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CENTRO INTERNAZIONALE STUDI CONTAINERS
ANNO XXXVII - Numero 31 MARZO 2019
TRASPORTO MARITTIMO
VETTORI, PORTI E CARICATORI ALLO SCONTRO A CAUSA DELLA
REVISIONE DA PARTE DELLA COMISSIONE EUROPEA DELLE ESENZIONI PER
CATEGORIA DELLE LINEE DI NAVIGAZIONE
La direzione per la concorrenza della Commissione Europea si è
chiesta se il BER (regolamento sulla esenzione per categoria dei
consorzi delle linee di navigazione) sia lo strumento corretto per
regolare il settore della navigazione di linea in Europa.
Il 20 marzo in occasione del Maritime Day dell'European
Shippers' Council svoltosi a Rotterdam il direttore generale per la
concorrenza Itai Rabinovici ha dichiarato che la Commissione Europea
sta valutando la possibilità di apportare modifiche al BER e
di ampliarlo.
"Ma dobbiamo anche prendere in considerazione se
l'esenzione per categoria sia lo strumento normativo corretto per
conseguire quello che il settore richiede?" ha detto.
"Possiamo emendarlo per adeguarlo ai cambiamenti che si
sono verificati nel settore, ma possiamo farlo solo in conformità
con i limiti stabiliti dal disposto normativo stesso".
Al momento attuale, il dipartimento per la concorrenza della
Commissione Europea sta lavorando ad un documento tecnico, che
dovrebbe uscire presto, finalizzato ad occuparsi della questione.
Caricatori e vettori sono divisi, dato che molti proprietari dei
carichi e spedizionieri sostengono che il BER è inefficiente
e non dovrebbe proseguire dopo la sua data di scadenza del 2020.
"I vettori ritengono che l'esenzione per categoria funzioni
bene e che dovrebbe continuare: infatti hanno chiesto nello
specifico un'estensione per altri cinque anni; i porti ed i
caricatori dicono di no" afferma Rabinovici.
"Entrambe le opzioni sono ancora aperte, di modo che le
valuteremo al momento ma l'incarico che abbiamo e la questione di
cui dobbiamo occuparci sono quelli della concorrenza".
Comunque, Rabinovici afferma che il documento non dovrebbe
contenere raccomandazioni sul fatto di abrogare o meno il BER,
sottolineando come questo debba trovarsi nelle mani dei commissari
europei.
Invece, esso dovrebbe concentrarsi su quanto bene il sistema
stia funzionando e se nel suo stato attuale esso sia riuscito o meno
a raggiungere le sue finalità.
"E c'è, naturalmente, una terza opzione che ci si
presenta, vale a dire che noi estendiamo ed emendiamo la normativa
nella sua forma esistente" ha continuato.
"Questa è una possibilità: la posizione della
Commissione non è di chiusura rispetto a tale idea ed è
generalmente molto, molto aperta all'attuazione di nuove idee, se si
può dimostrare che funzionano".
Secondo i rapporti, la segretaria generale della Federation of
European Private Port Operators, Lamia Kerdjoudj Belkaid, ha accolto
favorevolmente la proposta di emendare la normativa.
"Adesso possiamo scegliere fra due opzioni: abrogare o
modificare.
Da quello che abbiamo sentito oggi, la Commissione Europea sta
seriamente valutando la modifica del BER.
Come terminalisti, noi peroriamo una sostanziale modifica del
regolamento" ha dichiarato a JOC.com.
"Non possiamo continuare con la condotta di acquisto in
comune che viene utilizzata dalle alleanze delle compagnie di
navigazione ogni qualvolta esse comprano operazioni
terminalistiche".
Per Rabinovic, lo scopo dell'imminente documento tecnico è
quello di fornire un rapporto obiettivo e senza pregiudizi
sull'attuale stato delle cose.
Ciò, a suo dire, ha richiesto non solo la raccolta di
dati obiettivi ma anche l'ascolto di coloro che sono a favore e
contrari al BER al fine di effettuare una approfondita valutazione.
"Si tratta di un'indagine: si ascolta, si legge e poi si
cerca di fare qualche tipo di argomentazione equilibrata" ha
continuato.
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