- Sottoscritto il contratto per la cessione di 14 filiali della
Artoni alla Fercam
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- Sono le sedi di Alessandria, Brescia, Bergamo, Cesena,
Civitanova Marche, Latina, Mantova, Modena, Piacenza, Pisa, Reggio
Emilia, Terni, Varese e Vercelli
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Ieri a Roma, presso il Ministero dello Sviluppo economico, i
rappresentanti di Artoni e Fercam hanno sottoscritto il contratto
con la quale quest'ultima subentrerà nelle 14 filiali della
Artoni a Alessandria, Brescia, Bergamo, Cesena, Civitanova Marche,
Latina, Mantova, Modena, Piacenza, Pisa, Reggio Emilia, Terni,
Varese e Vercelli, con 140 dipendenti direttamente impiegati in
queste attività. Il contratto è stato siglato dopo la
sottoscrizione dell'accordo sindacale con i rappresentanti delle
organizzazioni sindacali ed avrà efficacia dal prossimo 1°
aprile.-
- Oltre al contratto di acquisizione delle filiali, le due parti
hanno siglato anche contratti per la distribuzione e raccolta di
merce in alcune aree geografiche, con lo scopo di permettere alla
Artoni una, se pur ridotta, continuità aziendale. Fercam ha
reso noto di aver proposto anche l'acquisizione di una parte
significativa degli immobili delle piattaforme distributive della
Artoni, con un impegno finanziario che l'azienda di Bolzano ha
definito «non indifferente» e «di supporto anche
alla riduzione degli impegni debitori di Artoni».
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- «Vista la situazione operativa in cui si è venuto a
trovare il gruppo Artoni - ha dichiarato il presidente di Fercam,
Thomas Baumgartner - è stata l'unica operazione industriale e
aziendale possibile e realizzabile». «Purtroppo - ha
aggiunto - il fattore tempo, di primaria importanza per un'azienda
di servizi, è stato troppo trascurato; il cliente, che deve
inviare la propria merce, non può attendere e soprattutto se
ha urgenza è costretto a rivolgersi al mercato per soluzioni
alternative e tale situazione ha notevolmente penalizzato la
transazione in oggetto».«È importante - ha
concluso Baumgartner - essere arrivati alla conclusione di questa
complessa negoziazione contrattuale ed i nostri collaboratori sono
già al lavoro per rimettere in funzione tutti i servizi che
nel frattempo erano stati bloccati».

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