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18 gennaio 2021
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- Studio sulla continuità marittima con la Sardegna del
DICAAR dell'Università di Cagliari
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- Propone un modello misto tra quelli in vigore in Francia e in
Spagna
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Un pool di ingegneri del Dipartimento ingegneria civile,
ambientale e architettura (DICAAR) dell'Università di
Cagliari) ha realizzato uno studio su “La continuità
marittima da e per la Sardegna” che propone un modello misto
per garantire la continuità territoriale con l'isola che
integra gli aspetti di maggior rilievo dei principali modelli di
continuità territoriale marittima presenti in Europa, ovvero
quello francese che regola le relazioni tra la Francia continentale
e la Corsica e quello spagnolo presente nel contesto dei
collegamenti tra la Spagna continentale e l'arcipelago delle
Baleari.-
- L'obiettivo dello studio - spiegano i ricercatori - è
quello di fornire, in funzione del modello prescelto, un'indicazione
in merito alla quantificazione dell'onere finanziario che deve
essere posto a carico del soggetto pubblico per sostenere il modello
di continuità territoriale prescelto.
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- Gli ingegneri del DICAAR specificano inoltre che nello studio
non viene fatta alcuna valutazione sulle linee da sottoporre ad
oneri di servizio pubblico e da lasciare a libero mercato, in quanto
tale scelta deve essere fatta sulla base di due elementi:
dettagliata conoscenza delle origini e delle destinazioni finali dei
flussi passeggeri e merci, da e per la Sardegna, che consente di
individuare i corridoi marittimi di maggior rilievo; scelta
politico-stategica di individuazione dei corridoi marittimi che si
ritengono essere prioritari per lo sviluppo della Sardegna,
indipendentemente dalla quantità di domanda soddisfatta.
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- I ricercatori del team del DICAAR, composto da Gianfranco
Fancello, responsabile tecnico-scientifico, Daniel Mark Vitiello,
coordinatore tecnico analisi, Valentina Aramu e Patrizia Serra,
ricordano che attualmente la continuità territoriale
marittima della Sardegna è disciplinata dalla “Convenzione
per l'esercizio di servizi di collegamento marittimo in regime di
pubblico servizio con le isole maggiori e minori”, stipulata
il 18 luglio 2012 dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
con la CIN (Compagnia Italiana di Navigazione), convenzione in
vigore sino al 18 luglio scorso che è stata prorogata al
prossimo 28 febbraio, data dalla quale i collegamenti tra Sardegna e
penisola torneranno sul libero mercato. Le linee coperte dalla
convenzione sono Genova-Porto Torres e Civitavecchia-Olbia (entrambe
solo da ottobre a maggio), Genova-Olbia-Arbatax,
Civitavecchia-Arbatax-Cagliari, Napoli-Cagliari, Palermo-Cagliari e
Livorno-Cagliari (solo merci). Il corrispettivo per lo svolgimento
di questi servizi di continuità territoriale marittima
ammonta a 72,6 milioni di euro annui, di cui circa 50 per i soli
collegamenti ro-ro e passeggeri.
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- Lo studio prende in esame innanzitutto il modello francese, che
copre solo le linee in convenzione con gli oneri di servizio
pubblico, in base al quale la Collettività Territoriale della
Corsica (CTC) ha l'incarico di definire le modalità di
organizzazione dei trasporti marittimi e aerei tra l'isola e tutte
le destinazioni della Francia continentale, in particolare in
materia di servizi e tariffe. La CTC affida questi collegamenti
tramite un contratto di delega di servizio pubblico (CDSP) alle
compagnie marittime, le quali possono partecipare al bando con
un'offerta unica o con offerte per singola linea. Dal 2013 sono
istituiti oneri di servizio pubblico sulle linee tra i porti di
Nizza, Tolone e Marsiglia e i porti isolani.
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- Le principali caratteristiche del CDSP - spiega lo studio del
DICAAR - sono: contributo forfettario annuo; riduzione del
contributo versato per ogni attraversamento non effettuato; tariffa
massima per i soli passeggeri con la residenza principale in
Corsica; adeguamento automatico delle tariffe (e non del contributo)
sulla base dell'evoluzione del costo del carburante. Le compagnie di
navigazione sono quindi obbligate a rispettare le tariffe massime
per i residenti, a garantire determinati livelli di servizio e
assicurare frequenze minime nei periodi di minor domanda.
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- Dall'ottobre 2017 al giugno 2019 (18 mesi) la dotazione
finanziaria per il CDSP è stata di 150,2 milioni di euro (con
una popolazione della Corsica di 339.178 residenti).
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- Il modello Spagnolo prevede invece che le agevolazioni in favore
della continuità territoriale tra le isole Baleari e la
Spagna vengano attuate attraverso un sistema di bonus sulle tariffe
per l'acquisto, da parte dei residenti nelle Baleari, del titolo di
viaggio, garantendo una tariffa scontata del 75%. È in vigore
anche un sistema di agevolazioni tariffarie per le grandi famiglie,
indipendentemente dalla loro residenza. Un regolamento per il bonus
sulle tariffe dei servizi regolari di trasporto marittimo per i
residenti della Comunità autonoma delle Isole Baleari
disciplina un regime di sovvenzioni per i residenti delle isole
Baleari che utilizzano il trasporto regolare. Il programma di
sovvenzioni definisce la compensazione finanziaria per le compagnie
di navigazione pubbliche e private che forniscono i servizi di
interesse pubblico, le quali riceveranno dall'amministrazione delle
Isole Baleari l'ammontare degli sconti effettuati, successivamente
all'erogazione del servizio.
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- Lo studio precisa che in realtà sono le aziende che
applicano il bonus sulla tariffa di navigazione a stabilire le
tariffe base e a verificare che gli utenti soddisfino i requisiti
della legge per poter ottenere la sovvenzione da residenti e
specifica inoltre che tale modello viene applicato su linee di
collegamento marittimo che operano in libero mercato, quindi senza
fare ricorso ad aiuti di Stato.
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- La dotazione finanziaria per il traffico passeggeri del 2018 è
stata di 110 milioni di euro (1.107.220 residenti nelle Baleari).
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- Lo studio propone infine un nuovo modello misto, sintesi dei
modelli francese e spagnolo: «abbiamo studiato - chiarisce il
professor Fancello - un nuovo modello che include gli elementi di
maggior rilievo precedentemente analizzati. Puntiamo a soddisfare le
caratteristiche del sistema sardo, strutturato in modo da garantire
copertura su tutte le linee, servizio minimo garantito anche durante
i periodi di minor domanda e prezzi calmierati per i residenti su
tutte le linee e per tutto l'anno».
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- Il modello misto prevede: sconto (con possibili opzioni di
copertura pari al 75%, 50% e 35%) sulle tariffe dei residenti per le
sole tratte in libero mercato; compensazione degli obblighi di
servizio pubblico (opzione complessiva pari a 35 o 50 milioni di
euro) per le tratte da inserire in convenzione .
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- Ad avviso dei ricercatori, l'implementazione del modello misto
comporterebbe per le compagnie di navigazione l'attuazione di
politiche volte al miglioramento dell'offerta, quindi a migliori
condizioni di viaggio per gli utenti. Inoltre, il parziale rimborso
sul prezzo del biglietto dei residenti sui collegamenti in libero
mercato, renderebbe gli spostamenti economicamente accessibili
durante tutto l'anno. Al contempo, l'imposizione degli obblighi di
servizio pubblico alle linee in convenzione (individuate dopo
un'attenta analisi di mercato) garantirebbe servizi minimi e tariffe
agevolate durante tutto l'anno.
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- «Il modello misto, simulato rispetto alle linee
attualmente in convenzione e a quelle a libero mercato - spiega
l'ingegner Vitiello - richiederebbe una dotazione finanziaria
compresa tra 58 e 99 milioni di euro per coprire tutte le linee
attualmente presenti tra la Sardegna e il continente». La
dotazione minima di 58 milioni di euro sarebbe composta da 23
milioni utili al soddisfacimento dello sconto residenti pari al 35%
e da 35 milioni di copertura per gli obblighi di servizio pubblico.
La dotazione massima di 99 milioni di euro sarebbe composta da 49
milioni atti a garantire uno sconto del 75% ai residenti e da 50
milioni di copertura per gli obblighi di servizio pubblico (stessa
cifra stanziata attualmente).
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- I ricercatori evidenziano che la dotazione annua di 99 milioni
di euro appare più conveniente rispetto a quella stanziata
per garantire la continuità con la Corsica (circa 100
milioni/anno) e con le Baleari (circa 110 milioni/anno). «Una
convenienza - sottolinea l'ingegner Serra - più marcata se
rapportata al numero di residenti: il modello misto, nel caso di
massima copertura pari a 99 milioni di euro, risulta infatti pari a
60,32 euro/residente e pertanto nettamente inferiore rispetto alle
stesse calcolate per la Corsica (295,24 euro/residente) e per le
isole Baleari (99,35 euro/residente)».
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