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PORTI
L'associazione delle autorità portuali statunitensi scongiura l'USTR a cancellare l'ulteriore dazio sulle gru STS cinesi
In dieci anni il valore delle commesse per queste gru salirebbe da 2,47 miliardi a 6,68 miliardi di dollari
Washington
29 maggio 2025
Ieri la United States Court of International Trade ha stabilito
che la legge International Emergency Economic Powers Act del 1977
(IEEPA) a cui si è rifatto Donald Trump per introdurre dazi
per contrastare pratiche e tariffe commerciali estere ritenute
sleali e dannose per l'economia americana non conferisce al
presidente statunitense il potere di adottarli, mentre si
moltiplicano negli USA gli appelli di numerose imprese e
associazioni di categoria a cancellare o ridurre l'intensità
dei nuovi dazi perché ritenuti dannosi per la stessa economia
e per le stesse aziende americane. Tra queste esortazioni, quella
dell'associazione delle autorità portuali statunitensi che ha
caldamente invitato l'United States Trade Representative (USTR) a
trovare alternative ai dazi del 100% sulle gru portuali
ship-to-shore prodotte in Cina che l'ufficio governativo americano
ha proposto nel quadro delle misure per contrastare la concorrenza
cinese nei settori marittimo, logistico e della costruzione navale.
«L'applicazione di un nuovo dazio del 100% sulle gru STS
cinesi - ha spiegato il presidente e amministratore delegato
dell'American Association of Port Authorities (AAPA), Cary Devis, in
occasione della propria audizione presso l'USTR - non creerà
dal nulla un'industria manifatturiera nazionale di gru. Farà
solamente aumentare i costi per le autorità portuali
pubbliche». «Aumentare i dazi sulle gru cinesi di un
altro 100% - ha precisato - non rivitalizzerà magicamente
un'industria americana produttrice di gru che è stata
inesistente per decenni. Tuttavia, costringerà le autorità
portuali pubbliche a pagare di più per le gru già
ordinate o che dovranno ordinare a breve per sostituire attrezzature
obsolete o per allestire nuovi terminal».
L'AAPA ha reso noto che attualmente i porti americani hanno in
corso ordini per la presa in consegna di 55 nuove gru STS, di cui 44
gru provenienti dalla Cina. Inoltre, l'associazione ha stimato che
nei prossimi 1-2 anni i porti USA avranno in corso nuovi ordini per
32 nuove gru STS, di cui 26 prodotte in Cina, nei prossimi 3-5 anni
gli ordini saliranno a 76 gru STS, incluse 61 cinesi, e nei prossimi
6-10 anni le nuove gru ship-to-shore previste in ordine saranno 43
di cui 34 cinesi.
L'associazione delle autorità portuale americane ha
calcolato anche quali potrebbero essere, con l'introduzione del
nuovo dazio, gli ulteriori costi a carico dei porti nazionali. AAPA
ha ricordato che prima dei dazi le gru portuali STS prodotte dalla
cinese ZPMC, che è leader mondiale in questo segmento,
costavano circa 15 milioni di dollari. L'associazione ha rilevato
che se l'USTR imponesse un ulteriore dazio del 100% che si
sommerebbe al dazio del 25% introdotto nel 2024 e ai dazi del 145%
imposti su gran parte dei prodotti cinesi, le autorità
portuali pubbliche americane dovrebbero far fronte ad un esborso
complessivo di oltre 1,78 miliardi di dollari per comprare le gru
STS cinesi che attualmente sono già state ordinate rispetto
ai 660 milioni di dollari originariamente concordati con la società
cinese. Nel periodo dei prossimi 1-2 anni gli ordini previsti di
nuove gru STS cinese si prevede ammontino a 390 milioni di dollari,
cifra che i dazi eleverebbero a 1,05 miliardi di dollari. Così
il prezzo degli ordini previsti nel periodo dei prossimi 3-5 anni,
stimato pari a 915 milioni, salirebbe a 2,47 miliardi e il prezzo
degli ordini previsti nel periodo dei prossimi 6-10 anni crescerebbe
da 510 milioni a 1,38 miliardi di dollari. Nell'arco dei prossimi
dieci anni - ha sottolineato l'AAPA - il prezzo attualmente atteso
per le gru STS cinesi, pari ad oltre 2,47 miliardi di dollari, con i
dazi salirebbe a più di 6,68 miliardi di dollari.
«L'applicazione di questo dazio alle gru già
contrattualizzate - ha osservato l'AAPA - non scoraggerà le
pratiche produttive sleali della Cina né incoraggerà
la produzione americana di gru STS. Queste gru sono già state
ordinate e in gran parte sono destinate a sostituire attrezzature
obsolete o ad allestire terminal nuovi o ampliati. I porti americani
hanno bisogno di queste gru ora, ma non possono permettersi 1,782
miliardi di dollari di costi imprevisti. Non possono tirarsi
indietro da questi acquisti. Se dovessero pagare queste tariffe,
avrebbero tre opzioni. In primo luogo, potrebbero lasciare che le
gru si coprano di polvere mentre sono conservate in magazzini
doganali ad un costo aggiuntivo. In secondo luogo, potrebbero
tentare di tagliare le spese altrove per coprire i costi di queste
tariffe. In terzo luogo, i porti che pianificano appalti futuri
potrebbero invece acquistare gru usate, che non sono altrettanto
solide dal punto di vista strutturale od operativo. Il risultato di
una qualsiasi di queste opzioni: progetti infrastrutturali
annullati, perdita di posti di lavoro, infrastrutture obsolete e
insicure e congestione portuale. Il porto di Houston, in Texas - ha
chiarito l'associazione - si trova ad affrontare questa triste
situazione. Hanno un contratto per otto gru ZPMC con consegna
prevista per la primavera del 2026 al prezzo di 14 milioni di
dollari ciascuna. Se fossero costretti a pagare l'intero importo dei
dazi su queste gru, dovrebbero pagare ben 302,4 milioni di dollari
di tasse. Ciò significa oltre 300 milioni di dollari non
investiti in progetti infrastrutturali in uno dei porti più
grandi del Paese».
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