
Il trasporto marittimo ha un ruolo strategico per l'Italia e, in
questo ambito, i fornitori e gli appaltatori navali sono «uno
dei tasselli che costituiscono la catena del valore del trasporto
marittimo, a sua volta elemento imprescindibile per gli scambi, per
il commercio, per lo spostamento di beni e persone». Lo ha
sottolineato il presidente dell'Associazione Nazionale Provveditori
Appaltatori Navali (ANPAN), Vittorio Parmigiani, nella sua relazione
al congresso annuale dell'associazione tenutosi nei giorni scorsi al
Colonna Resort Hotel di Cala Granu, nei pressi di Porto Cervo, in
Sardegna.
Nella sua relazione, che pubblichiamo nel “Forum
dello Shipping e della Logistica”, Parmigiani ha
evidenziato come il trasporto marittimo sia «essenziale per
tutto il nostro Paese, che è al contempo importatore ed
esportatore, e che vanta una rete impareggiabile di servizi nelle
Autostrade del Mare, detenendo il 40% delle quote di mercato del
Mediterraneo». Il presidente dell'ANPAN ha poi affrontato le
sfide globali che incombono sul settore: dai perduranti conflitti
internazionali (Russia-Ucraina, Medio Oriente, tensioni in Asia)
agli attacchi nel canale di Suez, fino alle guerre commerciali e
alle barriere protezionistiche. Pur riconoscendo l'impossibilità
di incidere su queste dinamiche macroeconomiche, ha esortato a
concentrarsi su ciò che è controllabile a livello
nazionale: la semplificazione burocratica e la razionalizzazione
della normativa. Ha citato l'eccessiva burocrazia e rigidità
normativa come la causa principale della perdita di competitività
del settore marittimo italiano, un concetto ripreso nel suo
intervento al congresso anche dal presidente di Assarmatori, Stefano
Messina.
Tra le questioni su cui Parmigiani ha posto l'attenzione c'è
la «regolazione climatica che arriva dall'Unione Europea. Non
è questa - ha specificato - la sede per entrare nel merito di
ogni singolo aspetto, ma siamo chiamati a chiedere a gran voce che
il gettito dell'ETS (Emission Trading System) generato dal trasporto
marittimo nel nostro Paese, non destinato al bilancio di Bruxelles
ma assegnato ai singoli Stati, venga effettivamente reinvestito nel
settore che lo ha generato, per poter procedere con i necessari
interventi del percorso di decarbonizzazione, a partire dal rinnovo
delle flotte».
Il presidente dell'ANPAN si è soffermato anche sulle Zone
Logistiche Semplificate (ZLS) che - ha ricordato - «sono aree
portuali o retroportuali che offrono procedure amministrative
semplificate e incentivi economici, simili alle Zone Economiche
Speciali del Sud, ma rivolte al Centro-Nord». «Per il
settore della logistica portuale e dei provveditori navali - ha
osservato Parmigiani - le ZLS rappresentano una grande opportunità:
iter più rapidi, possibili vantaggi fiscali e sviluppo di
poli logistici integrati vicino ai porti, facilitando lo stoccaggio
e la distribuzione delle merci. Le ZLS possono anche attrarre
investimenti esteri e favorire il reshoring delle filiere produttive
in Italia».