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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXVIII - Numero 9/2010 - SETTEMBRE 2010
Studi e ricerche
Lenta navigazione alla ribalta
Un nuovo rapporto pubblicato dal gruppo di ricerca Dynamar BV,
con sede ad Alkmaar nei Paesi Bassi, rivela quanto diffusa sia
diventata a livello mondiale la lenta navigazione.
Il rapporto suggerisce altresì che in futuro i bonus
ambientali derivanti da tale prassi avranno un impatto anche
maggiore sulla sua più ampia implementazione.
La pubblicazione intitolata "Lenta navigazione: una moda
transitoria o permanente?", che fornisce un esauriente
aggiornamento in materia (alla metà dello scorso luglio),
rivela come i vettori marittimi abbiano implementato strategie di
lenta e/o super-lenta navigazione su più di 80 servizi,
impiegandovi 120 navi in più.
Gli autori affermano che la flotta a bassa velocità
costituiva quasi la metà della capacità globale in TEU
e che il 35% del valore dei traffici globali viene "oggi
movimentato attraverso gli oceani a una velocità inferiore
rispetto a prima'.
Il gruppo di ricerca sostiene che la navigazione a bassa
velocità, pur avendo contribuito ad assorbire molta della
nuova capacità consegnata quest'anno, erodendo nel contempo
la flotta in disarmo, peraltro non è stata vantaggiosa per
tutte le parti in causa.
Calcolando risparmi indicativi basati su navi che viaggiano a 25
e 15 nodi, su basi per TEU sia per nave singola, sia su
servizio/anno, il rapporto della Dynamar ha concluso che "sono
stati possibili notevoli risparmi (ma non per qualcuno e non per
tutti) dove possibile e con modesti risparmi di denaro per TEU".
Tuttavia, le ricerca degli autori ha confermato i rapporti di
altri ricercatori secondo cui i caricatori/consegnatari hanno dovuto
subire "la devastazione nelle proprie filiere delle forniture,
a dispetto che una maggiore tolleranza negli itinerari,
nell'affidabilità degli orari e nell'integrità
operativa complessiva non abbia apportato cambiamenti di rilievo.
"Finora, andare più piano ed utilizzare altre navi
in più ha fatto poco per quanto riguarda il miglioramento
sostanziale dell'integrità degli orari, sebbene proprio
questo abbiano promesso molti vettori" scrivono gli autori, i
quali affermano che si tratta di una questione con cui il settore
doveva necessariamente venire a patti.
La Dynamar considera la navigazione a bassa velocità e le
strategie correlate come parte integrante della gestione della
flotta, nonché come un fattore in grado di assicurare tariffe
di nolo più stabili in futuro.
Afferma infatti: "Piuttosto che consentire alle tariffe di
scivolare nuovamente nel modo in cui lo avevano fatto durante la
rincorsa alla recessione a settembre del 2008 ed in seguito, i
vettori gestiranno rapidamente la capacità mediante un nuovo
incremento delle dismissioni delle navi, procedendo nel contempo ad
un ulteriore utilizzo della strategia di lenta navigazione; i
vettori dovranno farlo, dal momento che non ci sarà un altro
piano di salvataggio approntato dalle parti interessate". (da:
ci-online.co.uk, 06.09.2010)
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