
|
COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
|
ANNO XXXIV - Numero 29 FEBBRAIO 2016
|
STUDI E RICERCHE
I CANALI AVVERTONO LE RIPERCUSSIONI DELLA CRISI DEL TRASPORTO
MARITTIMO CONTAINERIZZATO DATO CHE LE NAVI ALLUNGANO IL PERCORSO
Secondo le nuove analisi in ordine ai porti africani di
portoverview.com, sito esperto in materia di servizi di
monitoraggio, i canali di Suez e di Panama potrebbero essere i
prossimi soggetti ad essere afflitti dalla persistente crisi del
settore del trasporto marittimo containerizzato.
I fattori gemelli dell'eccesso di capacità cellulare e
del costo stracciato del bunker nel corso dell'anno passato hanno
indotto i vettori a spostare una molteplicità di partenze
dalle due principali arterie di traffico mondiali ed a reinstradare
le navi attorno al capo sudafricano.
Il suo rapporto semestrale relativo alla seconda metà del
2015 cita un'analisi della SeaIntel (comproprietaria del
portoverview.com) la quale mostra che dalla fine di ottobre dello
scorso anno 115 navi impiegate nei servizi Asia-Costa Orientale USA
ed Asia-Nord Europa hanno effettuato il viaggio di ritorno verso
l'Asia doppiando il Capo di Buona Speranza invece di passare
attraverso i canali nonostante li avessero utilizzati nel viaggio di
andata.
Tre di queste navi sono state impiegate nei servizi Asia-Nord
Europa, mentre le restanti 112 ritornavano in Asia dalla Costa
Orientale statunitense.
"Normalmente, 78 di questi viaggi sarebbero stati
effettuati attraverso il Canale di Suez e, poiché 53 dei
viaggi sono avvenuti nel 2015, ciò significherebbe che il
numero delle portacontainer passate dal Canale di Suez nel 2015
sarebbe diminuito "solamente" dell'1,9% da un anno
all'altro, invece del 2,8% come riferito.
Le altre 37 navi normalmente sarebbero passate dal Canale di
Panama" afferma portoverview.com.
"La SeaIntel conclude che entrambi i canali devono
affrontare una notevole sfida in ordine agli attuali bassi prezzi
del bunker, dal momento che ciò significa che per molti
servizi è più economico passare a sud dell'Africa nel
viaggio di ritorno che servirsi delle rotte attraverso il canale"
aggiunge il sito.
"I canali presentano un particolare svantaggio riguardo ai
servizi Costa Orientale USA-Asia, nell'ambito dei quali è al
momento economicamente attuabile per 14 servizi su 22 passare a sud
dell'Africa nel viaggio di ritorno e sarebbe probabilmente attuabile
per quasi tutti quei servizi se si saltassero i porti di scalo
intermedio".
E lo sarebbe anche per le partenze dal Nord Europa alla volta
dell'Asia se venissero instradate via Sudafrica "se gli scali
intermedi venissero saltati o spostati in altri servizi" è
stato detto.
"Attualmente, i vettori si servono delle rotte sudafricane
solamente nelle tratte di ritorno e conservando i tempi di viaggio,
ma considerando la situazione finanziaria della maggior parte dei
vettori e tenendo presente la relativa "facilità"
con cui i vettori hanno messo in atto sia la lenta che la
super-lenta navigazione, passare a sud dell'Africa nel viaggio di
andata si avvia a sembrare assai allettante per alcuni vettori, se
in effetti essi possono reinstradare i carichi dai porti di scalo
intermedi".
C'è una ulteriore e persuasiva ragione che induce i
vettori a fare rotta via Sudafrica: oltre ad evitare gli oneri
connessi al transito nel canale, la rotta prolungata, che aggiunge
un'altra settimana ai tempi di viaggio, potrebbe potenzialmente
"assorbire" fra 60 e 80 navi, metà delle quali
sarebbero portacontainer ultra-grandi, nonché eliminare un
po' dell'eccesso di capacità che sta causando l'instabilità
delle tariffe di nolo.
(da: theloadstar.co.uk, 22 febbraio 2016)
|
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
|