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Dal Terminal Alti Fondali Savona un carico di prova di coke siderurgico per il gruppo ArcelorMittal
Italiana Coke registra un incremento del trasporto via mare rispetto a quello via terra
26 ottobre 2020
Italiana Coke, la società che gestisce nel porto di Savona il terminal per rinfuse solide attraverso la filiale Terminal Alti Fondali Savona (TAFS), grazie ad un'autorizzazione temporanea per stoccare nello scalo portuale il coke in partenza, ha consegnato un carico di prova di coke siderurgico al gruppo ArcelorMittal.
Si tratta di 10mila tonnellate partite nei giorni scorsi dal terminal savonese e arrivate a Taranto. Per imbarcare il carico TAFS ha ottenuto dall'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale l'autorizzazione a utilizzare un'area del porto di Savona per stoccare a piazzale il coke destinato all'imbarco. Italiana Coke ha specificato che l'autorizzazione è per il momento temporanea e limitata a 2/3 imbarchi di prova. L'opzione consente a TAFS di aumentare la rata di imbarco giornaliera e di poter lavorare con volumi importanti (10mila tonnellate) e a ritmi di caricazione consoni ai normali standard.
Nel frattempo la società ha istruito una nuova pratica presso i Vigili del Fuoco per ottenere un'autorizzazione continuativa per le aree di deposito, nel caso che il traffico per Taranto possa consolidarsi. Italiana Coke ha infatti evidenziato che le proprie vendite virano sempre più verso il trasporto via mare e verso l'export e che dal 2015 si è verificato un costante incremento dell'export e contestualmente un aumento delle quote del coke spedito via mare che, in questi primi nove mesi del 2020, hanno sorpassato quelle del coke spedito via terra.
«Il costante incremento dell'export degli ultimi cinque anni e delle spedizioni via mare - ha sottolineato l'amministratore delegato di Italiana Coke, Paolo Cervetti - è un segnale positivo per Italiana Coke. Il carico di prova per ArcelorMittal è un'apertura importante ottenuta grazie al lavoro di tutti in questa direzione. Abbiamo fiducia che possa trasformarsi in un rapporto continuativo tra importanti società del sistema Italia in un momento di grande incertezza dell'economia mondiale in cui si ripensano anche le logiche di approvvigionamento globale in direzione di una maggiore regionalizzazione».
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