
|

|
18 maggio 2018
|
|
- Lombardi (Federazione del Mare): necessari un ministero
dedicato o un'unità specifica per il settore marittimo
-
- C'è bisogno - ha sottolineato - di una maggior
efficacia nell'adozione politica e nell'attuazione legislativa e
amministrativa delle decisioni
-
«L'Italia è una potenza manifatturiera povera di
materie prime, i cui approvvigionamenti giungono per lo più
via mare, una terra in gran parte peninsulare, con molte isole e
città costiere, il cui sviluppo non ci sarebbe stato in
passato, e non ci sarebbe oggi, senza l'impronta delle attività
marittime sulla loro realtà sociale ed economica». Lo
ha sottolineato Carlo Lombardi, segretario della Federazione del
Mare, organizzazione che riunisce le principali associazioni e
organismi italiani del settore marittimo, intervenendo oggi al
simposio “Il ruolo del mare nell'economia nazionale e la
tutela degli interessi marittimi del Paese” che si è
tenuto presso l'Accademia Navale di Livorno ed è stato
organizzato dal CE.S.I. - Centro Studi Internazionali con il
supporto della Marina Militare e il patrocinio del Comune di
Livorno.-
- Lombardi ha evidenziato che oggi il cluster marittimo spende
annualmente quasi 20 miliardi di euro in acquisti di beni e servizi
e nel complesso, le attività industriali del cluster
marittimo occupano uno spazio di rilievo nel panorama produttivo
nazionale, superiore a settori consolidati come la farmaceutica o le
assicurazioni.
-
- Il segretario generale della Federazione del Mare ha ricordato
che, secondo l'ultimo Rapporto sull'economia del mare (il V)
realizzato assieme alla Fondazione Censis, il valore dei beni o
servizi prodotti dalle attività marittime, il cui insieme è
definito dal termine di cluster marittimo, è di 33 miliardi
di euro, pari al 2% del prodotto interno lordo complessivo e al 3,5%
della sua componente non statale, con una occupazione complessiva di
470mila addetti, tra diretti e indiretti.
-
- Rilevando che quella italiana è anzitutto una economia di
trasformazione, dove le materie prime arrivano da fuori, per lo più
da altri continenti, per essere qui processate in semilavorati e
prodotti finiti e quindi destinate ad altri mercati in Europa e nel
mondo, Lombardi ha affermato che, «visto il peso dell'economia
marittima nel nostro Paese, l'auspicio che la Federazione, che
riunisce le principali organizzazioni del sistema marittimo,
ribadisce è quello che le istituzioni possano in prima
istanza rafforzare la Direzione Generale per la Vigilanza dei porti
e trasporto marittimo e poi dare luogo ad un Ministero dedicato o
un'unità specifica con poteri di coordinamento (Agenzia o
Segretariato del Mare, ad esempio, eventualmente presso la
Presidenza del Consiglio), in modo che una catena di comando ben
integrata porti ad una maggior efficacia nell'adozione politica e
nell'attuazione legislativa e amministrativa delle decisioni in
campo marittimo, e sia in grado di farlo in tempi conformi agli
standard europei e internazionali, caratteristici di questo mondo».

|
|
- Piazza Matteotti 1/3 - 16123 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
|