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19 febbraio 2021
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- Fontana (Spedizionieri Spezia): coinvolgere i privati nel
raddoppio della linea ferroviaria Pontremolese
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- Ipotizzato l'affidamento ad un soggetto privato di una
concessione di lungo periodo (50-99 anni)
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Il presidente dell'Associazione Spedizionieri del Porto della
Spezia, Andrea Fontana, invita a valutare la possibilità di
coinvolgere i privati nella realizzazione del completamento del
raddoppio della linea ferroviaria Pontremolese, dotando l'intero
asse ferroviario che connette i porti di La Spezia e di Livorno con
la Pianura Padana di una linea a doppio binario.-
- Sottolineando che il completamento del raddoppio della linea è
fondamentale per lo sviluppo economico del territorio spezzino ma ha
anche un interesse strategico per tutta la nazione, Fontana ha
ricordato che il completamento dell'opera, relativamente alla
progettazione e alla costruzione del tunnel, «anche grazie
alle pressioni esercitate sui referenti politici dalla nostra
comunità imprenditoriale», «è stato
inserito dal MIT tra le grandi infrastrutture da realizzare in via
prioritaria con procedura commissariale. Il commissario - ha
ricordato ancora Fontana - è stato nominato nella persona
dell'ingegner Mariano Cocchetti, dirigente di RFI con notevole
esperienza di grandi lavori ferroviari».
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- Precisando che tale notizia ha suscitato entusiasmo per
l'ulteriore passo verso il completamento di un collegamento
ferroviario moderno per le merci tra i porti del Tirreno e la
Pianura Padana, il presidente degli spedizionieri spezzini ha
ricordato inoltre che «è stato poi rilevato che
purtroppo mancano ancora un progetto esecutivo per la galleria di
valico e la relativa copertura finanziaria e che l'opera non è
inserita nel Piano Nazionale di Resilienza finanziato dalla Unione
Europea poiché mancante dei requisiti di cantierabilità
e della previsione di poter essere terminata entro la data limite
del 2026.
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- «Ebbene - ha proseguito Fontana - ritengo che la nomina
del commissario permetta di esplorare altre vie di finanziamento
come la fattibilità di un progetto di finanza
pubblico-privato individuando un soggetto privato cointeressato a
costruire l'opera, in cambio di una concessione di lungo periodo:
50-99 anni. Con una tale concessione si potrebbe prevedere sia il
rientro del capitale investito sia un utile di gestione attraverso i
flussi di cassa generati dal traffico merci e dal traffico
passeggeri».
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- Il presidente dell'associazione degli spedizionieri ha rilevato
che «un' opera ferroviaria non è in effetti un
investimento “a freddo” come altre opere pubbliche che
hanno sì una generica pubblica utilità ma non generano
un diretto ritorno economico. L'utilizzo commerciale di un tunnel
ferroviario o di una tratta ferroviaria richiede il pagamento di una
tariffa. Al riguardo - ha specificato Fontana - si può
tranquillamente ipotizzare che solamente il traffico che genererà
il porto della Spezia in volumi trasportati su di una Pontremolese
completata potrà essere di almeno 700.000 teus, calcolando
che di qui a 7-8 anni il porto movimenterà, secondo tutte le
previsioni, due milioni di teus, dei quali circa il 50% su ferrovia
e che la Pontremolese ne potrebbe assorbire fino al 70%. Il partire
da questa base di traffico con l'aggiunta dell'apporto sicuro anche
dei porti di Marina di Carrara e di Livorno, a sua volta sommato al
contributo delle linee passeggeri, induce a ritenere la
sostenibilità economica parziale del progetto, al netto dei
rilevanti benefici ambientali, tema così sentito a livello
europeo da metterlo al centro delle strategie di sviluppo. Per cui -
ha concluso Fontana - ritengo che il progetto della Pontremolese
avrebbe titolo per rientrare anche nel Recovery fund, nel capitolo
della transizione ecologica».
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