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21 gennaio 2021
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- Assiterminal, sì alla creazione di un'istituzione che
sia dedicata alle attività marittime
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- Ferrari: non è ne una velleità, ne una
suggestione, ma dovrebbe essere un esigenza concreta e strategica
del sistema Italia
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L'Associazione Italiana Port & Terminals Operators
(Assiterminal) è concorde con l'esortazione rivolta al
governo dal The International Propeller Clubs e dalla Federazione
del Mare di istituire un Ministero del Mare o comunque un centro di
coordinamento politico-amministrativo per le attività
marittime. «Gli appelli e le riflessioni che si stanno
riproponendo da parte del Propeller e della Federazione del Mare,
come sottolineato recentemente da Umberto Masucci e Mario Mattioli -
ha rilevato il direttore di Assiterminal, Alessandro Ferrari -
rientrano nel solco della migliore espressione dell'unità di
vision del composito cluster della blue economy: l'economia del
mare, in senso lato, o della logistica dei trasporti, se vogliamo
dare un'accezione più sistemica alle dinamiche produttive del
settore che cerca di riemergere agli onori delle cronache e
dell'attenzione politica e programmatica del Paese - ha convenuto
Ferrari - necessiterebbe di una maggiore incisività anche
amministrativa, e di conseguenza di un efficacia nella
pianificazione e attuazione di misure concrete di sviluppo, da parte
del governo».-
- «Concentrarsi sull'istituzione di una governance
istituzionale ad hoc - ha sottolineato il direttore di Assiterminal
- non è ne una velleità, ne una suggestione: dovrebbe
essere un esigenza concreta e strategica del sistema Italia anche
per meglio “mettere a terra” le opportunità del
NGEU e le mission di prospettiva in esso contenute. Probabilmente la
politica riuscirebbe su questo tema anche a dare una lettura non
cencelliana cogliendo nel contesto attuale questa opportunità:
e come spesso accade, l'obiettivo non si realizza necessariamente
attraverso un percorso funzionale a “quale strumento” ma
attraverso una chiara consapevolezza e volontà di realizzare
un progetto con una sua chiare visione e una mission: mettere al
centro delle priorità lo sviluppo di un comparto strategico
per il sistema produttivo italiano qual è il nostro».
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- «Ciascuno di noi, intesi come parte integrante del cluster
- ha osservato Ferrari - necessita di semplificazione normativa, di
individuare chiaramente quali sono gli interlocutori decisionali e
di un sistema di regole trasparenti e uniformi, di sviluppare
sinergicamente i processi di digitalizzazione, di avere un sistema
di norme sul lavoro e sulla formazione che promuovano lo sviluppo,
di una razionalizzazione dell'articolato fiscale, solo per citare
alcuni asset, dipanando la rete dei decisori e dei soggetti
attuatori. Anche nel corso del dibattito all'interno del nostro
recente convegno “tassazione porti e governance portualità”
- ha ricordato Ferrari - sono emerse queste istanze, ancor più
avvalorate da alcuni distinguo che hanno però evidenziato
come, sul merito, ci sia convergenza, unità di intenti e
anche voglia e bisogno di fare squadra».
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- «La maturità di questo settore - ha proseguito il
direttore di Assiterminal - crediamo si veda proprio in queste
circostanze: al di là dei legittimi e normali distinguo che
animano la dialettica e il business, i temi della governance, delle
regole, dell'integrazione delle infrastrutture tecnologiche e delle
reti di collegamento, di una pianificazione industriale sinergica al
sistema logistico e turistico, della sensibilità (anche
necessitata, perché no) alle problematiche degli impatti
ambientali e sociali (legame con il territorio e il suo tessuto
collettivo in una visione non localistica ma come sommatoria di
persone, opportunità e sostenibilità) sono solo alcuni
degli aspetti sui quali le istanze e i loro presupposti sono
comunemente orientati».
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- «Quindi - ha concordato Ferrari - promuoviamo tutti il sì
a un'istituzione (Ministero, Sottosegretariato alla Presidenza del
Consiglio, Dipartimento ad hoc con deleghe armonizzanti …)
che colletti in se stessa funzioni e professionalità,
passione e determinazione nel sistematizzare l'attuale
frammentazione burocratico amministrativa di cui soffre da più
di vent'anni questo mondo: se altri paesi anche UE si sono già
mossi in questa direzione è evidente che quello che stiamo
dicendo non è velleitario. Ci sono, nella pubblica
amministrazione, profili e professionalità da valorizzare con
un progetto chiaro e ambizioso, ma negli anni abbiamo visto
depauperate risorse e autorevolezza: questo potrebbe essere davvero
il momento di rilanciarle in un win-win davvero funzionale al Paese:
e se per questo si dovranno creare nuove “poltrone” sarà
per una volta finalizzato anche alla composizione del bene pubblico
o collettivo».
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