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Conftrasporto scrive all'UE difendendo il sistema di tassazione dei porti italiani
Uggè: non è concepibile equiparare i canoni di concessione riscossi dalle AdSP alle rendite da affitto di comuni terreni
7 febbraio 2020
Confcommercio-Conftrasporto ha inviato alla Commissione Europea le osservazioni del cluster marittimo rappresentato dalla confederazione a sostegno del regime fiscale a cui devono sottostare le autorità portuali in Italia, regime che è oggetto di un'indagine avviata dall'UE per verificare che sia in regola con le norme europee sugli aiuti di Stato. «Non è concepibile - ha spiegato il vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto, Paolo Uggè - equiparare i canoni di concessione riscossi dalle Autorità di Sistema Portuale alle rendite da affitto di comuni terreni. Gli interessi perseguiti non sono certo la rendita economica, ma la crescita delle attività dei porti nell'interesse collettivo, in attuazione delle priorità della politica nazionale del settore».
«Il cluster marittimo di Confcommercio-Conftrasporto - ha proseguito Uggè - ha fatto la sua parte. Ora è necessario che il governo nazionale faccia con determinazione la propria, chiarendo rapidamente, nell'interlocuzione con la Commissione Europea l'assetto regolatorio con cui gli operatori dovranno confrontarsi. È pertanto ancora più urgente una ripresa da parte del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del confronto con le imprese per superare in maniera condivisa ed efficace l'attuale fase di insostenibile incertezza».
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