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24 dicembre 2015
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- Finalmente le nuove norme sui dragaggi nei porti,
sottolineano Federazione del Mare e Assoporti
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- Richiesto un intervento tempestivo dello Stato anche sul
piano finanziario
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La Federazione del Mare, organizzazione che rappresenta il
cluster marittimo italiano, e l'Associazione dei Porti Italiani, che
rappresenta le Autorità Portuali nazionali, hanno espresso
compiacimento per il via libera da parte della Camera dei deputati
delle nuove norme che semplificano i dragaggi nei porti
(
del 22
dicembre 2015).-
- «Siamo molto lieti - hanno sottolineato Umberto Masucci,
vicepresidente della Federazione del Mare, e Francesco Messineo,
presidente dell'Autorità Portuale di Marina di Carrara e
delegato Assoporti per il tema dragaggi - dell'approvazione da parte
della Camera delle norme sull'ambiente contenenti previsioni di
semplificazione in tema dei dragaggi nei cosiddetti “siti di
interesse nazionale”».
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- Federazione del Mare e Assoporti hanno ricordato che per lungo
tempo il cluster marittimo si è battuto per questo obiettivo,
al fine di restituire competitività ai porti italiani, e che
a febbraio, in occasione di un convegno dedicato ai dragaggi
organizzato da Federazione del Mare, Assoporti e Federagenti,
conclusosi con la sottoscrizione di una posizione in comune in
materia poi accolta da tutto il cluster e trasmessa ai vertici del
governo, venne manifestato apprezzamento per l'opera della
sottosegretaria di Stato Silvia Velo: «oggi - hanno affermato
Masucci e Messineo - siamo felici di vedere che il loro impegno si
sia concretizzato in una disposizione normativa che ha concluso il
suo iter in Parlamento. Ci aspettiamo ora - hanno aggiunto - una
celere individuazione dei criteri per l'applicazione delle nuove
norme, in linea, cosi come espressamente dice la legge, con quanto
fatto in altri Stati dell'UE, cosi da sbloccare le numerose
situazioni di grave criticità esistenti in molti porti
italiani».
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- Federazione del Mare e Assoporti hanno concluso ribadendo
«l'urgenza e l'interesse generale della questione di una
progressiva emarginazione di diversi porti nazionali dai traffici
mercantili, turistici e pescherecci, emergenza - hanno evidenziato
le due associazioni - che richiede un intervento tempestivo dello
Stato, anche sul piano finanziario».

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