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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
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ANNO XXXV - Numero 28 FEBBRAIO 2017
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TRASPORTO STRADALE
AUMENTA LA PRESSIONE SULL'UNIONE EUROPEA AFFINCHÉ
STACCHI LA SPINA ALLA CONTROVERSA NORMATIVA TEDESCA IN MATERIA DI
PEDAGGIO STRADALE
La responsabile per i trasporti dell'Unione Europea Violeta
Bulc difende l'iniziativa della Commissione Europea finalizzata a
garantire il controverso disegno di legge tedesco sul pedaggio
stradale che ha riscosso feroci critiche e minacce di azioni legali
da parte di 11 paesi vicini.
La Bulc è stata messa sotto tiro il 15 febbraio scorso
nel corso di una sessione plenaria del Parlamento Europeo composto
da 751 membri quando i parlamentari hanno attaccato la Commissione
per avere permesso di progredire al disegno di legge tedesco che
farebbe pagare gli autisti sulla base di quanti giorni essi usano le
strade ma rimborserebbe tale onere solo ai proprietari di veicoli
immatricolati in Germania.
La commissaria ai trasporti ha detto ai parlamentari europei che
una revisione delle regole dell'Unione Europea sui pedaggi stradali
che ha in programma di proporre questa primavera potrebbe istituire
misure contro la discriminazione dei proprietari di veicoli di un
altro paese dell'Unione Europea.
"È molto importante per me e per l'Unione Europea
che la Germania adesso accetti di porre il suo dibattito sugli oneri
stradali nel contesto di un futuro sistema diffuso su tutta l'Unione
Europea" ha dichiarato.
La Bulc afferma che la sua proposta potrebbe inoltre introdurre
le prime regole sui pedaggi per tutta l'Unione Europea per quanto
attiene le auto adibite al trasporto di persone.
Attualmente, la normativa dell'Unione Europea comprende misure
inerenti ai pedaggi stradali per i camion.
Ma un gruppo di accesi oppositori che hanno attaccato il disegno
di legge tedesco sostiene che questo corrisponde esattamente a ciò
che la Bulc vorrebbe per evitare le discriminazioni nei confronti
degli autisti stranieri.
Il ministro dei trasporti austriaco Jörg Leichtfried, che
guida la carica degli 11 paesi contro il disegno di legge, ha
dichiarato il giorno stesso che la Bulc dovrebbe "ripensare la
propria posizione" e respingere la "chiaramente
discriminatoria" legge tedesca.
Leichtfried avverte che l'approvazione da parte della
Commissione dei piani del ministro dei trasporti tedesco Alexander
Dobrindt crea l'impressione che i grandi paesi dell'Unione Europea
si facciano sempre i fatti propri.
"Se ognuno cercasse di danneggiare l'altro e di infrangere
le regole, l'Europa si sfalderebbe.
La Commissione Europea dev'essere consapevole di questo
pericolo" ha dichiarato Leichtfried.
La Commissione tiene aperte le opzioni
Per oltre un anno, la Commissione ha opposto resistenza al
disegno di legge, che ci si aspetta debba essere sottoposto al voto
del Bundestag questa primavera.
La l'esecutivo lo scorso dicembre ha accettato di congelare
un'azione legale contro la Germania in cambio di nuove misure che
porterebbero all'applicazione di tariffe più basse agli
automobilisti di modelli maggiormente ecocompatibili.
La Bulc ha dichiarato il 15 febbraio che la Commissione potrebbe
ancora avviare l'azione legale se dovesse accertare che le regole
sui pedaggi infrangono la normativa dell'Unione Europea una volta
che la versione finale sarà stata approvata dal Bundestag.
"La procedura d'infrazione verrà chiusa se e solo se
la Commissione si convincerà che la normativa tedesca non
discrimina gli autisti stranieri" afferma.
Il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker è
intervenuto per negoziare l'accordo a dicembre nel contesto di
un'iniziativa che ha segnalato l'importanza politica del disegno di
legge.
I pedaggi stradali in programma sono stati una priorità
politica per Dobrindt, che appartiene all'Unione Cristiana Sociale
della Baviera, una formazione di centro-destra, partito gemello dei
Cristiani Democratici di Angel Merkel.
Il pedaggio stradale è stato un importante argomento di
campagna elettorale dei conservatori bavaresi in vista delle ultime
elezioni del Bundestag nel 2013.
In vista delle nuove elezioni del 24 settembre prossimo,
ottenere il semaforo verde per la legge potrebbe rafforzare la
reputazione del partito di Dobrindt.
Ma egli potrebbe subire un duro colpo a causa della contestata
normativa sul pedaggio stradale.
Un gruppo di esperti austriaci e di altri 10 paesi vicini si è
riunito il mese scorso a Bruxelles per valutare le proprie opzioni
avverso il disegno di legge.
Un'altra riunione è in programma a marzo ed i politici di
quei paesi minacciano di portare la Germania di fronte alla Corte di
Giustizia Europea a causa della legge.
Il Parlamento Europeo contrasta la Germania
Come se non bastasse, i legislatori della Commissione Trasporti
(TRAN) del Parlamento Europeo stanno esercitando pressioni sulla
Commissione affinché essa lasci cadere il proprio supporto al
controverso disegno di legge sui pedaggi stradali.
Una risoluzione non vincolante che attacca il disegno di legge e
critica la Commissione per averla sostenuta sarà votata dalla
TRAN alla fine del mese e poi portata di fronte al Parlamento in
seduta plenaria in una sessione di marzo.
Secondo una bozza della risoluzione vista da Euractiv, i
parlamentari europei definiscono discriminatoria la legge sui
pedaggi stradali e sostengono che essa renderà più
difficile per le auto il passaggio delle frontiere.
Essi affermano altresì che essa potrebbe confliggere con
i piani della Commissione di realizzare regole sui pedaggi stradali
che facciano pagare oneri più alti alle auto se inquinano di
più.
"Il sistema di pagamento dell'uso delle strade per tutti i
tipi di veicoli a motore dovrebbe essere elettronico e basato sulla
distanza e dovrebbe conformarsi ai principi del genere 'l'utente
paga' e 'chi inquina paga'" hanno scritto.
I parlamentari europei hanno anche chiesto alla Commissione di
"chiarire tutti i pertinenti aspetti giuridici in ordine ai
motivi per cui sia stata sospesa la procedura di infrazione contro
la Germania".
I gruppi ambientalisti spingono perché i pedaggi stradali
applicati ai veicoli si basino sul numero dei kilometri di guida e
non su quanti giorni gli autisti trascorrono in un paese.
Essi sostengono che un cosiddetto sistema di pedaggio basato
sulla distanza incentiverebbe la riduzione delle ore di guida.
Se il disegno di legge di Dobrindt venisse approvato, la
Germania diventerebbe uno degli otto paesi dell'Unione Europea con
pedaggi stradali basati sul numero dei giorni trascorsi dagli
autisti nel paese.
Gli oppositori affermano che le vignette a breve termine vendute
secondo tariffe scorrettamente alte discriminano i visitatori
stranieri che sono i loro acquirenti più probabili.
Bulgaria, Ungheria, Romania e Slovenia vendono vignette stradali
a breve termine per uso settimanale, mentre Slovacchia, Repubblica
Ceca ed Austria vendono vignette valide dieci giorni.
Il disegno di legge tedesco offrirebbe vignette per periodi di
dieci giorni, due mesi o un anno.
Lo sfondo
Il ministro dei trasporti tedeschi Alexander Dobrindt ha
caldeggiato l'adozione di nuovi pedaggi stradali che dovrebbero
applicarsi ai veicoli che viaggiano sulle strade della Germania.
Molti tedeschi sono frustrati a causa dei pedaggi stradali nei
paesi vicini (cioè Francia, Austria e Svizzera), mentre gli
stranieri usano gratuitamente le autostrade tedesche.
La CSU (Unione Cristiano-Sociale), il partito bavarese gemello
del partito conservatore CDU della cancelliera Merkel, da molti anni
richiede che pedaggi stradali più alti vengano introdotti per
gli automobilisti stranieri che usano le strade tedesche.
La questione è stata inclusa nell'accordo di coalizione,
che promette di introdurre "un pedaggio per i veicoli a motori
in conformità con la normativa dell'Unione Europea, ai sensi
del quale i proprietari di veicoli non immatricolati in Germania
contribuirebbero a finanziare la spesa aggiuntiva relativa alla rete
autostradale.
Le auto immatricolate in Germania non dovrebbero subire costi
più elevati".
Ma il progetto ha contrariato la Commissione Europea perché
i veicoli immatricolati in Germania avrebbero ottenuto il rimborso
del pedaggio, mentre quelli immatricolati all'estero no.
La Commissione Europea aveva avviato un procedimento
d'infrazione nei confronti della normativa e sta decidendo se essa
discrimina gli autisti in base alla nazionalità, cosa che
sarebbe illegale si sensi della normativa dell'Unione Europea.
A dicembre del 2015 la Commissione ha richiesto ulteriori
informazioni al governo tedesco in ordine alla legge.
La Germania aveva tempo per rispondere fino al 10 febbraio 2016.
Dobrindt ha criticato la Commissione per avere fatto posticipare
la legge e ha ribadito che i pedaggi sono conformi alla normativa
dell'Unione Europea.
La Commissione ha deferito il caso d'infrazione da parte della
legge tedesca alla Corte Europea di Giustizia a settembre dell'anno
scorso ma due mesi dopo aveva sospeso il ricorso quando il
presidente della Commissione Jean-Claude Juncker e la commissaria ai
trasporti Violeta Bulc hanno trovato un accordo con Dobrindt che
includesse la legge sui pedaggi stradali.
(da: euractiv.com, 16 febbraio 2016)
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