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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERSANNO XX - Numero 1-2/2002 - GENNAIO-FEBBRAIO 2002

Porti

La politica portuale europea

Quando la Commissione Europea fece circolare un libro verde sui porti europei nel 1997, l'iniziativa venne accolta assai favorevolmente come una opportunità di creare finalmente un campo di gioco livellato tra queste importanti porte d'accesso al continente.

TABELLA 1: CONFRONTO TRA UNA SELEZIONE
DI INFRASTRUTTURE PORTUALI DELL'UNIONE EUROPEA
PortoTEU 2000 Principali operatori terminalistici Proprietà Quota merc.
appr.
Commenti sugli operatori terminalistici
Amburgo4.250.000 Hamburger Hafen und Lagerhaus AG Statale66% La Hapag-Lloyd di recente ha acquisito una partecipazione del 25% nella Altenwerder.
Eurokai Privata33% Ora gestita in joint-venture con la BLG e denominata Eurogate
Bremerhaven2.712.420 Bremer Lagerhaus G. Statale63% Ora gestita dalla Eurogate
North Sea Terminal Bremerhaven Statale / privata 37%Joint-venture 50%-50% tra la Eurogate e la Maersk Sealand
Rotterdam6.300.000 ECTStatale / privata 70%Appartenente in parti uguali alla Hutchison Port Holdings di Hong Kong, alla Amministrazione Por-tuale Municipale di Rotterdam ed alla ABN Amro.
Maersk Delta Statale / privata -Joint-venture tra Maersk Sealand ed ECT, inaugurato nel 2000. Ci si aspetta che movimenti 860.000 TEU nel 2001.
Anversa4.100.000 Hess Noord Natie Privata80% Maggioranza appartenente alla PSA Corporation di Singapore
P&O Ports Privata15%  
Zeebrugge975.000 Ocean Container Terminal Statale / privata 38%50% appartenente alla società ferroviaria nazionale belga
Hessenatie Zeebrugge Flanders Container Terminal Privata10%  
Le Havre1.456.000 Terminaux de Normandie Privata44%  
Compagnie Nouvelle de Manutentions Portuaires Privata22%  
Generale de la Manutention Portuaire Statale / privata 34% 
Felixtowe2.800.000 Hutchison Port Holdings di Hong Kong Privata100%  
Southampton1.061.000 Southampton Container Terminal Privata100% La Southampton Container Services appartiene congiunta-mente alla ABP ed alla P&O Ports.
Algesiras2.009.122 Maersk Sealand Privata95%  
Isla Verde Privata5%  
Barcellona1.370.000 Terminal de Conteneurs de Barcelona Privata70%  
Terminal Catalunya Privata30%  
Fos420.000 EurofosPrivata 100%Non comprende la città di Marsiglia.
Genova1.500.632 Voltri Container Terminal Privata50% Appartenente in parte alla PSA Corp di Singapore
Southern European Container Hub Privata19%  
Messina Privata19%  
La Spezia909.962 EurogatePrivata 88% 
Gioia Tauro2.652.701 EurogatePrivata 100%Il 10% appartiene alla Maersk Sealand
Fonti: Porti e Containerisation International

Oggigiorno, tutti i porti si accusano reciprocamente di concorrenza sleale finalizzata a dirottare i carichi dal proprio corso naturale. Da allora, pochi disegni di legge hanno provocato un dibattito altrettanto acceso, ed il processo in questione è ben lungi dall'essersi concluso.

Per capire il conflitto in atto, può essere utile partire dal presupposto che non tutti i porti dell'Unione Europea sono gestiti allo stesso modo. Come dimostra la Tabella 1, alcuni appartengono ancora (e sono da loro gestiti) a monopoli di stato (Bremerhaven), mentre altri appartengono a (e sono gestiti da) monopoli privati (Felixtowe). Alcuni altri, come Rotterdam, appartengono a proprietari a controllo pubblico, ma sono stati concessi ad una varietà di operatori pubblici e privati, laddove le autorità portuali provvedono alle banchine ed al dragaggio, mentre gli affittuari pensano a tutto il resto. Tutti quanti, inevitabilmente, assumono posizioni diverse quanto alla concorrenza.

I cambiamenti fondamentali in seno alla Commissione Europea che hanno provocato contrarietà in molti consistono nel fatto che, invece di concentrarsi sulla concorrenza tra i porti, come si prefigurava in origine, l'unico disegno di legge contenuto nel pacchetto portuale concerne la concorrenza nell'ambito di ciascun porto. La decisione è stata infine annunciata nel "pacchetto portuale" proposto dalla Commissione Europea a febbraio del 2001, in seguito ad ampie consultazioni tra tutte le parti in gioco.

Wolfgang Elsner, dirigente dell'unità porti e cabotaggio marittimo della DG TREN (Direzione Generale Trasporti ed Energia) in seno alla Commissione Europea commenta: "Ciò che si deve ammettere è che quando si tratta di un libro verde, sono le sue caratteristiche a gettare sassi nello stagno, dopo di che non resta che vedere quello che succede. All'inizio, abbiamo tirato fuori un sacco di idee sulle quali tutti quanti sono stati chiamati a fare le proprie osservazioni. Date le questioni sul tappeto, era inevitabile che alla resa dei conti finissimo per scontentare qualcuno. Ma i cambiamenti sulle sostanza delle cose che proponiamo adesso non sono fondamentali se confrontati con le cose che abbiamo già discusso. Intendiamo ancora dialogare circa la questione dei finanziamenti statali tra i porti come è previsto nel dettaglio del pacchetto portuale, oltre alla trattativa in merito alla concorrenza interna".

La differenza fondamentale, tuttavia, è che il suo cosiddetto "pacchetto portuale" adesso cercherà solamente di affrontare la questione dei finanziamenti statali concessi agli operatori portuali. Esso, invece, non si occuperà della più controversa questione di come debbano essere finanziati gli investimenti in infrastrutture generali pubbliche. In termini di cassa, la prima rispetto alla seconda fa la figura delle noccioline.

Precisa Elsner: "Qui si fronteggiano due filosofie. Una è quella secondo cui gli investimenti in infrastrutture generalmente accessibili all'interno dei porti dovrebbero essere trattati come gli investimenti in strade, e pertanto finanziati dal portafoglio pubblico, facendo sì che possano essere utilizzate da tutti. Questo è, ad esempio, l'approccio seguito in Germania, Olanda, Francia, Italia e, fino ad un certo punto, Belgio".

Continua Elsner: "Poi esiste un'altra filosofia secondo la quale i porti dovrebbero essere gestiti come un'attività commerciale, compresa la necessità di reperire finanziamenti per gli sviluppi infrastrutturali nell'ambito di ciascun porto. Questa è la linea seguita da paesi come il Regno Unito, la Spagna, la Norvegia, la Svezia, l'Irlanda (in parte), il Portogallo (in parte) ed il Belgio (in parte). In questi casi, poi, esiste una differenza tra il Regno Unito, in cui molti grossi porti appartengono a privati, ed il continente, in cui invece appartengono ancora a proprietari pubblici".

La Commissione Europea ha infine deciso di sottrarsi alla scelta ritenendo che ciò avrebbe equivalso più o meno a scegliere una religione tra due fazioni in guerra. Lamenta infatti Elsner: "Avevamo dei dubbi che ciò fosse possibile. Ma ci sono altri modi di affrontare il problema. In primo luogo potremmo finire per lasciar perdere ed accettare il fatto che il mondo non è perfetto, ammettendo che la tendenza degli ultimi anni, in ogni caso, è nel senso che un numero sempre maggiore di porti si sta trasformando in strutture commerciali".

Continua Elsner: "La seconda via è quella di affrontare di petto la situazione mediante l'introduzione di un appropriato sistema di tariffazione completa. Se ci fosse un sistema simile per tutte le modalità di trasporto in seno all'Unione Europea, strada e ferrovie comprese, non ci sarebbe motivo di preoccuparsi circa il reperimento di fondi. La Commissione Europea è intenzionata a fare una proposta al riguardo il prossimo anno, ma non possiamo cominciare proprio dai porti perché per noi sarebbe come spararci sui piedi. La piena tariffazione probabilmente renderà più costosi i trasporti. In un momento in cui stiamo cercando di dirottare una quota maggiore di traffico dalla strada all'acqua, non sarebbe saggio cominciare proprio dai porti".

Ma, nel passaggio da questo campo di battaglia a quello della concorrenza all'interno nei porti, la Commissione Europea sembra essere caduta dalla padella nella brace. Sin dall'annuncio della decisione a febbraio dello scorso anno, essa ha dovuto reggere l'urto delle ondate di lamentela da parte di quei porti che più probabilmente ne subiranno le conseguenze, per quanto talvolta celate in parte dalle graziosità del linguaggio diplomatico.

La parte del "pacchetto portuale" che in particolare ha infiammato molti operatori portuali del Regno Unito e dell'Europa settentrionale consiste nella necessità di avere almeno due operatori terminalistici per ciascun porto primario, a meno che non siano da prendersi in considerazione circostanze speciali. Il che non equivarrebbe a dire che devono per forza essercene due, ma solamente che agli altri operatori terminalistici dovrebbe essere concessa una opportunità concreta di competere in quei porti in cui la concorrenza al momento è impedita, nel caso dovessero richiederlo. E' questa la situazione di Amburgo, Lubecca, Kiel, Bremerhaven, Rotterdam, Felixtowe, Southampton e Thamesport.

I favorevoli a questa iniziativa comprendono la ECSA (Associazione Europea delle Comunità degli Armatori) e lo ESC (Consiglio dei Caricatori Europei), oltre a quei porti che già sono allineati a questa linea di pensiero. I contrari comprendono invece i porti e gli operatori terminalistici che con tutta probabilità dovranno subirne le conseguenze, rappresentati in parte da organizzazioni-ombrello come la Feport (Federazione degli Operatori Portuali Privati Europei), la ESPO (Organizzazione Europea Porti Marittimi), ed il Raggruppamento Porti Primari del Regno Unito. Anche la ITF (Federazione Internazionale Lavoratori Trasportistici) si è espressa con forza contro il provvedimento per quanto attiene alla sicurezza.

Così come stanno le cose adesso, le proposte della Commissione Europea, unitamente a diversi emendamenti, tra cui l'omissione dei servizi di pilotaggio, sono state appena approvate dal Parlamento Europeo. Le sue conclusioni, più le osservazioni della Commissione Europea su tali emendamenti, ora devono essere discussi dal Consiglio dei Ministri dei Trasporti dell'Unione Europea.

Ed è quella la sede in cui la questione diventerà davvero politica, poiché il settore dei trasporti potrà anche non essere di alto profilo, ma dispone di un sacco di voti elettorali nei paesi membri: il cibo e le bevande dei ministri. Mentre l'attuale presidente del Consiglio, che è belga, sembra avere poco interesse a definire la questione, il prossimo presidente (spagnolo) in carica da gennaio 2002 sembrerebbe invece intenzionato a portarla a conclusione.

Ci si deve, perciò, aspettare nei prossimi mesi un gran pigia pigia che vada dritto al cuore ed alla mente degli elettori. Commenta Elsner: "Non ci si rende conto che ci sta volendo così tanto tempo per arrivare ad una conclusione sul pacchetto portuale perché si devono tenere in considerazione approfondite discussioni prima che tutti lo comprendano - sempre che lo vogliano, naturalmente".

"Se si guarda allo scenario mondiale, si troverà uno sviluppo che comporta l'abbandono del vecchio sistema in cui lo stato è l'unico responsabile delle strutture portuali e dei suoi servizi, sia direttamente che indirettamente. Sta succedendo persino in Cina ed in Russia. Ma vi sono alcuni porti in Europa che ancora pensano che la vecchia via sia la migliore. Io non sono d'accordo. Perché ci dovrebbe essere la concorrenza tra venditori di giornali e non tra i fornitori di servizi portuali?".

Elsner scende quindi nei dettagli: "Guardate i porti italiani. Fino a non molto tempo fa, non avevano speranze, e Rotterdam era il principale porto containers per l'Italia. Ma poi hanno cominciato a darsi da fare e adesso non sono più gli ultimi d'Europa. Come hanno fatto? Rinunciando al controllo statale su tutto quanto e accettando ciò in cui gli italiani sono bravissimi, cioè la concorrenza. La stessa situazione ora più o meno esiste in Spagna. In breve, devo ancora riuscire a trovare una buona ragione perché la concorrenza illimitata tra i porti non debba esistere, mentre c'è in tutti gli altri settori".

Gli altri porti in cui vige la limitazione alla concorrenza interna chiedono rinvii in base alle più varie argomentazioni, tra le quali non ultima è quella consistente nella domanda: se l'attuale sistema non è guasto, perché ripararlo? I porti europei generalmente vengono considerati più efficienti e competitivi di quelli situati altrove. Patrick Verhoeven, segretario della ESPO, riassume questa posizione: "Non abbiamo alcuna obiezione rispetto al cambiamento, ma solamente laddove sia stata identificata una impellente necessità a farlo. Di conseguenza, bisogna ancora riuscire a persuadere molti dei nostri membri circa il fatto che tale necessità sia stata riscontrata".

A conferma di questa opinione, la Feport ha commissionato l'analisi sulle tariffe portuali mostrata nella Tabella 2.

Secondo John Dempster, direttore esecutivo del Raggruppamento Porti Primari del Regno Unito, i suoi membri non hanno ancora ricevuto un solo reclamo diretto dai propri clienti riguardo allo scarso livello dei servizi.

Elsner, tuttavia, dispone di argomentazioni per contrastare tutti questi punti di vista, affermando che c'è molta "disinformazione" diffusa in giro. Afferma infatti: "Tutto ciò che bisogna fare è studiare il recente studio sui colli di bottiglia nel cabotaggio marittimo, laddove risulta che un sacco di caricatori e di vettori marittimi si sono lamentati degli alti costi dei porti europei e della loro inefficienza. I clienti vogliono avere la possibilità di scelta in ordine a coloro di cui intendono servirsi e sanno che la scelta deve avvenire tra soggetti che sono stati selezionati in modo trasparente".

TABELLA 2: CONFRONTO TRA LE TARIFFE
PER LA MOVIMENTAZIONE DI CONTENITORI NEL 2000
RegioneImport/export1 (dollari USA) Trasbordo2 (dollari USA)
Europa settentrionale - media 113,98 (133,91) 131,94 (155,10)
Trasbordo Mediterraneo3 d.n.d.94,80 (118,50)
Costa Orientale Nord America 204,20 (208,50) d.n.d.
Costa Occidentale Nord America 261,10 (262,50) d.n.d.
Giappone324,00 (365,15) 404,00 (421,00)
Sud Corea186,00 (204,20) 165,15 (184,27)
Hong Kong4 305,00 (317,00) 365,00 (385,00)
Sud-est asiatico - Singapore 127,00 (140,50) 151,00 (157,00)
Note: 1 = da nave a varco; 2 = da nave a nave; 3 = media di Algesiras, Gioia Tauro e Marsaxlokk; 4 = terminals Kwai Chung. Le tariffe indicate sono per container.
Fonte: Ocean Shipping Consultants

Le risultanze del suddetto studio sullo short-sea contengono un'accusa nei confronti di molti porti, colpevoli di avere imposto servizi non necessari, oneri per servizi non resi, tariffe eccessive e non trasparenti basate su posizioni monopolistiche nonché condizioni di lavoro rigide e pericolose.

Lo ESC e la ECSA sono, con pochissime eccezioni, assai favorevoli al pacchetto portuale. Commenta Alfons Guinier: "Tempo fa, e precisamente nel 1998, in risposta al libro verde della Commissione Europea, sia lo ESC che noi avevamo dichiarato che occorreva incoraggiare i seguenti principi:

  • libero accesso al mercato
  • libera e leale concorrenza nell'ambito dei e tra i porti
  • posizioni monopolistiche non abusate ed eliminabili laddove possibile
  • servizi non imposti da comprovare
  • tariffazione leale e trasparente
  • adattamento delle prassi lavorative.

Pensiamo che tali principi siano ancora attuali e ci piacerebbe vederli applicati appena possibile".

In relazione al confronto tra le tariffe portuali, Elsner ribatte: "E' sempre pericoloso confrontare i porti poiché essi hanno strutture tariffarie differenti. Se si vogliono confrontare i porti, bisognerebbe esaminare tutte le tariffe, comprese le tasse portuali sulle navi (che riguardano l'uso delle banchine e dei canali), sul pilotaggio, sul rimorchio e sull'ormeggio, perché talvolta le cose non sono sempre come sembrano. Quando si parla dei costi portuali, di solito si attira l'attenzione sui soli elementi che convengono".

Egli afferma, altresì, che Hong Kong e Singapore sono cattivi esempi di porti d'oltremare, essendo entrambi dei quasi-monopoli che attualmente perdono quote di mercato a favore di altri (v. Tabella 2). Le loro tariffe di movimentazione ai terminali possono anche essere più alte rispetto a quelle degli altri, ma i loro oneri su tutto il resto sono inferiori.

In relazione al fatto che nessuno si è ancora direttamente lamentato di specifici porti od operatori terminalistici in Europa, Elsner commenta: "Potrà anche essere così, ma si dovrebbe riconoscere che se qualcuno dovesse mai davvero lamentarsi formalmente, ci potrebbero volere da tre a quattro anni per risolvere i conseguenti problemi legali. La gente non dispone proprio di tutto questo tempo da perdere. Hanno bisogno di risposte in tre/quattro settimane o mesi, non anni, perché alla fine di quel periodo il mondo potrebbe essere un posto molto diverso".

Come già detto, la ITF è un altro organismo che ha sollevato parecchie obiezioni nei confronti del pacchetto sui porti della Commissione Europea. Al fine di fornirne una dimostrazione, dal momento della sua pubblicazione sono state organizzate dai portuali di diversi porti un paio di giornate di protesta. Ci si preoccupa del fatto che i parametri di sicurezza potrebbero essere sacrificati se la concorrenza portuale sia interna che esterna dovesse divenire troppo intensa, più o meno allo stesso modo in cui adesso alle navi sub-standard viene permesso di entrare in ed uscire da certi porti, a dispetto dei controlli che teoricamente esistono al fine di evitarlo. L'organismo suddetto afferma altresì di non essere stato consultato nelle forme dovute.

Commenta Elsner: "E' cosa del tutto falsa dire che noi non abbiamo consultato i sindacati in relazione al pacchetto portuale. Li abbiamo invece consultati in parecchie occasioni. Solo perché le nostre proposte non sono al 100% in linea con le loro richieste, ciò non costituisce una mancanza di consultazione, a meno che questa non sia la loro definizione di consultazione".

Continua Elsner: "Rispetto ai futuri standard di sicurezza, la direttiva afferma esplicitamente che le regole inerenti alle attuali strutture di sicurezza dovrebbero restare in vigore. Tuttavia, questo non ha impedito ai sindacati di lamentarsi del fatto che i datori di lavoro saranno liberi di scegliere i loro dipendenti. Tale situazione già esiste oggi. Essa non dice che i primi possono far entrare chiunque nei porti. L'autorità portuale avrà ancora la facoltà di stabilire i criteri ai sensi dei quali la gente potrà essere assunta nei porti. Di modo che, se l'autorità portuale oggi è contenta di impiegare dei vaccari, potrà farlo anche domani".

A partire dal voto del Parlamento europeo del 14 novembre, un certo numero di operatori terminalistici privati, tra cui la Hutchison Ports, ha nuovamente chiarito che a meno che - e finché - il pacchetto portuale non venga modificato dal Consiglio dei Ministri dei Trasporti, i futuri investimenti in infrastrutture esistenti saranno a rischio, mettendo di conseguenza a rischio posti di lavoro. La ITF, dal canto suo, ha chiarito che ci si dovrà aspettare un numero maggiore di scioperi.

Se mai esistono questioni destinate a rivelare di che pasta sono fatti i ministri dei trasporti, questa promette di esserne una.
(da: Containerisation International, gennaio 2002)


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Prosegue, meno marcato, il trend negativo delle performance economiche della ONE
Prosegue, meno marcato, il trend negativo delle performance economiche della ONE
Singapore
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La genovese Messina ha preso in consegna la nave più grande della sua flotta
Genova
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Definitiva l'inclusione del porto di Civitavecchia nella rete Core del network TEN-T
Civitavecchia
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Vienna
Ricavi in flessione del -1,8%
Sostenuta crescita trimestrale dei nuovi ordini acquisiti da Wärtsilä
Helsinki
Nei primi tre mesi di quest'anno i ricavi del gruppo sono diminuiti del -9,8%
DIS ordina altre due nuove navi cisterna LR1
Lussamburgo
Nuova commessa al cantiere Jiangsu New Yangzi Shipbuilding Co.
Una portacontainer della MSC bersagliata con missili e droni nel Golfo di Aden
San'a'/Portsmouth
Nessun danno alla nave e all'equipaggio
Approvato il bilancio consuntivo 2023 dell'AdSP dell'Adriatico Centrale
Ancona
Nel primo trimestre del 2024 gli ordini di mezzi portuali prodotti da Konecranes sono calati del -51,6%
Hyvinkää
Grimaldi ha preso in consegna la ro-ro multipurpose Great Abidjan
Napoli
È la quarta di sei navi di classe “G5”
Baltimora attribuisce a proprietario e gestore della nave Dali la colpa del crollo del ponte Key Bridge
Baltimora
Sarebbero state accertate disfunzioni all'alimentazione elettrica a bordo che avrebbero causato un blackout
Grimaldi e IMAT hanno rinnovato l'accordo quinquennale per la formazione degli equipaggi
Castel Volturno
Focus sulle nuove tecnologie installate a bordo delle navi
Ancora in calo le performance economiche trimestrali di DSV
Hedehusene
Nel primo trimestre di quest'anno il valore dell'utile netto è diminuito del -27,2%
Approvato il bilancio consuntivo 2023 dell'AdSP del Mare di Sardegna
Cagliari
Avanzo di amministrazione di 530 milioni di euro, di cui oltre 475 vincolati per opere in corso
Durante la pandemia l'import-export americano di merci pericolose è stato penalizzato
Washington
Indagine del Government Accountability Office
Nel 2023 CEPIM - Interporto di Parma ha registrato una crescita del +6,8% del valore della produzione
Bianconese di Fontevivo
Utile netto di788mila euro (+223,2%)
PORTI
Porti italiani:
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Interporti italiani: elenco Porti del mondo: mappa
BANCA DATI
ArmatoriRiparatori e costruttori navali
SpedizionieriProvveditori e appaltatori navali
Agenzie marittimeAutotrasportatori
MEETINGS
Domani a Livorno un convegno sulla storia del porto cittadino
Livorno
Si parlerà di architettura, commercio e politica tra il XVI e il XX secolo
L'11 aprile partirà la sesta edizione degli “Italian Port Days”
Roma
Anche quest'anno il progetto è stato diviso in due sessioni: la prima in primavera e la seconda dal 20 settembre al 20 ottobre
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RASSEGNA STAMPA
Iran says MSC Aries vessel seized for 'violating maritime laws'
(Reuters)
Le transport maritime national navigue à vue
(Aujourd'hui Le Maroc)
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FORUM dello Shipping
e della Logistica
Relazione del presidente Mario Mattioli
Roma, 27 ottobre 2023
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Nel primo trimestre del 2024 i ricavi del gruppo UPS sono diminuiti del -5,3%
Atlanta
Utile netto in calo del -41,3%
Grendi ha perfezionato l'acquisto della nave Wedellsborg
Milano
Sarà ribattezzata con il nome di “Grendi Futura”
Grimaldi consolida la propria presenza in Cina con la nuova sede di Shanghai
Napoli/Shanghai
Inaugurati gli uffici della Grimaldi Shipping Agency Shanghai
Approvato il bilancio consuntivo 2023 dell'AdSP del Mar Ligure Occidentale
Genova
La nuova dotazione della pianta organica dell'ente prevede 50 assunzioni, incluse tre posizioni dirigenziali
Primo impianto per la distribuzione di GNL e GNC ai veicoli nel porto di La Spezia
La Spezia
È stato installato in località Stagnoni
Accordo tra MSC, MSC Foundation e Mercy Ships per la costruzione di una nuova nave ospedale
Ginevra/Lindale
Domani a Livorno un convegno sulla storia del porto cittadino
Livorno
Si parlerà di architettura, commercio e politica tra il XVI e il XX secolo
Accordo Assarmatori - ITS Academy G. Caboto per la formazione nei settori marittimo, portuale e logistico
Roma
Nel primo trimestre del 2024 il porto di Algeciras ha movimentato 1,2 milioni di container (+8,1%)
Algeciras
Il traffico delle merci complessivo è aumentato del +3,3%
Nei primi tre mesi di quest'anno a Valencia il traffico portuale dei container è cresciuto del +12,1%
Valencia
A marzo l'incremento è stato del +15,7%
La Spezia e Carrara provano ad abbattere i campanili e sollecitano collaborazione ai porti di Genova e Savona
La Spezia
Sommariva: è necessario presentarsi sul mercato come un sistema coordinato
In calo l'interscambio commerciale fra Svizzera e Italia
Berna
Nei primi tre mesi del 2024 flessione delle esportazioni elvetiche. Stabili le importazioni
Porto di Napoli, urto del traghetto veloce Isola di Procida contro una banchina
Napoli
Circa trenta feriti lievi tra i passeggeri
Convocato per il 23 aprile un incontro al MIT sui lavoratori portuali ex TCT
Taranto
I sindacati avevano sollecitati chiarimenti sul futuro dei 330 iscritti alla Taranto Port Workers Agency
Il molo di Levante esterno del porto di Arbatax è tornato pienamente operativo
Cagliari
Nell'agosto 2020 era stato urtato dal traghetto “Bithia”
Il porto di Los Angeles ha chiuso il primo trimestre con una crescita del +29,6% del traffico dei container
Los Angeles
Prevista una prosecuzione del trend positivo
Stabile il valore dei ricavi di ABB nel primo trimestre
Zurigo
I nuovi ordini sono calti del -5,0%. A fine luglio Rosengren lascerà la carica di CEO a Wierod
La crisi della Cooperativa Unica Lavoratori del Porto Flavio Gioia ufficializzata alle istituzioni e ai sindacati
Salerno
USB Mare e Porti, quello che sta succedendo nel porto di Salerno è frutto delle pressioni degli armatori
Euronav vende la propria società di ship management alla Anglo-Eastern
Anversa/Hong Kong
Gestisce la flotta di navi cisterna della compagnia di Anversa
Genova Industrie Navali ha acquisito una chiatta sommergibile della capacità di carico di 14.000 tonnellate
Genova
Può essere impiegata anche come bacino galleggiante per il varo di manufatti fino a 9.800 tonnellate
Venice Cold Stores & Logistics ottiene la qualifica di deposito fiscale per vini e spumanti
Venezia
Ampliamento dei servizi offerti alle imprese del settore vitivinicolo
Gasparato sollecita ad esentare gli immobili degli interporti dal pagamento dell'Imu
Nola
Il presidente dell'Unione Interporti Riuniti ha avvertito che con i cantieri PNRR l'intermodalità ferroviaria è a rischio
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio
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