 A maggio 2025 anche Long Beach, come l'altro principale porto
container della costa occidentale americana di Los Angeles
(
del 17
giugno 2025), ha accusato l'impatto sui propri traffici
dell'effetto dei nuovi dazi introdotti dal presidente Donald Trump
registrando una flessione dei volumi containerizzati movimentati che
sono stati pari a 639mila teu, con una diminuzione del -8,2% sul
maggio 2024. L'amministratore delegato della Port of Long Beach,
Mario Cordero, si è detto tuttavia fiducioso che una
sospensione temporanea di queste nuove tariffe potrebbe
probabilmente determinare un'impennata del traffico entro la fine
del corrente mese: «continuiamo ad essere - ha spiegato -
moderatamente ottimisti circa una ripresa del traffico delle merci
in importazione tra la fine di giugno e luglio, giusto in tempo per
la stagione di picco del trasporto marittimo, quando i rivenditori
riforniranno gli scaffali con materiale scolastico e inizieranno i
preparativi per le vacanze invernali».
La fiducia espressa da Cordero, tuttavia, sembra scontrarsi con
l'esito tutt'altro che scontato delle trattative sui nuovi dazi
condotte dall'amministrazione governativa statunitense con altre
nazioni che sinora hanno registrato scarsi successi, come l'accordo
tariffario dello scorso mese con il Regno Unito che ha portato ieri
il presidente Trump a firmare un'ordinanza che attua gli impegni
americani previsti dall'accordo. La Casa Bianca ha definito di
portata «storica» il nuovo accordo commerciale,
sottolineando che assicura alle imprese americane un accesso senza
precedenti ai mercati britannici, in particolare per la carne
bovina, l'etanolo e alcune esportazioni agricole, rafforzando nel
contempo la sicurezza nazionale statunitense. Relativamente alle
importazioni provenienti dal Regno Unito, l'ordinanza prevede che i
primi 100mila autoveicoli britannici importati negli USA siano
soggetti ad un dazio del 10% e che qualsiasi ulteriore veicolo
importato nell'anno sia soggetto ad un'aliquota del 25%.
Relativamente ad un altro dei punti cruciali dell'accordo, quello
delle importazioni di acciaio britannico, invece, l'ordinanza
rimanda la questione dell'eventuale rimozione dei dazi alla
valutazione del segretario al Commercio in consultazione con l'U.S.
Trade Representative.
Restano in alto mare, inoltre, eventuali accordi commerciali con
altri primari partner degli USA, a partire dall'Unione Europea, ma
anche un'altra intesa accolta ancora una volta come storica
dall'amministrazione Trump: quella con la Cina che, se è
stata raggiunta nei giorni scorsi, tuttavia non sembra ancora
definita restando divergenze fra le due parti che sembrano ancora
lontane dall'ufficializzare l'accordo.
Inoltre la questione dei nuovi dazi agita anche il mercato
nazionale americano e le sue imprese. Ieri le aziende familiari
Learning Resources Inc. e hand2mind Inc., attive nel settore dei
giocattoli e dei giochi formativi, hanno presentato un ricorso alla
Corte Suprema chiedendo di valutare se i nuovi dazi siano legittimi
ai sensi dell'International Emergency Economic Powers Act (IEEPA),
la legge che autorizza il presidente americano ad adottare
specifiche misure di emergenza, tra cui l'imposizione di sanzioni o
il congelamento di beni per proteggere gli USA da minacce straniere,
che è stata utilizzata da Trump per imporre i dazi. Le due
aziende, che in precedenza avevano avuto il pronunciamento a loro
favore sulla questione da parte di un giudice distrettuale federale,
si sono appellate alla Corte Suprema perché, come evidenziato
nel ricorso, ritengono la questione di «fondamentale
importanza» e ritengono urgente che la questione sia risolta
prima che il caso venga esaminato da una corte d'appello.
Intanto, l'effetto dei dazi è stato quello di
interrompere un lungo trend positivo delle importazioni di container
pieni attraverso il porto di Long Beach che lo scorso mese sono
state pari a 299mila teu, in calo del -13,4% sul maggio 2024. In
diminuzione sono risultati anche i container pieni all'esportazione
che sono ammontati a 82mila teu (-18,6%). In lieve crescita, invece,
la movimentazione di contenitori vuoti che ha totalizzato 258mila
teu (+3,2%).
Nei primi cinque mesi del 2025 lo scalo portuale californiano ha
movimentato 4,04 milioni di teu, con una progressione del +17,2%
sullo stesso periodo dello scorso anno. I container pieni allo
sbarco si sono attestati a 1,94 milioni di teu (+16,3%), i container
pieni all'imbarco a 469mila teu (-2,0%) e i container vuoti a 1,63
milioni di teu (+25,3%).
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