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CENTRO INTERNAZIONALE STUDI CONTAINERS
ANNO XXXVII - Numero 15 NOVEMBRE 2019
SICUREZZA E PROTEZIONE
GLI INCIDENTI DI ORMEGGIO DELLE NAVI
Può forse sorprendere il fatto che le cose normalmente
vadano storte nel corso delle procedure di ormeggio delle navi, in
particolare in termini di manovre nell'area portuale e di attracco.
In relazione all'interfaccia fra nave e porto, si legga quanto
segue per comprendere l'esperienza e le modalità del TT Club
in ordine alla mitigazione dei rischi.
Le operazioni coinvolte nell'ormeggio delle navi dipendono in
grande misura dall'interazione umana e molti incidenti hanno la
propria causa scatenante proprio da essa.
Quando le cose vanno storte, ne può risultare un danno
per la nave stessa, per l'ormeggio e le gru in banchina, ed esiste
un potenziale che si verifichi un inquinamento, nonché, forse
in modo più preoccupante, ne possono risultare lesioni per i
membri dell'equipaggio e per il personale di terra.
Le due aree principali per l'aumento del rischio sono le manovre
della nave in porto e le procedure di attracco: le prime espongono
la nave a collisioni ed urti mentre le seconde comportano
principalmente lesioni o decessi per l'equipaggio o per il personale
dedicato all'attracco.
Nella maggior parte delle località, l'ormeggio implica
l'impegno combinato delle pilota e del comandante per ottenere
l'ormeggio sicuro di una nave.
Inevitabilmente, le buone comunicazioni e la reciproca
comprensione dei rispettivi ruoli sono decisivi per la sicura
conduzione della nave nelle acque di pilotaggio, essenzialmente
mediante l'integrazione del pilota nella squadra di governo della
plancia.
Il compito primario del pilota è quello di fornire
accurate informazioni al fine di assicurare una navigazione sicura,
mentre al comandante spetta la responsabilità finale per la
sicurezza della nave.
Si è dimostrato assai probabile il fatto che sorgano
questioni quando per il comandante il porto costituisce una novità
e/o il pilota non abbia avuto precedenti esperienze in ordine alle
dimensioni o al tipo di scalo della nave in porto.
Ne consegue che le autorità portuali ed i piloti devono
assicurare che siano in atto un addestramento, i sistemi e le
procedure adeguati al servizio delle navi che dovranno movimentare.
I guasti degli equipaggiamenti relativi al motore o all'elica
sono una causa di collisioni o urti fra navi.
Dal punto di vista della nave, dovrebbero essere predisposti e
rispettati sistemi e procedure di manutenzione appropriati, compresa
la rigorosa adesione al Sistema di Gestione della Sicurezza della
nave.
Allo stesso modo, occorre che le autorità portuali
dispongano di un numero sufficiente di rimorchiatori dotati di
potenza bastante, tenendo conto in particolare della modifica dei
requisiti del cliente, come quelli relativi alle navi più
grandi.
Le attività di ormeggio
Far sì che una nave venga lavorata rapidamente richiede
che i verricelli siano in buono stato di funzionamento e che le cime
siano in condizioni ottimali.
Qualora fossero in cattive condizioni o danneggiate, le cime
dovrebbero essere sostituite da materiale di ricambio.
Tutte le cime, i cavi ed i legami utilizzati per l'attracco
dovrebbero essere certificati (e la documentazione dovrebbe essere
messa a disposizione a fini di ispezione).
È anche importante che tutti i punti di lubrificazione
dei verricelli siano indenni, funzionino correttamente e non siano
coperti da vernice.
In molti porti può darsi che ci siano delle bitte che
possano non essere state controllate da decenni.
Attualmente non c'è alcuno standard internazionale per
far sì che le bitte siano sufficienti quanto al numero, alla
qualità ed alla capacità, così come che siano
situate in modo adeguato al tonnellaggio che probabilmente scalerà
ciascun ormeggio.
Potrebbe essere appropriato affidarsi a collaudi non distruttivi
per verificare la resistenza delle bitte.
Tecnologie emergenti che offrono sistemi di attracco a ventosa e
magnetici possono migliorare la sicurezza personale ed il fissaggio
delle navi.
Tali tecnologie dispensano le linee di ormeggio da - e perciò
eliminano nei confronti della nave e del personale portuale - i
rischi inerenti all'uso degli ormeggi e dei verricelli.
I vantaggi in termini di sicurezza possono essere significativi,
mentre le considerazioni operative ed infrastrutturali possono
altresì giustificare la loro installazione.
Le tradizionali operazioni di ormeggio a bordo delle navi
espongono l'equipaggio al pericolo; occorre che esso venga
addestrato a fondo e si familiarizzi con il contesto fisico.
Una questione ricorrente negli incidenti di ormeggio è
quella per cui i marittimi sono presenti in aree esposte a lesioni
quando le cime si slegano, spesso a causa di insufficiente
addestramento.
Dal lato di terra, è necessario disporre di personale
sufficiente che sia capace di far attraccare la nave in modo sicuro
ed efficiente.
C'è bisogno che tutto il personale dedicato all'ormeggio
venga addestrato e si familiarizzi con i cavi, le zone di rimbalzo
ed i pericoli correlati alle operazioni di ormeggio.
Il fattore tempo
Le avverse condizioni meteorologiche possono apportare altri
notevoli rischi per una nave in ambito portuale.
Il vento può causare cambiamenti di rotta e derive
inattesi; la mancata corretta compensazione a causa del vento nel
corso dell'ormeggio è una causa frequente di incidenti al
riguardo.
Occorre che il comandante ed il pilota nei loro calcoli tengano
conto dell'impatto delle condizioni del vento, unitamente alle
maree, alle correnti e al moto ondoso che anch'essi possono
comportare effetti su una nave che si prepara ad attraccare o a
salpare.
La maggior parte dei porti consentono l'ormeggio e il
disormeggio solo quando la velocità del vento è
inferiore ad un certo livello, generalmente fra i 20 ed i 30 nodi, e
prendono altresì in considerazione la direzione del vento, le
maree, le correnti ed il moto ondoso.
È comune per le località particolarmente soggette
alle tempeste tropicali o stagionali mettere in atto procedure
aggiuntive quando le navi prendono il mare nel caso sia previsto
brutto tempo.
L'esperienza mostra che le condizioni del tempo insolite e
bizzarre stanno diventando più prevalenti; di conseguenza, è
una buona pratica per tutti i porti quella di istituire piani di
emergenza adeguati.
Il rischio che le linee di ormeggio delle navi si infrangano in
caso di condizioni di brutto tempo è notevole; la
disponibilità di linee di ormeggio in più o di
rimorchiatori in preallarme, sebbene necessaria, potrebbe essere
difficile da utilizzare in condizioni avverse.
Ovviare alle limitazioni
Operativamente, avrebbe senso sia per porti e terminal sia per
le navi che le gru da banchina venissero posizionate in modo tale da
essere pronte a lavorare senza indugio.
Ciononostante, mentre una nave è all'ormeggio,
l'ubicazione più sicura per sistemare le gru da banchina
sarebbe lontano dall'ormeggio assegnato.
Questo è in genere impossibile a causa della lunghezza
dell'ormeggio e dalla localizzazione delle altre operazioni.
Per la maggior parte delle destinazioni d'uso, la localizzazione
meno rischiosa per la sistemazione delle gru da banchina nel corso
dell'ormeggio di una nave è al centro dell'ormeggio dedicato;
questo mitiga l'esposizione alla prua ed alla poppa che più
probabilmente andranno ad impattare l'ormeggio nel caso che si perda
il controllo della nave.
Riassumendo, occorre che i portatori di interesse da entrambi i
lati dell'interfaccia nave/porto si concentrino sulle proprie
questioni, assicurando nel contempo che ci siano effettive
comunicazioni pregresse e contestuali nonché piani che gli
consentano di lavorare assieme per gestire la sicurezza della gente,
delle risorse e dell'ambiente.
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