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10 settembre 2019
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- Deliberata la decadenza della concessione di CICT relativa al
Porto Canale di Cagliari
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- Per individuare il nuovo gestore del container terminal
l'AdSP procederà «con una “sollecitazione di
mercato” a livello internazionale
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Il Comitato di gestione dell'Autorità di Sistema Portuale
del Mare di Sardegna ha revocato la licenza d'impresa alla Cagliari
International Container Terminal (CICT), la società del
gruppo Contship Italia che gestiva il container terminal al Porto
Canale di Cagliari, e di conseguenza ha deliberato la decadenza
dalla concessione della quale la CICT era titolare dal 1997.-
- Specificando che alla deliberazione di ieri pomeriggio del
Comitato di gestione seguirà nei prossimi giorni un decreto
che, nel rendere efficace sia la revoca della licenza che la
decadenza, indicherà i termini per il ripristino e la
riconsegna del bene, l'AdSP ha evidenziato che con tale passo «si
chiude, quindi, un capitolo difficile per il sistema del
transhipment sardo, i cui traffici gestiti dal terminalista, negli
ultimi quattro anni, sono crollati fino all'azzeramento. Una
dinamica, questa - ha ricordato l'ente - che ha fatto scattare la
revoca, già prevista nella seduta del Comitato di gestione
del 1° luglio, e rinviata su richiesta del MIT nell'ultimo
tentativo di accordo con la società, per mancato, nonché
reiterato, rispetto degli impegni assunti nel programma operativo
della CICT».
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- Per trovare un nuovo operatore che gestirà i 900mila
metri quadri di aree portuali disponibili, con oltre 1.500 metri
lineari di banchine con fondali di -16 metri per un potenziale di
traffico contenitori annuo pari a 1,3 milioni di teu, l'AdSP del
Mare di Sardegna ha annunciato che procederà «con una
“sollecitazione di mercato” a livello internazionale per
l'individuazione di un nuovo soggetto che, con la riattivazione dei
traffici, possa riproiettare il Porto Canale alla naturale funzione
di hub mediterraneo».
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- L'ente portuale ha specificato che saranno quattro i punti
chiave propedeutici al bando pubblico: «uno, prettamente
tecnico, sulla valorizzazione dell'offerta infrastrutturale
presente. Un secondo, strategico, che racchiuderà le
condizioni di favore del “pacchetto” complessivo di
insediamento: attuazione della Zona Economica Speciale (per la quale
manca la firma di apposito decreto ministeriale) e perimetrazione
dell'area di sei ettari da destinare a Zona franca doganale
interclusa (già avviata a luglio dal Cacip). Un altro, di
carattere burocratico, che comporta il superamento dei vincoli
paesaggistici sui quali è stata avviata una nuova
interlocuzione a seguito del parere contrario espresso dal Mibact
alla riedizione dell'autorizzazione paesaggistica del Porto Canale e
relative opere di mitigazione e compensazione approvata dalla
Conferenza di servizi del 27 maggio. Ultimo punto chiave, infine, la
riattivazione, da parte della Regione Sardegna, del Contratto di
localizzazione che consentirebbe al futuro concessionario di
usufruire di finanziamenti a fondo perduto a copertura di parte
dell'insediamento».
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- «Non è stata sicuramente - ha sottolineato il
presidente dell'AdSP, Massimo Deiana - una scelta facile quella del
Comitato di gestione, ma si tratta comunque di un atto dovuto e
conseguente ad una reiterata inottemperanza al programma operativo
quadriennale 2017-2020 redatto dallo stesso terminalista e da noi
accettato. Un mancato rispetto degli impegni assunti che ha generato
il tracollo di un sistema florido ed una concatenata e senza
precedenti crisi occupazionale di fronte alla quale la legge impone
questa risposta».
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- «La revoca - ha chiarito Deiana - non sarà fine a
se stessa, ma già da oggi ci attiveremo con l'obiettivo
preciso di risollevare le sorti del traffico container nell'isola.
Continueremo a ricercare nuovi soggetti pronti a scommettere su un
terminal e su un mercato che hanno ancora molto da offrire, certi
del pieno appoggio a livello ministeriale e regionale, soprattutto
per superare lo stallo burocratico imposto da vincoli che tengono a
freno investimenti per oltre 90 milioni di euro. È una
partita importante, per l'economia e l'occupazione, di fronte alla
quale dobbiamo andare avanti spediti e, sono certo, in totale
sinergia propositiva con tutti i soggetti coinvolti».

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