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26 giugno 2020
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- Bonz (FEPORT): la movimentazione delle merci deve essere
esclusa dal campo di applicazione della tonnage tax
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- La decisione della Commissione Europea di non modificare la
lista dei servizi accessori - ha denunciato la federazione dei
terminalisti portuali - è inaccettabile
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La federazione dei terminalisti portuali privati europei ha
apprezzato l'iniziativa della Commissione Europea volta a
predisporre misure per contrastare la concorrenza sleale di aziende
extraeuropee che, sostenute da aiuti di Stato, danneggiano le
imprese comunitarie, ma ha esortato anche la Commissione a prestare
attenzione particolare pure alle distorsioni che avvengono
all'interno dello stesso mercato dell'UE e non sono provocate da
queste aziende.-
- In occasione della propria assemblea annuale, tenutasi ieri, la
Federation of European Private Port Companies and Terminals (FEPORT)
ha accolto con favore l'adozione nei giorni scorsi da parte della
Commissione UE di un Libro Bianco sulle sovvenzioni estere nel
mercato unico, sul quale è stata avviata una consultazione
pubblica che terminerà il prossimo 23 settembre con lo scopo
di contribuire alla predisposizione di specifiche proposte
legislative. La Commissione ha infatti evidenziato che se le
sovvenzioni degli Stati membri dell'UE sono da sempre soggette alle
norme europee sugli aiuti di Stato per evitare distorsioni, invece
le sovvenzioni concesse da governi di paesi terzi ad imprese che
operano nell'UE hanno un impatto negativo sempre più evidente
sulla concorrenza nel mercato unico ma sfuggono al controllo dell'UE
sugli aiuti di Stato. La Commissione ha sottolineato che sono sempre
più numerosi i casi in cui si ritiene che aiuti esteri
abbiano facilitato l'acquisizione di imprese dell'UE o che abbiano
falsato le decisioni di investimento, le operazioni di mercato o le
politiche tariffarie dei beneficiari oppure la partecipazione a gare
d'appalto pubbliche, a scapito delle imprese non sovvenzionate.
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- «È importante - ha osservato la FEPORT - che i
responsabili politici dell'UE si rendano conto che le sovvenzioni
pubbliche concesse a cantieri navali che non fanno parte dell'UE
hanno aggravato l'eccesso di capacità nel settore globale del
trasporto marittimo dei container e abbiano accelerato la necessità
di un consolidamento nel settore dello shipping. Entrambi gli
sviluppi - ha specificato la federazione dei terminalisti europei -
hanno un impatto enorme sul settore portuale dell'UE e sulla sua
capacità di recuperare gli investimenti pubblici e privati
che sono stati realizzati». Secondo FEPORT, «sarà
essenziale adottare strumenti efficaci, ma anche significative
misure di sostegno a beneficio non di specifici settori, ma delle
diverse parti di ciascun ecosistema dell'UE. Questo - ha spiegato la
federazione - è certamente il modo migliore per garantire che
vi sia un ritorno dagli investimenti a favore dei contribuenti
dell'UE e delle imprese dell'UE che si sforzano di offrire servizi
assai competitivi».
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- Se FEPORT ha concordato con la Commissione relativamente
all'effetto distorsivo che gli aiuti di Stato esteri hanno sul
mercato unico europeo, ha posto l'attenzione anche sulle distorsioni
che avvengono nell'ambito di questo stesso mercato: «l'estensione
del trattamento fiscale più favorevole alle attività
svolte da terminal integrati verticalmente di proprietà di
compagnie di navigazione dell'UE - ha spiegato la federazione
riferendosi specificamente al settore portuale - costituisce una
distorsione della concorrenza che penalizza i terminal indipendenti.
Questa - ha denunciato FEPORT - è una chiara violazione del
principio di parità di trattamento e pregiudica la parità
di condizioni nel mercato interno».
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- Il riferimento di FEPORT è al trattamento fiscale
applicato alle imprese marittime nell'ambito dei regimi di tonnage
tax, e in particolare a quelle imprese marittime che oltre ad
operare servizi marittimi effettuano anche attività
terminalistiche assegnando a queste ultime - secondo la federazione
- un vantaggio competitivo rispetto ai terminalisti indipendenti
ripetutamente denunciato dalla FEPORT
(
del 17
giugno 2020).-
- La federazione dei terminalisti ha rilevato che ogniqualvolta la
Commissione Europea annuncia il via libera ad un regime di tonnage
tax non manca di assicurare che non ci sono ricadute del trattamento
fiscale più favorevole applicato alle compagnie di
navigazione su altri settori non connessi al trasporto marittimo.
FEPORT ha ribadito che i propri associati nutrono seri dubbi che
queste ricadute sul settore della movimentazione delle merci non ci
siano e a tal proposito - ha precisato il presidente della
federazione, Gunther Bonz - desiderano conoscere più
approfonditamente la metodologia applicata dalla Commissione UE».
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- «La decisione della Commissione Europea di non modificare
la lista dei servizi accessori nonostante la mole notevole di
decisioni, vale a dire dieci che hanno esteso il campo di
applicazione alle attività di carico e scarico e/o
movimentazione delle merci - ha spiegato Bonz - dal nostro punto è
inaccettabile in quanto le decisioni non sono più
circoscritte, ma confermano un approccio concreto adottato dalla
Commissione relativamente all'inclusione della movimentazione delle
merci. Quindi - ha concluso il presidente della FEPORT - chiediamo
formalmente che la movimentazione delle merci sia esclusa dal campo
di applicazione della tonnage tax. Abbiamo bisogno di reali
condizioni di parità di trattamento nell'ambito del mercato
interno».
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