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21 dicembre 2020
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- Federagenti denuncia che le agenzie marittime del settore
passeggeri sono sull'orlo del baratro
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- La federazione chiede «un intervento mirato di ristori
che renda possibile la sopravvivenza di questo patrimonio di
imprese»
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Con il calo del -90% del traffico dei passeggeri nei porti
italiani avvenuto quest'anno a causa dell'emergenza sanitaria, le
agenzie marittime attive prevalentemente nel segmento delle
crociere, dei traghetti e dei grandi yacht sono ormai sull'orlo del
baratro. Lo sottolinea Federagenti, la federazione delle agenzie
marittime italiane, evidenziando che quest'anno queste aziende hanno
dovuto confrontarsi con una diminuzione superiore al 90% del loro
fatturato, con il blocco dei licenziamenti, con il mancato
inserimento del loro Codice Ateco nella lista degli aventi diritto
ai ristori e con una prospettiva di due o tre anni nei quali si
dovrà combattere una vera e propria battaglia per recuperare
le posizioni perdute.-
- «Con la sola applicazione della cassa integrazione -
precisa Federagenti - la sopravvivenza di molte imprese è a
serio rischio e la maggioranza dei dipendenti di queste agenzie
marittime rimarrà fuori dal ciclo produttivo con una
conseguente perdita di know-how e un'erosione nel patrimonio di
relazioni che rappresenta da sempre l'elemento di forza per le
imprese del settore. Si è poi innescato un effetto domino con
pesante incidenza su quell'attività di marketing territoriale
che da sempre le agenzie marittime e quelle di incoming
crocieristico o nautico svolgono a favore dell'intero settore
turistico italiano».
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- «Di qui la necessità - esorta Federagenti - di un
intervento mirato di ristori che renda possibile la sopravvivenza di
questo patrimonio di imprese e un sostegno che consenta proprio a
queste agenzie di tornare a svolgere quella funzione di volano nella
crescita turistica del Paese».
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- «È chiaro - conclude la federazione delle agenzie
marittime italiane - il gravissimo danno socio-economico per il
Paese che si potrebbe verificare se qualcosa non cambierà al
più presto: oltre alla devastazione, forse irreversibile, di
un novero di piccole e medie imprese che vantano una lunga
tradizione e un solido ruolo nella spina dorsale del settore
marittimo-portuale-turistico, un forte incremento della
disoccupazione, che è già a livelli drammatici, specie
in alcune aree più disagiate del Paese».
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