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ANCIP, perplessità e timore per il clima che si sta creando nel mondo della portualità italiana
In un momento di crisi gravissima, quando si cerca di uscire dalle difficoltà - denuncia l'associazione - non poter gestire la cosa pubblica con energia e prontezza è letale
22 giugno 2020
L'Associazione Nazionale Compagnie Imprese Portuali ha espresso «forte perplessità e timore per il clima che si sta creando nel mondo della portualità italiana». In una nota l'ANCIP ha spiegato che l'associazione, «da sempre in primo piano nel criticare e stigmatizzare il comportamento di quei presidenti e di quei funzionari che non applicano le normative che riguardano il lavoro nei porti e di quanti non intervengono a sanzionare e reprimere atteggiamenti che violano palesemente le leggi» oggi assiste «ad una serie di iniziative e decisioni che non riusciamo a comprendere».
Riferendosi alla recente decadenza di Zeno D'Agostino dalla carica di presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale decisa dall'Autorità Nazionale Anticorruzione ( del 5 giugno 2020), l'ANCIP ha specificato che «l'applicazione pedissequa ed acritica di normative già di per sé contraddittorie e di difficile interpretazione ha penalizzato il porto di Trieste provocando la reazione di tutta la portualità e di tutta la città».
«A Venezia - ha rilevato inoltre l'ANCIP relativamente alla recente bocciatura del bilancio consuntivo dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale ( del 18 giugno 2020) - si assiste all'ennesimo tentativo di bloccare l'attività di una Autorità che sta lavorando per la salvaguardia del porto e dei suoi operatori. La mancata approvazione del bilancio per motivi che al momento appaiono pretestuosi e strumentali - ha osservato l'ANCIP - è la dimostrazione dei danni che una comunità può subire quando la discussione che dovrebbe essere apolitica e tecnica si trasforma in ostruzione e porta nelle attività economiche quotidiane i veti e gli sgambetti spesso a fini elettorali».
«Quando il risultato di un'azione volta a paralizzare e a demolire indebolisce tutto il sistema - conclude la nota dell'Associazione Nazionale Compagnie Imprese Portuali - il danno è collettivo e grave. In un momento di crisi gravissima, quando si cerca di uscire dalle difficoltà, non poter gestire la cosa pubblica con energia e prontezza è letale».
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