- Nel 2020 il traffico delle merci nel porto di Civitavecchia è
diminuito del -16,1%
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- Nel solo quarto trimestre sono state movimentate quasi 2,2
milioni di tonnellate (-12,6%)
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Lo scorso anno il porto di Civitavecchia ha movimentato 8,0
milioni di tonnellate di merci, con una flessione del -16,1% sul
2019, su un totale di oltre 11,2 milioni di tonnellate (-22,9%)
movimentate dall'intero sistema portuale gestito dall'Autorità
di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale che
include anche gli scali di Fiumicino e Gaeta.-
- A Civitavecchia il traffico delle merci varie è ammontato
a 8,5 milioni di tonnellate (-16,9%), di cui 4,6 milioni di
tonnellate di rotabili (-18,0%), 882mila tonnellate di merci
containerizzate (-12,1%) realizzate con una movimentazione di
container pari a 107mila teu (-4,9%) e 16mila tonnellate di merci
convenzionali (+186,7%). Nel settore delle rinfuse secche il totale
è stato di più di 1,9 milioni di tonnellate (-17,5%) e
include 1,5 milioni di tonnellate di carbone (-18,3%), 207mila
tonnellate di prodotti metallurgici, minerali di ferro, minerali e
metalli non ferrosi (-6,3%), 28mila tonnellate di minerali grezzi,
cementi e calci (+2,7%), 10mila tonnellate di fertilizzanti
(+25,5%), 10mila tonnellate di prodotti chimici (+450,0%) e 133mila
tonnellate di altre rinfuse solide (-32,8%). Nel comparto delle
rinfuse liquide sono stati movimentati 624mila tonnellate di carichi
(-2,4%) quasi interamente costituiti da prodotti petroliferi
raffinati. Se il traffico dei passeggeri dei servizi marittimi di
linea ha registrato una diminuzione del -46,7% essendo stato di
962mila persone, quello delle crociere ha segnato un calo del -92,2%
fermandosi a 207mila passeggeri.
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- Nel solo quarto trimestre del 2020 il porto di Civitavecchia ha
movimentato quasi 2,2 milioni di tonnellate di merci, con una
riduzione del -12,6% sul periodo ottobre-dicembre dell'anno
precedente, di cui 1,2 milioni di tonnellate di rotabili (-5,0%),
225mila tonnellate di merci in contenitori (-20,8%), 641mila
tonnellate di rinfuse solide (-19,2%) e 125mila di rinfuse liquide
(-25,4%). I passeggeri dei traghetti sono stati 92mila (-54,1%) e i
crocieristi 24mila (-96,0%).
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- Commentando i dati del traffico movimentato lo scorso anno dai
tre porti laziali, il neo presidente dell'AdSP, Pino Musolino, ha
evidenziato che l'incidenza degli effetti della pandemia sui
passeggeri e in particolare sulle crociere ha danneggiato il porto
di Civitavecchia più di ogni altro scalo. «Non si può
- ha sottolineato - non tenere conto di questi dati e di quanto
accaduto in una realtà fortemente focalizzata sul settore
crocieristico. Per la parte passeggeri è evidente come il
porto di Civitavecchia sia di gran lunga quello maggiormente
penalizzato in Italia e questo aspetto non può non essere
considerato per consentire al porto di Roma di ripartire. Per quanto
riguarda le merci stiamo lavorando per attrarre e sviluppare nuovi
traffici, nella consapevolezza che ci vorrà tempo per
invertire la tendenza».
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