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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXX - Numero 15 MAGGIO 2012
Logistica
Liberare i contenitori
Il “modello del deconsolidamento portuale” è
stato ampiamente utilizzato negli Stati Uniti nel corso degli ultimi
due decenni, afferma Dan Flaherty, vice presidente e direttore
generale della logistica portuale presso la Schneider Logistics.
“Dato che le compagnie di navigazione di linea applicano
gravosi oneri giornalieri quando non si riesce a far tornare i
contenitori in modo tempestivo, molti importatori ed esportatori
preferiscono tenere i contenitori marittimi nei pressi del porto”
dichiara.
“Molti importatori gestiscono operazioni in infrastrutture
di deconsolidamento nel porto o nei suoi pressi, facendo svolgere
tali compiti ad un fornitore terzo di servizi logistici o a propri
dipendenti”.
Recentemente, importanti porti terrestri quali Chicago e Memphis
hanno assistito ad una crescita sostenuta, dal momento che le stesse
concezioni si applicano a queste località interne.
Le merci vengono trasportate alla volta di questi porti
terrestri per ferrovia, poi vengono trasbordate nei pressi dello hub
ferroviario e poi i container vuoti vengono ricaricati sui carri
ferroviari per la consegna di ritorno al porto marittimo”.
Flaherty afferma che questo approccio consente agli importatori
di decidere in ordine alle località finali per la
distribuzione interna quando la merce raggiunge il porto
statunitense per il deconsolidamento, invece di dover decidere
all'origine (ad esempio, in Asia) la destinazione interna di ogni
contenitore.
“Gli importatori valutano la flessibilità che ciò
apporta alla loro filiera della fornitura, dal momento che essi
possono riassegnare le merci trasportate ai propri centri di
distribuzione interni sino al momento in cui i carichi vengono
ridistribuiti senza soste nel porto statunitense.
Inoltre, importatori ed esportatori vengono messi in condizione
di mantenere i contenitori di origine marittima nei pressi del
porto e di ridurre o eliminare i costosi sovrapprezzi giornalieri.
Un'altra ragione per cui questo sistema funziona bene per molti
importatori consiste nel fatto che il costo del loro trasporto verso
l'interno è molto minore quando i container si fermano nei
pressi del porto anziché essere movimentati verso l'interno,
sebbene possa esistere un'eccezione a tale situazione presso qualche
porto interno”.
Secondo Flaherty, i volumi ed il rendimento sono le chiavi
affinché il modello funzioni.
La logistica portuale della Schneider dispone di infrastrutture
di deconsolidamento ed importazione/esportazione a Savannah,
Norfolk, Houston, Los Angeles e Seattle, così come di un
porto terrestre a Elwood, nell'Illinois.
“Lavoriamo con i principali dettaglianti, con i produttori
di elettrodomestici, con imprese agricole e con produttori di
elettronica di tutto il paese.
Gestiamo le operazioni in oltre 8.000.000 di piedi quadrati di
depositi e spazi cross-dock presso località portuali allo
scopo di agevolare la manipolazione dei carichi nei pressi del
porto”. (da: portstrategy.com, 10.05.2012)
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