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CENTRO INTERNAZIONALE STUDI CONTAINERS
ANNO XXXVII - Numero 15 DICEMBRE 2019
TRASPORTO FERROVIARIO
LE SOVVENZIONI SVIZZERE PER IL TRASPORTO MERCI FERROVIARIO RESTANO IN VIGORE FINO AL 2026
Il governo svizzero estenderà il proprio programma di sovvenzioni alle operazioni di trasporto merci ferroviario fino al 2026.
In precedenza, tali sovvenzioni avrebbero dovuto essere abolite nel 2023.
Inoltre, l'accesso ai binari per i treni merci in Svizzera sarà abbassato a partire dal 2021.
L'iniziativa è a supporto del passaggio dalla strada alla rotaia per il traffico transalpino, un'ambizione che fa parte integrante della politica nazionale sin dal 2000.
Il Consiglio Federale ha annunciato queste decisioni il 13 novembre scorso, dopo avere adottato il rapporto di ricollocazione 2019.
Questo rapporto esce ogni due anni al fine di valutare lo stato della politica di dirottamento modale ed analizzare i risultati attesi.
Il rapporto 2019, sebbene mostri come le attuali misure siano efficaci, rivela altresì che la riduzione messa nel mirino sino a 650.000 viaggi di camion all'anno non sia stata raggiunta.
Il Consiglio Federale ha pertanto proposto un pacchetto di misure per rafforzare ulteriormente lo spostamento modale.
Sovvenzioni fino al 2026
L'estensione del programma di sovvenzioni costituisce una parte importante del pacchetto.
Il Consiglio Federale ha richiesto al Parlamento di estendere il quadro dei pagamenti fino al 2026.
Nel periodo 2024-2026, ulteriori 90 milioni di franchi (pari a 82,2 milioni di euro) saranno messi a disposizione per compensare gli operatori di trasporto combinato non accompagnato.
Sebbene il mercato svizzero di trasporto merci ferroviario si sia preparato alla perdita delle sovvenzioni, diverse parti avevano espresso la propria preoccupazione che questo avrebbe danneggiato il mercato.
Secondo la Hupac, il maggiore operatore intermodale presente nel mercato, solo la metà delle odierne sovvenzioni operative, circa 110 milioni di franchi (0,88 milioni di euro) per l'intero trasporto combinato transalpino potrebbe essere compensata entro il 2024.
Addebiti più bassi per l'accesso ai binari
La diminuzione degli addebiti per l'accesso ai binari è stata sull'agenda per un po' di più, ma ora anch'essa è stata confermata nel pacchetto di misure.
Ciò è stato fatto mediante un emendamento alla Ordinanza di Accesso alla Rete adottata dal Consiglio Federale.
A partire dal 1° gennaio 2021, gli addebiti per l'uso della rete ferroviaria svizzera saranno abbattuti di circa 90 milioni di franchi (82,2 milioni di euro) ogni anno.
Inoltre, sta per essere introdotto uno speciale sconto per i treni merci lunghi, poiché essi possono fare un uso migliore della capacità delle infrastrutture.
Gli addebiti svizzeri attualmente sono relativamente bassi rispetto a quelli degli altri paesi dell'Unione Europea.
Tuttavia anche la Germania ed i Paesi Bassi hanno in programma misure simili che incrementano la pressione sulla Svizzera affinché essa resti competitiva con il proprio tariffario ferroviario.
Altre misure
Fra le altre misure comprese nel pacchetto c'è un adeguamento della classificazione degli addebiti correlati alla distanza per i veicoli pesanti adibiti al trasporto merci.
I camion delle classi di emissione EURO IV e V non dovrebbero più ricadere in una categoria più favorevole.
Questo dovrebbe incoraggiare un dirottamento dei veicoli pesanti alla ferrovia.
Dal 2001, i camion su tutte le strade svizzere pagano addebiti correlati alla distanza percorsa, al peso ed alle emissioni.
Due terzi dei ricavi vengono assegnati al RIF (Fondo Infrastrutture Ferroviarie).
Senza quest'ultimo adeguamento, la media ponderata calerebbe da 293 franchi (nel 2018) a 275 franchi nel 2024, spiega l'Ufficio Federale Svizzero dei Trasporti.
Una quarta misura è l'intensificazione delle ispezioni al traffico pesante, fra l'altro mediante la realizzazione del centro di controllo del traffico dei mezzi pesanti del Gottardo a sud di Giornico.
Anche questa misura è finalizzata ad incoraggiare il dirottamento dei mezzi pesanti sulla ferrovia.
I volumi
La politica svizzera di spostamento modale assicura che il numero dei viaggi da parte dei camion e dei semirimorchi nazionali ed esteri attraverso le Alpi svizzere debba essere abbattuto dagli 1,4 milioni nel 2000 ai 650.000 all'anno.
Nelle annate 2017 e 2018 sono stati conteggiati rispettivamente 954.000 e 941.000 viaggi transalpini di mezzi pesanti.
Quindi l'obiettivo non è stato conseguito.
In positivo, il numero dei viaggi di veicoli pesanti sulle strade svizzere è diminuito del 3,5% nel periodo 2016-2018.
Rispetto all'anno di riferimento 2000, il decremento è addirittura del 33%, il che significa che un terzo di tali veicoli sono stati tolti dalla strada dall'avvio della politica di spostamento modale.
D'altro canto, i numeri non sono positivi per il trasporto merci ferroviario.
Il trasporto merci ferroviario attraverso le Alpi ha assistito ad un calo del 2,6% nel periodo 2016-2018.
Alla fine del 2018, la quota della ferrovia nei traffici merci transalpini è stata del 70,5%, 0,5 punti percentuali in meno che nel 2016, si legge nel rapporto 2019.
Collegamento ferroviario attraverso le Alpi
I volumi di trasporto merci ferroviario dovrebbero salire in modo significativo con l'apertura del Tunnel di Base del Ceneri nel 2020.
Il NEAT (Nuovo Collegamento Ferroviario attraverso le Alpi), un corridoio di tunnel e binari, sarà allora completamente operativo.
L'intero asse nord-sud sarà quindi accessibile da parte dei treni alti 4 metri, cosa che dovrebbe essere effettiva nel 2021.
Sebbene il NEAT sia un elemento centrale per il supporto al passaggio alla ferrovia mediante la riduzione dei costi di produzione e l'incremento della capacità, da solo non basterà per conseguire le ambizioni di spostamento modale, come il mercato del trasporto merci ferroviario ha ripetutamente sostenuto.
Ciò è stato ora riconosciuto dal governo svizzero.
Il pacchetto di misure, in combinazione con il NEAT, dovrebbe comportare risultati più soddisfacenti.
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