale di Genova, il sottosegretario ai Trasporti e alla Navigazione Giuseppe Soriero ha delineato il futuro della portualità turistica e della legislazione nautica italiana.
Nell'ambito del convegno nazionale dell'UNASCA (Unione Nazionale Autoscuole Studi di Consulenza Automobilistica) svoltosi al Salone, Soriero ha innanzitutto dichiarato che "è praticamente pronto e attende solo il completamento delle ultime formalità per passare alla firma e alla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale il decreto del governo che regolerà complessivamente la farraginosa e confusa legislazione sulla nautica da diporto per la quale, con la definitiva riorganizzazione del ministero dei Trasporti, avrà per la nautica un unico sportello di riferimento per tutti: costruttori e utenti".
Soriero ha quindi affermato l'impegno del governo per potenziare la ricettività e incrementare il numero dei porti turistici italiani. Ha sottolineato che il numero dei posti barca è salito da 77.000 a 85.900, mentre l'obiettivo per l'inizio del 2000 è di raggiungere i 120.000 di cui dispone attualmente la Francia.
Non è pero solo un problema di quantità, ha proseguito il sottosegretario, visto che "occorre adeguarci in qualità e costi, perché la concorrenza li ha nettamente inferiori".
E in tema di infrastrutture portuali turistiche Soriero ha detto che "non devono essere gestite da organismi pubblici, ma si deve formare una categoria imprenditoriale giovane, intraprendente e idonea, formata da cooperative e in grado di offrire occasioni di nuova occupazione".
Il sottosegretario ha inoltre ricordato le iniziative a favore della nautica assunte quest'anno dal governo. Fra queste la riforma delle patenti nautiche in riferimento alle nuove fasce di navigazione (entro e oltre le 12 miglia), la semplificazione delle procedure burocratiche per il rilascio delle concessioni per la costruzione dei nuovi porti turistici (da 10 anni a 12 mesi), l'eliminazione della tassa di concessione sul VHF, l'inquadramento giuridico delle scuole nautiche e il 'punto fermo' dei 48 CV (oltre i quali è obbligatoria la patente nautica).
Sul tema delle patenti nautiche il segretario nazionale dell'UNASCA, Luciano Baraldi, ha invece ribadito la contrarietà dell'associazione alla liberalizzazione dei corsi. Secondo Baraldi infatti le scuole nautiche sono le uniche istituzioni soggette ad autorizzazione e a vigilanza amministrativa da parte delle Regioni, mentre per altri enti e associazioni nautiche a livello nazionale non è previsto nulla di tutto ciò. Una disparità che, ha detto Baraldi, non deve essere permessa. |
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