- Lo scorso anno il traffico delle merci nel porto di Trieste è
diminuito del -13%
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- Rialzo delle merci varie nell'ultima parte del 2020
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Nel 2020 il porto di Trieste ha movimentato oltre 54 milioni di
tonnellate di merci, con una diminuzione del -13% circa sull'anno
precedente che è frutto della riduzione dei volumi di carichi
movimentati in tutti i quattro trimestri dello scorso anno in tutti
i principali segmenti merceologici ad eccezione di quello delle
merci varie che nell'ultimo trimestre del 2020 è tornata a
segnare una variazione percentuale di segno positivo.-
- «Nonostante la congiuntura - ha commentato il presidente
dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico
Orientale, Zeno D'Agostino - i dati ci restituiscono un'idea di un
porto in salute e la curva di traffico si è un po' rialzata a
fine anno per alcuni settori, ma bisognerà attendere ancora,
per tornare ai numeri dalla fase pre-covid».
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- La riduzione dei volumi movimentati lo scorso anno è
stata determinata dalla contrazione del -13% del traffico delle
rinfuse liquide che è sceso a 37,6 milioni di tonnellate e
dalla flessione assai più accentuata (-70%) delle rinfuse
solide attestatesi a circa 514mila tonnellate. Più contenuto
l'arretramento delle merci varie che, con un totale di oltre 16
milioni di tonnellate, hanno segnato un calo del -5%.
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- L'AdSP ha specificato che se da un lato la riduzione dei volumi
delle merci varie e soprattutto delle rinfuse liquide, a cominciare
dal petrolio, sono dovuti al crollo della domanda iniziata con il
covid, per le rinfuse solide il risultato è causato dal calo
generalizzato dei prodotti metallurgici, minerali e del carbone in
seguito alla chiusura dell'impianto siderurgico triestino della
Ferriera di Servola.
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- L'ente portuale ha evidenziato che il comparto più
dinamico e vitale dell'anno appena concluso si è rivelato
quello dei rotabili che ha registrato una crescita del +7% sul 2019
grazie al consolidamento dei risultati positivi dell'ultimo
trimestre del 2020 toccando le 243.500 unità transitate.
Trend positivo - ha annunciato l'AdSP - che nel solo mese di
dicembre è virato ulteriormente al rialzo stabilendo un
aumento a doppia cifra (+25%).
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- Lo scorso anno il solo traffico containerizzato - con 776mila
teu movimentati - ha mostrato una contenuta flessione del -2%,
diminuzione - ha reso noto l'ente portuale - che è
riconducibile al decremento del traffico in teu sulle navi ro-ro da
e per la Turchia e non a quello di lunga percorrenza con il Far
East. Infatti il container terminal al Molo VII, con 688mila teu, ha
retto molto bene la crisi attestandosi sui valori raggiunti nel
2019.
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- Per quanto riguarda la movimentazione ferroviaria, nel 2020 lo
scalo giuliano ha operato 8.000 treni (-17%). L'AdSP ha spiegato che
anche in questo caso non ha pesato la pandemia, ma il
ridimensionamento della lavorazione dei treni alla Siderurgica
Triestina, e ha precisato che, senza di questi, la perdita
complessiva del traffico ferroviario nel comprensorio portuale
sarebbe stata assai più contenuta (-8%).
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- Quanto al porto di Monfalcone, anch'esso gestito dall'Autorità
di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, nel 2020 ha
movimentato 2,9 milioni di tonnellate di merci, con una flessione
del -28% rispetto al 2019. Il settore delle rinfuse solide, con 2,0
milioni di tonnellate, ha registrato un arretramento del -31%,
mentre le merci varie hanno perso il -20% . L'ente portuale ha
specificato che ad incidere sull'andamento negativo di Portorosega è
stato principalmente il calo del carbone (-95%) con 22mila
tonnellate. I prodotti metallurgici, che rappresentano la prima
tipologia merceologica per peso con il 63% del traffico complessivo
del porto isontino, hanno riportato una perdita del 21%, mentre la
cellulosa, secondo settore dello scalo per peso, si è attesta
sulle 710mila tonnellate (-9%). Pure il traffico di autovetture
gestito dalla Cetal, società controllata dal gruppo Grimaldi,
ha totalizzato un saldo negativo (-40%) con 86mila unità
transitate, ripartite fra autoveicoli ed autovetture delle più
note case automobilistiche, con una media mensile di più di
7mila mezzi trasportati su cinque collegamenti mensili medi con
Grecia, Israele e Turchia.
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