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CER, ERFA e UIRR esortano l'UE a non privilegiare l'autotrasporto nelle politiche sul clima
Le associazioni temono che si ritardi ulteriormente lo sviluppo del trasporto intermodale
17 dicembre 2020
In vista della prevista adozione di domani da parte del Consiglio europeo del testo della posizione in prima lettura per la riforma della direttiva sulla tassazione degli autoveicoli pesanti adibiti al trasporto merci per l'uso di alcune infrastrutture, le associazioni europee del trasporto ferroviario e intermodale CER, ERFA e UIRR hanno manifestato notevole preoccupazione perché - secondo le tre organizzazioni - tali modifiche alla normativa sarebbero contrarie agli obiettivi in materia di clima e politica dei trasporti degli stessi Stati dell'Unione Europea.
In particolare, le tre associazioni hanno denunciato che la posizione in prima lettura della cosiddetta direttiva Eurovignette salvaguarda i trasporti su strada a lungo raggio e ciò - hanno sottolineato CER, ERFA e UIRR - rappresenta un passo indietro e ritarda ulteriormente lo sviluppo del trasporto intermodale su ferrovia e vie navigabili.
Evidenziando che il trasporto merci su rotaia costituisce un'alternativa a zero emissioni e a basso inquinamento, CER, ERFA e UIRR hanno esortato gli Stati dell'UE a concentrasi su iniziative migliori per ottenere una generale riduzione delle emissioni generate dal trasporto delle merci piuttosto che concentrarsi esclusivamente sulla riduzione delle emissioni prodotte dall'autotrasporto. In particolare, le tre associazioni hanno rilevato che un azzeramento dei pedaggi per i camion “a emissioni zero” porrà a rischio il conseguimento degli obiettivi di trasferimento modale a meno che a ciò non corrisponda una riduzione altrettanto ambiziosa dei diritti per l'uso delle infrastrutture per tutte le altre modalità a emissioni zero come il trasporto ferroviario.
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