
La rottura di una ruota di un carro di un convoglio formato da
due locomotive e da 30 carri ferroviari merci ha causato il 10
agosto 2023 l'incidente nella galleria di base del San Gottardo che
ha provocato l'interruzione della circolazione dei treni in entrambe
le canne del tunnel. Il traffico è stato parzialmente
ripristinato il successivo 23 agosto con la messa in esercizio della
canna est, con transiti a velocità ridotta. La riapertura
completa della galleria è avvenuta solo il 2 settembre 2024.
La causa dell'incidente è stata confermata dal rapporto
finale sul deragliamento del treno merci pubblicato ieri dal
Servizio d'Inchiesta Svizzero sulla Sicurezza (SISI), che ha
inoltrato delle raccomandazioni all'Agenzia dell'Unione Europea per
la Sicurezza (ERA) e all'ufficio federale elvetico dei trasporti
UFT. Il rapporto specifica che un frammento della ruota si è
staccato dieci chilometri dopo l'ingresso nella galleria del treno
che ha poi percorso altri sette chilometri circa sino alla stazione
multifunzionale di Faido dove ha distrutto i meccanismi di
azionamento degli scambi ferroviari, provocando considerevoli danni
all'infrastruttura e al materiale rotabile.
Alla luce delle conclusioni del rapporto, oggi il gruppo
ferroviario svizzero SBB CFF FFS ha evidenziato l'elevato rischio
del ripetersi di incidenti nel traffico ferroviario delle merci e ha
chiesto la rapida attuazione delle raccomandazioni del SISI.
L'azienda ha reso noto che, comunque, sino all'adozione di incisive
misure ufficiali, il gruppo abbandonerà gradualmente e il più
rapidamente possibile il trasporto di carri merci dotati di suole
dei freni di tipologia low-noise-low-friction (LL), suole rispetto
alle quali il rapporto del SISI raccomanda all'ERA di promuovere uno
studio sull'influsso dei ceppi del freno sul carico termico delle
ruote.
Specificando di non avere carri di questa tipologia nella flotta
di proprietà avendo optato da tempo per le suole dei freni in
materiale composito (suole K), il gruppo ferroviario svizzero ha
evidenziato che i carri merci dotati di ruote con suole dei freni LL
appartengono a società attive a livello internazionale e che
sia SBB CFF FFS che altre imprese ferroviarie li trasportano in
Svizzera e in Europa. Inoltre, il gruppo ha sottolineato che
l'azienda ferroviaria svizzera non ha alcun influsso sulla
costruzione e manutenzione di questi carri, mentre il rischio e le
conseguenze finanziarie dei deragliamenti sono a carico della stessa
SBB CFF FFS.
Il gruppo ferroviario ha rilevato che le suole dei freni LL
comportano una sollecitazione termica delle ruote maggiore rispetto
ai precedenti ceppi dei freni in ghisa grigia e che, ciononostante,
secondo il rapporto SISI si continuano ad utilizzare gli stessi
metodi di manutenzione. Il gruppo ha quindi esortato sia l'UFT che
soprattutto l'ERA ad agire rapidamente, sostenendo che, altrimenti,
in Svizzera e in Europa l'impiego di carri merci con suole dei freni
LL dovrebbe essere limitato o addirittura vietato.
Ricordando che sulla rete ferroviaria svizzera le suole dei
freni in ghisa grigia (suole GG) sono vietate dal 2020 per motivi di
protezione fonica e che oggi si utilizzano suole dei freni LL, le
più diffuse in Europa, o in materiale composito (suole K),
SBB CFF FFS ha osservato che sono noti numerosi eventi nei quali le
suole dei freni LL hanno provocato un surriscaldamento dei dischi
delle ruote e la formazione di ghiaccio, con conseguenti possibili
danni al disco della ruota.