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Periódico independiente sobre economía y política de transporte
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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTSAÑO XXII - Número 7/2004 - JULIO 2004

Porti

Problemi di crescita per i porti della Costa Occidentale U.S.A.

"In questa stagione di punta, tutti quanti guardano a Los Angeles ed a Long Beach e, se i camion subiranno ritardi, come sperimentiamo da sempre, allora a gennaio del 2005 probabilmente entrerà in vigore una nuova legge" commenta Patty Senecal, vice presidente alle vendite della società di autotrasporto, magazzinaggio e distribuzione Transport Express.

Pochi nel settore non sarebbero d'accordo. Quale maggior nazione di consumo del mondo, gli Stati Uniti presentano una pressione enorme sulle proprie porte d'accesso primarie, vale a dire i porti statunitensi della Costa Occidentale di Los Angeles e Long Beach. Le infrastrutture della California sono al punto di rottura e gli intasamenti e l'inquinamento cagionati dalla miscela di cultura amante dell'auto di Los Angeles con il trasporto merci esercitato dai camion sono divenuti una questione politica rovente.

Questo nodo è venuto al pettine, dal momento che i porti sono rimasti senza terreni su cui costruire nuovi terminals. Don Wylie, amministratore delegato dei servizi marittimi del Porto di Long Beach, spiega: "E' una questione molto seria. Basta solo guardare alla crescita degli ultimi 15 anni per comprendere che i traffici sono esplosi e che i porti di Los Angeles e Long Beach movimentano sino ad un terzo dei commerci statunitensi di origine marittima. Fino adesso, siamo stati in grado di procurarci altro terreno per far fronte a tali esigenze, ma la nostra capacità di creare ulteriori spazi in futuro è limitata da ragioni ambientali. E potremmo anche domandarci se in ogni caso saremmo in grado di farlo, di modo che il nostro dovere è quello di pervenire ad una nuova efficienza e di incrementare i risultati sul terreno esistente".

In effetti, negli ultimi due anni sono stati aggiunti 800 acri e 60 nuovi varchi. Ma ora, la sola infrastruttura che possa essere aggiunta al porto è il Molo S a Long Beach, che non sarà completato fino al 2007 nel migliore dei casi. Nel frattempo, i traffici continuano a crescere del 10% all'anno e raddoppieranno nel giro dei prossimi otto anni.

Questa crescita dei volumi, peraltro, non preoccupa solo gli utenti del porto, ma comporta delle conseguenze anche per la comunità locale. Le preoccupazioni di carattere ambientale aumentano ed entrambe le autorità portuali devono prestare sempre maggiore attenzione all'inquinamento, in particolar modo dopo la causa intentata contro il terminal della CSCL (China Shipping Container Lines) di Los Angeles (che, agli inizi dello scorso mese di maggio, ancora non poteva accettare carichi). Benché le autorità portuali di Los Angeles e Long Beach stiano facendo del loro meglio per alleviare la situazione mediante il sovvenzionamento della conversione di attrezzature da piazzale per ridurre le emissioni, le attività del porto rappresentano una notevole fonte d'inquinamento nella zona, dati i locomotori ferroviari ed i circa 10.000 camion che arrivano in porto ogni giorno.

A ciò, si aggiunga l'autostrada I-710, l'autostrada camionale preferita da e per il complesso portuale, che sostiene l'urto maggiore dell'incremento del traffico portuale. Nel momento culminante della paralisi del traffico, gli incidenti stradali che coinvolgono il traffico portuale hanno esacerbato le preoccupazioni della comunità circostante in ordine alla crescita portuale. Dichiara la Senecal: "La I-710 è stata progettata negli anni '50, costruita negli anni '60 ed ora movimenta 11 milioni di containers all'anno. Non era mai stata progettata per ciò che sta facendo". Il suo ampliamento richiederebbe 20 anni e ha incontrato notevoli opposizioni da parte della popolazione e delle imprese locali.

La Senecal ha rappresentato l'autotrasporto nei dibattiti della comunità sul porto e commenta al riguardo: "Adesso, tutto quanto dipende dalla crescita portuale: che cosa è ragionevole e come possiamo farlo. Queste sono le questioni che cominciano ad emergere. Se la direzione è quella della crescita, dovremo essere bravi. Non possiamo proprio continuare a riversare camion sulla strada dalle otto del mattino alle cinque del pomeriggio".

Noel Park, un residente locale impegnato nelle consultazioni della comunità, commenta: "Lo diciamo tutti quanti: o lo si fa responsabilmente, o' si smette".

Dati gli attuali metodi delle operazioni, i porti potrebbero esaurire le capacità in poco tempo, dai sei agli otto anni. Peraltro, la rotta dei traffici transpacifici continua a crescere rapidamente. Un vettore ha detto che i dettaglianti propri clienti mirano ad un incremento a due cifre in ordine alle proprie scorte dalla Cina nel 2004 e che la stima di crescita più bassa dei traffici transpacifici nel 2004 (che molti potrebbero ritenere estremamente prudente) è del 5%. Ciò potrebbe far aumentare i volumi combinati di Los Angeles e Long Beach di 600.000 TEU ed oltre nel 2004.

Nel contempo, la popolazione della California è aumentata. Asserisce Wylie: "Abbiamo cercato di spiegare che non siamo noi a generare tutta questa crescita. E' la domanda del consumatore che guida i traffici; quindi, porti, camion e treni sono necessari per far arrivare quelle merci sugli scaffali dei nostri negozi". Il membro dell'Assemblea della California Alan Lowenthal ha adottato la congestione portuale quale argomento-chiave. Nel 2002, egli ha presentato un disegno di legge (lo AB2650) finalizzato a ridurre l'intasamento camionistico presso i varchi dei terminals a scopo ambientale. Esso mirava ad incrementare l'efficienza dell'autotrasporto e sanziona per complessivi 250 dollari quei terminals marittimi che avessero fatto aspettare i camion per più di 30 minuti. Tuttavia, le multe non sarebbero state applicate se i terminals avessero esteso i propri orari di apertura dei varchi ad oltre 70 ore alla settimana ovvero avessero istituito un sistema di appuntamenti.

Sebbene il disegno di legge sia stato approvato e poi sia entrato in vigore all'inizio del 2003, nessun terminal californiano è stato sanzionato. Molti autotrasportatori pensano che la legge abbia fatto poca differenza e hanno riferito che le code sono state semplicemente spostate all'interno dei terminals, dove lo AQMD (Distretto per l'Amministrazione della Qualità dell'Aria), l'agenzia responsabile del monitoraggio delle code, non può controllare.

Il settore dell'autotrasporto ha dovuto accettare la scelta di un sistema di appuntamenti per far approvare il disegno di legge, ma non sembra che venga utilizzato bene. Asserisce la Senecal: "Come possono i corrieri programmare gli appuntamenti, se non sappiamo quanto tempo questi ultimi potranno richiedere? Non vi è alcun parametro comune, nel settore. Se si prendono tre appuntamenti, e poi non si possono rispettare il secondo ed il terzo, questo fa sballare gli altri appuntamenti e comporta conseguenze anche sugli altri terminals marittimi. Noi pensiamo che se ci fosse qualche vantaggio in termini di tempi di turno garantiti, allora si potrebbero vedere molte più imprese di autotrasporto prendere appuntamenti".

Dal lato positivo, la legge ha fatto sì che settori diversi si parlassero. Wylie del Porto di Long Beach commenta: "Alla fin fine, essa ha reso la gente più consapevole e più desiderosa di risolvere tali problemi".

Ma non è ancora abbastanza, parrebbe. Le pressioni politiche continuano a montare, e Lowenthal ha introdotto diversi disegni di legge inerenti specificamente ai porti di Los Angeles e Long Beach, i quali concentrano la propria attenzione sul congestionamento. Tutti quanti concordano sul fatto che i terminals debbono fare un migliore uso del terreno a disposizione e lo AB2041 mira a costringere i terminals marittimi ad aprire più a lungo.

Tuttavia, nelle norme proposte si legge senza dubbio che i legislatori preferirebbero che il settore privato proponesse una soluzione, sebbene la minaccia costituita dalla legge abbia indotto il cambiamento. Spiega la Seneca: "Avrebbe senso aprire solo dalle 8 alle 17? Probabilmente no. La domanda è: come possiamo convincere gli azionisti ad acconsentire alle ore di attività in più, con tutti i costi che ne derivano?".

Tali costi inerenti alle attività sono particolarmente esorbitanti per i terminals marittimi a causa della struttura dei turni di lavoro dei portuali ai sensi dell'attuale contratto. Commenta Wylie: "Avevamo sperato che potessero cominciare ad esserci tempi di gran lunga più flessibili per quei turni negoziati nel contratto, ma non è avvenuto". Ciò costringe i terminals a pagare il lavoro ventiquattr'ore su ventiquattro. Il miglior orario di apertura dei varchi per gli autotrasportatori sarebbe dalle 5 alle 22, ma questo costringe un operatore terminalistico a pagare tutti e tre i turni. Ad esempio, se il secondo turno andasse dalle 18 alle 3, per quanto gli impiegati lavorino ai varchi solo fino alle 22, i terminals dovrebbero pagarli fino alle 3.

Douglas Tilden, presidente e direttore generale della MTC (Marine Terminals Corporation), che si dice movimenti il 26% di tutti i contenitori della Costa Occidentale degli Stati Uniti, ha commentato che alcuni terminals in realtà effettuano il "turno a chiamata" dalle 3 alle 8. Malgrado debbano pagare quasi il doppio della tariffa diurna perché il personale portuale si presenti ai varchi, egli ha affermato che si tratta di un turno molto produttivo per i terminals e che agli autotrasportatori esso piace perché consente l'opportunità di fare altri viaggi. Tuttavia, Tilden ha dichiarato che, dal momento che lo AQMD definisce turni di punta quelli che cominciano alle 6, ciò ingenera altro traffico, tanto è vero che la MTC sta prendendo in considerazione l'ipotesi di creare varchi notturni presso i suoi due terminals di Los Angeles. Le ore trascorse ai varchi costituiscono un problema per gli autotrasportatori da 15 anni a questa parte, dal momento che essi vengono pagati a viaggio e quindi gli intasamenti vanno ad incidere direttamente sulla loro capacità di guadagno. "Quando si va verso la stagione di punta, i tempi dei turni (sia per la coda che all'interno del terminal) possono arrivare sino a sei ore".

Peraltro, c'è qualche dubbio circa la volontà degli autotrasportatori di lavorare regolarmente in orari scomodi. Commenta la Senecal: "L'incentivo per fargli lasciare le proprie famiglie dev'essere la produttività' I terminals non possono proprio aprire i varchi e lasciare gli autisti fermi per sei ore, perché in caso contrario non avranno alcuna voglia di andare a lavorare".

Alla domanda rivolta ad un operatore se fosse pronto a lavorare di notte, egli ha risposto: "Diamine, sì. Al momento non ci stiamo proprio guadagnando la vita".

Ma, per mantenere l'orario allungato ai varchi, gli autotrasportatori hanno bisogno di qualche posto in cui consegnare il carico. La maggior parte di loro non dispongono di piazzali in cui immagazzinare i carichi e, per quelli che ce l'hanno, i premi assicurativi stanno crescendo rapidamente. La California meridionale ha il tasso più alto del paese quanto a furti di carichi.

In qualità di operatore terminalistico, Tilden ha dichiarato: "Non vi è dubbio che abbiamo bisogno di allungare il periodo di apertura alla luce dell'intasamento e del traffico; peraltro, come potremo indurre i caricatori a servirsene?".

Spiega Wylie: "I terminals vorrebbero restare aperti, ma un terminal che movimenta da 2.000 a 2.500 camion nel turno giornaliero non può proprio permettersi di restare aperto con un turno di notte, quando lo straordinario fa aumentare i costi, per movimentare 200 camion. Ciò che dobbiamo cambiare è l'atteggiamento della comunità degli importatori. Dobbiamo a tutti i costi trovare il modo di incentivare il resto della catena delle forniture di venirsi a prendere i containers fuori orario. Un mucchio dei caricatori più grandi vorrebbero farlo, ma la maggior parte dell'attività è ancora controllata dalle imprese minori che non possono partecipare alla discussione e non possono essere finanziariamente in grado di prendere in consegna un contenitore".

Molti piccoli caricatori (quelli che spediscono meno di 16.000 TEU all'anno), che rappresentano qualcosa come il 60% dei carichi che passano attraverso i porti, non possono permettersi di aprire i propri magazzini di notte. Nella propria qualità di gruppo di caricatori, la Coalizione del Fronte del Porto, ha effettuato una campagna a favore dell'allungamento delle ore di apertura dei varchi e ha tentato di assicurarsi abbastanza volumi per rendere tale allungamento razionale dal punto di vista dei costi presso certi terminals nel corso di alcune notti. Malgrado si sia assicurato commesse da alcuni dei maggiori importatori negli Stati Uniti, il gruppo non è stato in grado di assicurarsi i volumi di cui i terminals dicevano di aver bisogno. Molti dei maggiori importatori già effettuano operazioni in propri centri distributivi 24 ore su 24, 7 giorni su 7, e si dice che alcuni dirotteranno tutto il proprio traffico sui varchi notturni, il che lascia agli importatori minori il conto da pagare nel caso vengano applicate penalità per l'utilizzo diurno.

Molti sono irritati in conseguenza di ciò. Wylie del Porto di Long Beach è d'accordo: "I carichi vengono qui perché è meno caro venire qui e le forze economiche che hanno creato questi porti e reso assai efficiente questa catena delle forniture sono enormi. E ciò che dobbiamo cominciare a fare è provare a tirare queste forze' la legge delle conseguenze non volute incombe su ogni sforzo come quello".

La nuova normativa sulle ore di servizio ha altresì incrementato la pressione sugli autotrasportatori, dal momento che il tempo perso in coda ora va ad aumentare i tempi di guida, inasprendo l'attuale carenza di autisti. Ciò rende importanti i varchi con orari programmati sia per i caricatori che per gli autotrasportatori e ha indotto entrambi i gruppi ad insistere per servizi completi ad orari programmati ai varchi.

Patty Senecal della Transport Express ha dichiarato: "Devono essere a pieno servizio, con manutenzione e riparazioni, controstallie, personale terminalistico e gestione della risoluzione dei problemi.

I grandi depositi e dettaglianti di box da anni lavorano con orari allungati. Possono fare di più, e vogliono farlo, ma ciò di cui hanno bisogno per pianificare il proprio lavoro è la stessa cosa di cui ho bisogno io, vale a dire orari regolari in tutto il porto, con abbastanza preavviso in modo che noi si possa istituire turni scaglionati e programmare a seconda della volontà di lavorare di giorno piuttosto che di notte".

Ai sensi della normativa sulle ore di servizio, gli autisti che lavorano fino a tardi ai varchi secondo schemi ad hoc nella notte di lunedì, non possono poi lavorare di giorno al martedì, dal momento che dev'esservi un turno di riposo. Afferma la Senecal: "L'autista lavora o tutta la notte o a chiamata, e deve poter raggiungere tutti i terminals e tutte le linee di navigazione all'interno di quei terminals. Poiché le tariffe sono così basse, gli autotrasportatori devono essere in condizione di muoversi tra tutti i principali terminals al fine di creare incentivi in termini di volumi affinché gli autisti lavorino. Non faremo assolutamente movimentazioni a senso unico, perché in quel caso i margini sono troppo sottili".

Malgrado tali problemi, i diversi gruppi di azionisti stanno cercando di istituire alla svelta un onere di utilizzazione diurna ed i caricatori hanno accettato di doverlo pagare. Tuttavia, Russ Bragg, presidente della OK Food Transport, nel corso di una conferenza svoltasi a Long Beach ha parlato a nome di molti caricatori quando ha affermato di aspettarsi di vedere qualche guadagno in termini di efficienza per l'onere di utilizzazione diurna.

Le stime relative al suddetto onere variano, ma sono state riferite cifre grosso modo oscillanti fra i 30 ed i 100 dollari. Si domanda la Senecal: "Qual è il giusto livello di tale onere, in modo che esso faccia abbastanza male da indurre al cambiamento, ma non troppo male da indurre i carichi a spostarsi altrove?".

La Coalizione del Fronte del Porto ha chiarito che, anche se i caricatori suoi membri dovessero accettare la necessità di un onere, la normativa di Lowenthal causerebbe problemi, non ultimo il fatto che l'onere proposto nello AB2041 non presenterebbe alcuna relazione con il vero costo dei varchi notturni per i terminals e potrebbe non essere utilizzato per bilanciare il costo dei varchi.

Il gruppo ritiene che questo onere debba basarsi sul costo per gli operatori terminalistici e li chiama a rendere pubblici i loro costi. Un onere di questo tipo non sarebbe pensato per far cambiare le abitudini e minimizzerebbe l'impatto sui caricatori più piccoli che non possono permettersi di aprire i propri centri distributivi 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Robin Lanier, direttore esecutivo della Coalizione del Fronte del Porto, ha dichiarato: "A nostro giudizio, è probabile che l'onere sia minore ai sensi della nostra proposta".

I caricatori sono anche preoccupati per il fatto che è probabile che l'onere previsto dalla legge di Lowenthal continui a restare in vigore ben dopo che i volumi del periodo di punta saranno stati sufficienti a rendere fonte di profitti per i terminals l'allungamento delle ore di apertura; la coalizione ritiene che l'onere debba essere abolito una volta incrementata la produttività (il gruppo suggerisce un punto di riferimento del 40% dei carichi complessivi movimentati durante l'orario allungato).

Alcuni operatori terminalistici hanno detto alla Lanier che essi hanno bisogno che sia confermato l'onere di utilizzazione diurna, dal momento che stanno semplicemente ripartendo il lavoro su più ore. Lei, però, ha sottolineato come la loro originaria obiezione all'apertura allungata dei varchi si fondasse sulla mancanza di utenti, e che non ci volesse nulla a fermare le operazioni di chiusura per risparmiare sui costi. Anche i membri della coalizione si aspettavano qualche sorta di promozione dell'allungamento dell'orario di apertura dei varchi. Aggiunge la Lanier: "Abbiamo chiarito senza ombra di dubbio che ci aspettiamo di più della semplice imposizione di un onere". Detto ciò, ha poi dichiarato: "Sedersi e dire: "nessuno usi i varchi notturni", però, non è la risposta giusta".

Vi è anche la questione relativa a chi procederà all'esazione degli oneri, partendo dal presupposto che dovrà appartenere al settore privato. Un suggerimento è nel senso che sia l'ACTA (Autorità Trasporti Corridoio Alameda) ad avere l'autorità di imporre l'onere. Anche i terminals marittimi hanno dovuto contattare la Commissione Marittima Federale degli Stati Uniti affinché venisse concesso loro il permesso di discutere l'imposizione di oneri ai sensi dei provvedimenti antitrust.

Tuttavia, anche se gli operatori terminalistici da quel che si dice sono a favore dell'esazione di tale onere presso gli autotrasportatori, la Coalizione del Fronte del Porto quale organizzazione dei caricatori vi si oppone, dal momento che è ben consapevole delle difficoltà che gli autotrasportatori già incontrano con gli anticipi giorno per giorno e le controstallie. La Senecal si è limitata a dichiarare: "L'autotrasporto non dispone dei flussi di cassa per anticipare alcun onere".

I terminals marittimi sperano anche che la tecnologia come la RFID (identità delle frequenze radio) possa contribuire ad automatizzare l'identificazione degli autotrasportatori al varco. Oltre a ciò, i lettori OCR (riconoscimento ottico dei caratteri) progettati per meccanizzare i varchi verranno estesi quasi a tutto il porto entro la fine di quest'anno.

Edward DeNike, vice presidente anziano della Stevedoring Services of America, dichiara di nutrire molte speranze circa gli effetti della nuova tecnologia: "Crediamo davvero che con le telecamere OCR e le targhette RFID si vedrà una bella differenza ai varchi".

Tuttavia, i caricatori sono preoccupati dal fatto che i terminals marittimi siano in speranzosa attesa di questa tecnologia per diventare operativi prima di allungare l'orario di apertura dei varchi, il che potrebbe voler dire che ci vorrebbe del tempo prima che il sistema cominci a funzionare.

La RFID è un argomento fonte di discussioni; in particolare, lo è l'idea che gli operatori terminalistici piazzino le targhette sui camion. Anche se l'opportunità di procurarsi dati sui tempi di attesa è un fattore positivo, Miguel Lopez, rappresentante della Teamsters Union, che sta tentando di organizzare i padroncini, ribatte: "E' un comportamento tipico del modo di lavorare in questo settore. Si preparano ad imporlo sotto la minaccia "se non lo fate, non verrete nelle nostre infrastrutture"' Se gli operatori terminalistici affermano che servirà a velocizzare i carichi, bene. Ma se non dispongono ancora nemmeno di un buon sistema per assicurare telai a prova di strada!".

Dal momento che i porti sono costretti ad utilizzare il terreno in modo più efficiente, un dirottamento verso operazioni basate a terra è inevitabile, il che potrebbe ulteriormente incrementare i ritardi. Tilden della MTC ha dichiarato: "Questo settore da sempre ha una grande avversione per le operazioni basate a terra, dato che risulta così tanto più veloce mettere i carichi sui telai. E' un grosso spreco di terreno, ma sia i caricatori che i vettori lotteranno con il coltello tra i denti per continuare a farlo. Spero che la produttività conduca all'abbandono di questa prassi".

Potrebbe volerci del tempo. Un autotrasportatore ha indicato in due-quattro ore il periodo di tempo in più occorrente per raccogliere un container basato a terra, mentre DeNike della Stevedoring Services of America ha commentato che i containers basati a terra hanno causato il 90% dei problemi dei loro terminals.

E' altresì necessario migliorare le infrastrutture attorno al porto, ma si tratta di una soluzione piuttosto a lungo termine. Idee quali i treni-navetta od il raddoppio a due piani della carreggiata della I-710 potrebbero richiedere anni perché vengano messe in pratica. E con il tasso di crescita presso i porti della Costa Occidentale e la normativa in procinto di entrare in vigore, non c'è tempo da perdere. Anche altri porti statunitensi stanno sorvegliando attentamente la situazione, dato che la California ha una tradizione da pioniere che ha prodotto iniziative poi trasmigrate altrove a livello nazionale. Conclude un autotrasportatore: "Il nostro settore adesso sta facendo molta pressione sui terminals per le inefficienze e la pressione locale è molto forte. Di non far nulla, in ogni caso, non se ne parla proprio".
(da: Containerisation International, giugno 2004)




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Baltimore atribuye al propietario y al operador del buque Dali la culpa del colapso del puente de llaves
Baltimore
Se habría establecido la disfunción a la fuente de alimentación a bordo que causaría un apagón
Grimaldi e IMAT han renovado el acuerdo quinquenal para la formación de tripulaciones
Castel Volturno
Centrarse en las nuevas tecnologías instaladas a bordo de los buques
El rendimiento económico trimestral de DSV sigue disminuyendo
Heddesheno
En el primer trimestre de este año, el valor del beneficio neto disminuyó un -27,2%
Aprobado el presupuesto consuntivo 2023 del AdSP del Mar de Cerdeña
Cagliari
Un superávit de la administración de 530 millones de euros, de los cuales más de 475 atados por obras en curso
Las importaciones estadounidenses de mercancías peligrosas han sido penalizadas durante la pandemia.
Washington
Encuesta de la Oficina de Responsabilidad Gubernamental
En 2023, el Interport de CEPIM-Parma registró un crecimiento del 6,8% del valor de la producción.
Bianconeses de Fontevivo
Beneficio neto di788mila euro (+ 223,2%)
En el primer trimestre de 2024, los ingresos del Grupo UPS cayeron un -5,3%.
Atlanta
Beneficio neto-41,3%
Grendi ha perfeccionado la compra del barco Wedellsborg
Milán
Se renombrará con el nombre de "Grenching Futura"
Grimaldi consolida su presencia en China con nueva sede en Shanghai
Nápoles/Shanghai
Inaugura las oficinas de la Agencia naviera Grimaldi Shanghai
Aprobado el presupuesto consuntivo de 2023 del Western Ligure Sea AdSP
Génova
La nueva dotación de la planta orgánica de la institución prevé 50 contrataciones, incluyendo tres puestos directivos.
Primera planta para la distribución de GNL y GNC a los vehículos en el puerto de La Spezia
El Spezia
Se ha instalado en ubicaciones de Stagnoni
Acuerdo entre MSC, MSC Foundation y Mercy Ships para la construcción de un nuevo buque hospital
Ginebra/Lindale
Mañana en Livorno una conferencia sobre la historia del puerto de la ciudad
Livorno
Se hablará de la arquitectura, el comercio y la política entre el XVI y el siglo XX
Acuerdo de Asociación-STI Academia G. Caboto para la formación en los sectores marítimo, portuario y logístico
Roma
En el primer trimestre de 2024, el puerto de Algeciras manejó 1,2 millones de contenedores (+ 8,1%)
Algeciras
El tráfico de bienes en general aumentó un 3,3%
En los tres primeros meses de este año en Valencia, el tráfico portuario de contenedores creció un 12,1% por ciento.
Valencia
En marzo, el incremento fue de 15.7% por ciento.
El Spezia y Carrara tratan de romper el campanario y solicitar la cooperación en los puertos de Génova y Savona
El Spezia
Suiza y Suiza cortaron el comercio entre Italia y Suiza.
Bern
En los primeros tres meses del descenso de 2024 en las exportaciones suizas. Importaciones estables
Puerto de Nápoles, la huelga del ferry rápido Isla de Procida contra un muelle
Nápoles
Cerca de treinta heridos leves entre los pasajeros
Convocado para el 23 de abril una reunión en el MIT sobre ex trabajadores portuarios del TCT
Taranto
Los sindicatos habían solicitado una aclaración sobre el futuro de los 330 miembros de la Agencia de Trabajadores Portuarios de Taranto.
El muelle exterior de Levante del puerto de Arbatax ha vuelto completamente operativo
Cagliari
En agosto de 2020 había sido gritado por el ferry "Bithia"
El Puerto de Los Ángeles cerró el primer trimestre con un crecimiento del 29,6% por ciento en el tráfico de contenedores
Los Angeles
Se espera una continuación de la tendencia positiva
Estable el valor de los ingresos de ABB en el primer trimestre
Zúrich
Los nuevos pedidos han bajado un -5.0% por ciento. A finales de julio Rosengren dejará la posición de CEO en Wierod
PUERTOS
Puertos italianos:
Ancona Génova Rávena
Augusta Gioia Tauro Salerno
Bari La Spezia Savona
Brindisi Liorna Taranto
Cagliari Nápoli Trapani
Carrara Palermo Trieste
Civitavecchia Piombino Venecia
Interpuertos Italianos: lista Puertos del mundo: Mapa
BANCO DE DATOS
Armadores Reparadores navales y astilleros
Expedicionarios Abastecedores de bordo
Agencias marítimas Transportistas
MEETINGS
Mañana en Livorno una conferencia sobre la historia del puerto de la ciudad
Livorno
Se hablará de la arquitectura, el comercio y la política entre el XVI y el siglo XX
El 11 de abril comenzará la sexta edición de las "Jornadas Portuarias italianas".
Roma
También este año el proyecto se ha dividido en dos sesiones: la primera en la primavera y la segunda del 20 de septiembre al 20 de octubre.
››› Archivo
RESEÑA DE LA PRENSA
Iran says MSC Aries vessel seized for 'violating maritime laws'
(Reuters)
Le transport maritime national navigue à vue
(Aujourd'hui Le Maroc)
››› Reseña de la Prensa Archivo
FORUM de lo shipping y
de la logística
Relazione del presidente Mario Mattioli
Roma, 27 ottobre 2023
››› Archivo
La crisis de la Cooperativa Sole Trabajadores de Porto Flavio Gioia oficializada en instituciones y sindicatos
Salerno
USB Mare y Porti, lo que está pasando en el puerto de Salerno es el resultado de la presión de los armadores
Euronav vende su propia empresa de gestión de buques a Anglo-Eastern
Amberes/Hong Kong
Gestiona la flota de buques cisterna de la empresa de Amberes
Génova Construcción de la construcción naval ha adquirido una barcaza sumergible de la capacidad de carga de 14.000 toneladas
Génova
También se puede emplear como una cuenca flotante para el varo de artefactos de hasta 9.800 toneladas
Venice Cold Stores & Logistics obtiene la calificación de depósito fiscal para vinos y espumosos
Venecia
Ampliación de los servicios ofrecidos a las empresas del sector vitivinícola
Gasparato insta a eximir a la propiedad de los interpuertos del pago del Imu
Nola
El Presidente de la Unión Interports Reunidos advirtió que con los sitios de construcción del PNRR la intermodalidad ferroviaria está en riesgo
Hapag-Lloyd planea futuras inversiones para expandir los negocios en los sectores terminal e intermodo
Hamburgo
Entre los mercados, la compañía centra la atención en África, India, el Sudeste Asiático y el Pacífico.
Crear un consorcio para descarbonizar el transporte en la ruta del Pacífico Norte
Vancouver
Está formado por nueve empresas y entidades y está abierto a otros socios
En el primer trimestre de este año, el tráfico de contenedores en el puerto de Long Beach aumentó un 16,4%
Long Beach
En marzo, el incremento fue del 8,3% por ciento.
Entrega de la obra de consolidación de la presa foranea del puerto de Catania
Catania
Adquisición del valor de 75 millones de euros
Plan para mejorar en Génova y Savona los enlaces ferroviarios con los terminales de cruceros y el aeropuerto
Génova
Se presentó hoy en la capital de Liguria
Del 10 al 12 de Mayo en Spezia se llevará a cabo "DePortibus-El festival de los puertos que conectan el mundo"
El Spezia
El programa prevé acontecimientos técnicos y propuestas culturales
Tres nuevas grúas STS han llegado al puerto keniano de Lamu.
Mombasa
Podrán trabajar en buques portacontenedores de la capacidad de más de 18mila teu
Cien nuevos camiones IVECO impulsados por HVO en la flota de Smet
Turín
Serán tomadas en el transcurso de este año.
En los primeros tres meses de este año, las mercancías transportadas por ferrocarril entre China y Europa aumentaron un 10% por ciento.
Pekín
Se han operado 4.541 trenes (+ 9%)
En el primer trimestre de 2024, el tráfico de contenedores en el puerto de Hong Kong cayó un -2,3%
Hong Kong
En marzo, el descenso fue de -10.6% por ciento.
Terminal de regasificación FSRU Toscana izquierda Livorno directo a Génova
Livorno
En el cuero cabelludo de Liguria y luego en Marsella las intervenciones de mantenimiento se llevarán a cabo
Confirmado a Tugchiers Meeting Puerto de Génova la concesión de servicios de remolque en el puerto de Génova
Génova
Inversión prevista de 35 millones de euros para renovar flota
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Génova - ITALIA
tel.: +39.010.2462122, fax: +39.010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
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Director: Bruno Bellio
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