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23 gennaio 2019
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- Dura replica di Assarmatori a Confitarma e pesantissime
accuse di Onorato a Grimaldi e Mattioli
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- Stefano Messina: «il rispetto dalle legge non è,
e non può essere, oggetto di discussione». Per i
trasporti marittimi con la Sardegna Vincenzo Onorato propone una
nuova gara «che potrebbe ispirarsi al modello francese per la
Corsica»
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L'intervento odierno della Confederazione Italiana Armatori
(Confitarma) per manifestare solidarietà al ministro delle
Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, rispetto alle
dichiarazioni del presidente della Onorato Armatori, Vincenzo
Onorato, sulla questione delle tariffe praticate dalla sua compagnia
Tirrenia per i collegamenti con la Sardegna sollevata dal membro del
governo, non poteva che provocare la prevedibile ulteriore replica
di Onorato, sempre poco incline a non manifestare i propri
convincimenti. Ma ha sollecitato anche una presa di posizione da
parte di Assarmatori, la nuova associazione armatoriale italiana
istituita ad inizio 2018 che vede tra gli associati il gruppo
Onorato Armatori con il suo amministratore delegato Achille Onorato,
figlio di Vincenzo, che siede nel consiglio direttivo.-
- Assarmatori ha precisato che intende riferirsi al tema della
Convenzione per i servizi di continuità territoriale da e per
la Sardegna «nello spirito di collaborazione che la
contraddistingue, e quindi con l'obiettivo di ripristinare la verità
dei fatti, fornendo anche al ministro delle Infrastrutture e dei
Trasporti, senatore Danilo Toninelli, informazioni correte e
veritiere». «Assarmatori - ha spiegato il presidente
dell'associazione, Stefano Messina - avverte la necessità di
ricondurre in modo sistemico, il dibattito specialmente a quel
quadro di legalità che è stato oggetto anche di
recente di un confronto particolarmente positivo con il presidente
del Senato, Maria Elisabetta Casellati, e con le altre istituzioni e
che rappresenta uno dei suoi fini istitutivi».
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- Per chiarire la posizione di Assarmatori rispetto alla
Convenzione, patto sottoscritto nel 2012 dallo Stato e dalla
compagnia Tirrenia, l'associazione ha elencato sei punti chiave «che
non dovrebbero essere oggetto di distorsione o di patteggiamenti».
Assarmatori ha ricordato che «la Convenzione che assegna a
Tirrenia CIN questi servizi è frutto di un accordo di natura
contrattuale validamente concluso con lo Stato e attualmente in
essere» ed ha sottolineato che «l'armatore, che assicura
questi servizi assegnatigli dallo Stato, sta rispettando tutte le
norme fissate dalla Convenzione in primis le tariffe definite nella
medesima dall'amministrazione competente, rispetto alle quali
garantisce anche ulteriori sconti».
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- Inoltre Assarmatori ha sottolineato che «Tirrenia CIN
adempie all'obbligo di operare nel corso di tutto l'anno facendosi
carico delle perdite che derivano dall'esercizio delle navi su
alcune direttrici e in periodi dell'anno in cui le navi viaggiano
praticamente vuote, garantendo tuttavia la regolarità e la
continuità del servizio» e che «la Convenzione
con lo Stato è operativa solo su sei rotte passeggeri (e non
merci) proprio nell'ottica di garantire alla Sardegna il diritto
alla continuità territoriale. Su tutte le altre rotte incluse
quelle merci - ha specificato l'associazione - Tirrenia CIN opera in
regime di libero mercato in concorrenza con altri armatori».
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- Assarmatori, evidenziando che l'associazione «rappresenta
la stragrande maggioranza degli armatori di linea operanti nel
cabotaggio nazionale e trasporto pubblico locale occupando la quota
più rilevante di marittimi italiani su navi battenti bandiera
italiana», ha ricordato di aver «già espresso in
più di un'occasione la propria posizione: premesso il
rispetto delle norme, della legge e quindi della Convenzione
vigente, piena disponibilità a collaborare alla definizione
di un nuovo quadro che consenta di garantire la continuità
territoriale, a patto che anche in quell'ottica siano rispettate le
leggi da parte di tutti gli operatori: il che significa obbligo di
utilizzo di marittimi italiani e/o comunitari; garanzia di fornitura
del servizio nel corso di tutto l'anno».
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- Infine - ha concluso Stefano Messina - «il rispetto dalle
legge non è, e non può essere, oggetto di
discussione». «Mi stupisco - ha aggiunto criticando
aspramente la presa di posizione della Confitarma - che vengano
fornite al ministro Toninelli informazioni che non rappresentano la
realtà e ho già chiesto al riguardo la disponibilità
per un incontro, nel quale chiarire anche in questo caso, la
condivisa volontà di trasparenza che è nel codice
genetico della nostra associazione».
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- Se lo scontro tra rappresentanze di categoria si è così
oggi acceso infiammandosi rapidamente, Vincenzo Onorato ha portato
la questione sul piano personale specificando che la sua risposta è
rivolta «a Manuel Grimaldi, in quanto vero dominus di
Confitarma che parla e scrive per bocca del portavoce Mario
Mattioli, insignito della pomposa carica di presidente». Due
piccioni con una fava, si direbbe, con il manifesto intento di
Onorato di accusare Grimaldi di interesse personale e di denigrare
Mattioli sminuendone il ruolo di guida della Confederazione.
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- Secondo Onorato, «il comunicato odierno della Confitarma è
colmo di menzogne e inesattezze». In particolare l'armatore,
riferendosi all'asserzione di Confitarma per cui «non esiste
alcun rischio di perdita di lavoro per i marittimi italiani qualora
non venga rinnovata l'attuale convenzione Tirrenia-CIN in quanto, in
base alla legge vigente, gli equipaggi delle navi che operano in
servizi di cabotaggio devono essere obbligatoriamente comunitari»,
Vincenzo Onorato ha osservato che «se così fosse la
Confitarma dovrebbe spiegare come mai sulla Civitavecchia-Porto
Torres Grimaldi impiegava circa 100 marittimi extracomunitari che ha
provveduto gradualmente a sbarcare solo dopo la pubblica denuncia da
parte mia».
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- Precisando che la sua replica odierna non è volta «a
difendere la Convenzione Stato-Tirrenia, Convenzione fra l'altro -
ha specificato - che io ho ereditato con l'acquisto della compagnia
e che ritengo storicamente superata, Onorato ha chiarito che «i
72 milioni di euro che lo Stato garantisce sono per i trasporti non
solo per la Sardegna, ma anche per la Sicilia e per le isole
Tremiti, quindi - ha aggiunto - ciò che dichiara la
Confitarma - e cioè che sono erogati esclusivamente per la
Sardegna - si chiama dalle mie parti “menzogna”. È
singolare - ha proseguito Vincenzo Onorato - che Confitarma non citi
mai i 150-200 milioni di euro che, a vario titolo, Stato e Regione
Sicilia erogano per le linee minori in Sicilia agli ex soci del
signor Grimaldi o dei 60 milioni senza gara appena stanziati sempre
per i collegamenti per le isole minori».
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- Se Confitarma ha proposto oggi il modello spagnolo per
sovvenzionare i collegamenti di trasporto marittimo volti ad
assicurare la continuità territoriale, Onorato si è
detto invece a favore di una nuova gara per i trasporti marittimi
che «deve veder beneficiate tutte le compagnie» e che -
ha puntualizzato - «potrebbe ispirarsi al modello francese per
la Corsica con dei paletti fissi che escludano compagnie stagionali
e chi imbarca marittimi extracomunitari lasciando a casa gli
italiani».
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- Onorato ha ribattuto inoltre che Confitarma strumentalizza il
tema della disoccupazione dei marittimi: «non ho mai parlato -
ha sottolineato - di 50.000 marittimi senza lavoro a Torre del
Greco, ma in tutta Italia. Sarei potuto essere più preciso -
ha proseguito attaccando a sua volta la Confederazione - se
Confitarma non si fosse rifiutata di dare al Mit il numero di
extracomunitari imbarcati sulle navi italiane». «Al
contrario di Confitarma - ha aggiunto - Assarmatori ha fornito al
Mit tutte le informazioni possibili in merito».
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- Evidenziando che la sua è una battaglia il cui obiettivo
è di salvaguardare il posto di lavoro dei marittimi italiani,
di rendere possibile ai giovani di intraprendere una carriera sul
mare e di difendere la bandiera italiana che - ha denunciato - «oggi
è la bandiera panamense del Terzo Millennio», Vincenzo
Onorato ha esortato il nuovo governo a dare «un segno di
discontinuità con le amministrazioni passate» e a
provvedere ad «effettuare quei legittimi controlli che mettano
con le spalle al muro questi armatori-speculatori che sono la
vergogna della grande tradizione della marineria italiana».
«La battaglia che Grimaldi sta conducendo, nascondendosi
dietro alla Confitarma - ha concluso Onorato gettando ancora benzina
sul fuoco - è una lotta per la sopravvivenza. Per un gruppo
come il suo, che ha miliardi di euro di debiti e che opera dumping
sociale sulle rotte internazionali impiegando marittimi
extracomunitari per onorare i suoi impegni finanziari già ha
riprodotto questo modello in Italia sulle rotte di cabotaggio».

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