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3 dicembre 2019
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- Disappunto di Fedespedi per l'emendamento che accresce il
costo dei container movimentati nei porti
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- Arreca - ha sottolineato la Federazione - un grave danno alla
competitività del nostro sistema logistico portuale
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Anche la Federazione Nazionale delle Imprese di Spedizioni
Internazionali (Fedespedi), così come l'associazione dei
terminalisti italiani Assiterminal
(
del 3
dicembre 2019), ha espresso disappunto per l'approvazione in
Commissione Finanze della Camera dei deputati di un emendamento al
decreto legge fiscale che prevede l'istituzione di un “contributo
unificato sui container sbarcati e imbarcati nei porti dello Stato,
anche se non contenenti merci”.-
- La federazione degli spedizionieri italiani ha rilevato che il
provvedimento, «per quanto è dato comprendere, presenta
non pochi interrogativi e genera grande preoccupazione per
l'aggravio di ulteriori costi sull'import-export italiano, con grave
danno alla competitività del nostro sistema logistico
portuale. Le merci - ha ricordato Fedespedi - già sostengono
il costo per i controlli e la necessaria sorveglianza a tutela della
salute e del commercio legittimo».
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- «I nostri principali scali portuali - ha osservato inoltre
Fedespedi - stanno già fronteggiando gravi emergenze
infrastrutturali che ne mettono a dura prova l'efficienza, causando
congestionamento e perdita di competitività. Tale emendamento
rischia di indebolirne ulteriormente l'attrattività, con un
effetto distorsivo dei flussi di merce, che troverebbero scali più
economici nel resto d'Europa e in Nord Africa».
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- Fedespedi ha concluso confermando «la fiducia nel ruolo
dell'Agenzia delle Dogane e nel contributo che sta dando con
progetti concreti alla semplificazione dei processi e degli
adempimenti a carico degli operatori della logistica. Non crediamo,
tuttavia - ha precisato la federazione - che in alcun modo questo
emendamento possa aiutare tale sforzo».
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