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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXVIII - Numero 4/2010 - APRILE 2010
Studi e ricerche
Da caricatori a spedizionieri
Un numero sempre maggiore di grandi caricatori si sta
trasformando in case di spedizione internazionali al fine di
conseguire filiere della fornitura più razionali dal punto di
vista dei costi e più sicure nel corso della recessione.
Questa è una delle conclusioni cui è pervenuto un
nuovo rapporto pubblicato dalla Drewry Supply Chain Advisors ed
intitolato “Servirsi degli spedizionieri internazionali di
merci - Costi, contratti e migliori procedure”.
Philip Damas, uno dei direttori, commenta: “Negli anni
'80, approssimativamente il 15% del mercato complessivo del
trasporto merci marittimo era controllato dalle case di spedizione,
mentre adesso stimiamo che la percentuale sia del 35% e che gran
parte della crescita si sia verificata nel corso della flessione del
mercato.
Le corrispondenti quote di mercato relative al trasporto merci
aereo sono state stimate rispettivamente nel 90% e 95%”.
A supporto di questa informazione, è utile rammentare che
i traffici containerizzati della K+N sono diminuiti del solo 4,6% lo
scorso anno, sino a 2,55 milioni di TEU, rispetto ad un declino
medio del mercato del 12%.
Le corrispondenti diminuzioni per il trasporto merci aereo sono
state del 9% e 12% rispettivamente.
Si è saputo che anche i volumi containerizzati della DB
Schenker lo scorso anno sono rimasti più o meno allo stesso
livello del 2008 (1,4 milioni di TEU) in parte a causa del maggiore
supporto ad opera dei caricatori.
La Drewry afferma che i caricatori ritengono che le case di
spedizione di merci internazionali riescano meglio a trovare
modalità più efficaci e più razionali dal punto
di vista dei costi per quanto riguarda la movimentazione dei carichi
di quanto non riescano a farlo i fornitori di servizi maggiormente
strutturati, quali i vettori marittimi, e che nel corso di una
flessione del mercato, quando le riduzioni dei costi sono serie, le
spese generali possano essere più facilmente ridotte mediante
l'affidamento a terzi esterni.
Afferma Damas: “Generalmente, la decisione di affidarsi
all'esterno è indotta da un confronto fra i costi interni ed
esterni così come così come dalla valutazione del
vantaggio di trasformare i costi fissi in costi variabili.
Tuttavia, ci sono diversi livelli di affidamento a terzi,
ciascuno dei quali rappresenta diversi possibili passi verso
l'integrazione con uno spedizioniere e la dipendenza da uno
spedizioniere”.
È interessante notare come la DB Schenker affermi come
anche alcuni grossi spedizionieri che erano soliti lavorare
direttamente con i vettori marittimi lo scorso anno abbiano iniziato
a prenotare il proprio trasporto merci per suo tramite, a causa dei
timori inerenti alla stabilità finanziaria di alcuni vettori
marittimi.
Per ulteriori informazioni sul rapporto, si può
contattare il sito www.drewry.co.uk. (da: Containerisation
International, 01.04.2010)
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