
Stamani nel porto di Termini Imerese è stato presentato
il nuovo container terminal alla banchina di Riva, rafforzata con un
investimento di otto milioni di euro, su cui viene trasferito il
traffico containerizzato in precedenza movimentato nel porto di
Palermo dalla società Portitalia. «A Termini Imerese -
ha sottolineato presidente dell'Autorità di Sistema Portuale
del Mare di Sicilia Occidentale, Pasqualino Monti, presentando la
nuova opera - si sta scrivendo una nuova pagina di strategia
infrastrutturale: con 180 milioni di euro già messi a terra,
il porto cambia pelle e ambizioni e il trasferimento del terminal
container da Palermo non è solo una scelta logistica, ma un
gesto che valorizza il concetto di “sistema portuale”, e
che conferma Termini quale protagonista di un processo di
rigenerazione portuale che guarda lontano e che rappresenta una
visione moderna di porto: integrato, efficiente, accessibile. In
accordo con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, si delinea,
dunque, una nuova centralità logistica e turistica, che
rafforza il ruolo della Sicilia nei corridoi europei. Un porto che
torna a dialogare con la città e il suo territorio, al
servizio di una crescita sostenibile e condivisa. Termini Imerese
non è più l'ombra di un passato industriale, ma
l'embrione di una nuova geografia produttiva e urbana».
Giuseppe Todaro, presidente di Portitalia, ha evidenziato che
«l'avvio del nuovo terminal container di Termini Imerese è
un'occasione per gli operatori, per i clienti e anche per il
territorio. Per gli operatori, perché potranno (e potremo)
lavorare in condizioni migliori, con prospettive di crescita che la
città ormai non riusciva più a garantire, sia a causa
degli spazi esigui, sia per la carenza infrastrutturale a supporto
dell'area portuale di Palermo. Per i clienti - ha aggiunto Todaro -
perché si accorciano le distanze e di conseguenza anche i
tempi e si aprono nuove possibilità legate allo spostamento
di merci da e per il centro della Sicilia. E, ultimo ma non meno
importante, spostando parte dell'attività in un porto che è
logisticamente e geograficamente più vocato, con un sistema
di strade e autostrade che contribuisce a far viaggiare le merci in
maniera più fluida, con conseguenze poco impattanti per il
traffico».