- Offerta di APM Terminals per gestire i principali terminal
del porto di Virginia
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- La società del gruppo A.P. Møller-Mærsk
vuole operare i terminal Norfolk International Terminals, APM
Terminals Virginia, Newport News Marine Terminals, Portsmouth Marine
Terminal e Virginia Inland Port
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APM Terminals, società terminalista olandese del gruppo
armatoriale danese A.P. Møller-Mærsk, intende assumere
la gestione di tutti i terminal dell'area di Hampton Roads del porto
statunitense di Virginia, dove attualmente possiede il container
terminal APM Terminals Virginia, situato nell'area portuale di
Portsmouth, che ha però assegnato in gestione per la durata
di 20 anni (con inizio il 6 luglio 2010) alla Virginia Port
Authority che lo opera attraverso la Virginia International
Terminals, Inc. (VIT)
(
del 14 maggio e
25 giugno 2010).-
- L'azienda olandese ha infatti sottoposto al governo dello Stato
della Virginia un'offerta per gestire l'intera area portuale di
Hampton Roads nonché le infrastrutture logistiche inland
collegate. La proposta prevede che APM Terminals trasferisca la
proprietà del suo terminal di Portsmouth, per un totale di
576 acri, al Commenwealth of Virginia e che, in cambio, ottenga un
contratto di concessione della durata di 48 anni per gestire le
infrastrutture portuali e inland della Virginia Port Authority.
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- La proposta prevede quindi che APM Terminals, oltre all'APM
Terminals Virginia, gestisca il Norfolk International Terminals
(NIT), che è il più grande container terminal del
porto americano, nonché i terminal Newport News Marine
Terminals (NNMT) e Portsmouth Marine Terminal (PMT), che movimentano
entrambi merci sfuse e rotabili. Inoltre la società olandese
intende gestire anche il Virginia Inland Port (VIP) che è
situato nella Contea di Warren, a circa 350 chilometri dai terminal
portuali di Hampton Roads.
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- Secondo i calcoli della società terminalista, grazie
all'accordo lo Stato della Virginia incasserà tra 3,1 e 3,9
miliardi di dollari nell'arco di 48 anni attraverso investimenti
iniziali, canoni di concessione, quote sugli introiti e imposte.
Inoltre APM Terminals ha sottolineato che l'accordo consentirebbe di
trasferire il rischio d'impresa dallo Stato al settore privato. «La
nostra proposta - ha spiegato il presidente per l'area americana di
APM Terminals, Eric A. Sisco - offre i minori costi e una soluzione
a lungo termine per la futura crescita in un momento di
stabilizzazione dell'economia seguito da un'espansione degli scambi
mondiali».
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- «Nessun altro porto della East Coast - ha commentato il
presidente della Virginia Port Authority, Michael J. Quillen - sta
ottenendo questo tipo di attenzione da quello che probabilmente è
il principale terminal operator mondiale. Quando 11 anni fa APM
Terminals ha deciso di costruire qui il suo terminal ha inviato un
messaggio al resto del mondo in merito al porto di Virginia. Ora sta
cercando di ottenere una concessione a lungo termine e noi siamo
lusingati da questo interesse. Siamo ancora una volta al centro
dell'attenzione ed è una situazione molto positiva, in
particolare se si considera che tale situazione è al centro
dell'attenzione dell'intera industria. Noi abbiamo un'estrema
fiducia nella Virginia International Terminals, che è la
nostra attuale unità operativa, ma abbiamo l'obbligo di
valutare tutte le opzioni».
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- Lo scorso anno il porto di Virginia ha movimentato
complessivamente un traffico dei container pari ad oltre 1,9 milioni
di teu, con una crescita dell'1,2% sul 2010. Il volume movimentato
dal solo terminal APM Terminals Virginia è stato pari a
827.000 teu.

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