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12 marzo 2021
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- Giovannini: bene il via libera delle commissioni parlamentari
al commissariamento di 58 opere infrastrutturali per un valore di 66
miliardi di euro
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- «Va ricordato - ha precisato il ministro - che il
ricorso al commissariamento non deve essere la prassi»
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Il ministro delle Infrastrutture e della mobilità
sostenibili, Enrico Giovannini, ha espresso soddisfazione per i
pareri positivi espressi ieri dalla Commissione Lavori pubblici del
Senato e dalle Commissioni Ambiente e Trasporti della Camera allo
schema di decreto del presidente del Consiglio dei ministri relativo
agli interventi infrastrutturali sottoposti a commissariamento. «Ora
- ha sottolineato Giovannini - è possibile accelerare la
realizzazione di 58 opere importanti per lo sviluppo del nostro
Paese, attese da molto tempo da cittadini e imprese. Procederemo
subito con il perfezionamento dell'iter del Dpcm affinché i
commissari possano avviare il proprio lavoro. Ne beneficerà
tutto il Paese e in particolare il Mezzogiorno, dove è
prevista la quota maggiore di investimento. L'avvio delle attività
fornirà anche uno stimolo all'occupazione e alla ripresa
economica, consentendo uno spostamento del traffico a favore del
trasporto ferroviario, in linea con l'obiettivo di uno sviluppo più
sostenibile sul piano ambientale, una migliore tutela delle risorse
idriche, minacciate dalla crisi climatica, il rafforzamento dei
nostri porti e il miglioramento dei servizi di pubblica sicurezza».-
- Rilevando che «sarà richiesto un impegno
straordinario dei commissari, delle imprese e, in particolare, di
chi lavorerà nei cantieri», a tal proposito il ministro
ha richiamato il protocollo sottoscritto con le parti sociali lo
scorso dicembre che, in conformità con le norme del contratto
nazionale, ottimizza i turni di lavoro, anche in squadre operanti
sulle 24 ore e 7 giorni su 7, per rendere più veloci i
cantieri delle infrastrutture commissariate e per favorire l'aumento
di occupazione in condizioni di piena sicurezza.
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- Giovannini ha specificato che «si tratta solo di un primo
passo. In tempi brevi, dopo che avremo definito con il Parlamento e
la Conferenza dei presidenti delle Regioni i criteri generali per
individuare le opere tenendo conto anche di quanto osservato nelle
valutazioni espresse oggi (ieri, ndr) dal Parlamento e dalla
Conferenza - ha spiegato - presenteremo una seconda lista di
interventi per cui nominare dei commissari. Ma va ricordato che il
ricorso al commissariamento non deve essere la prassi. È
necessario, quindi, procedere in parallelo per semplificare
procedure e adempimenti ordinari e rafforzare la pubblica
amministrazione inserendo personale con specifiche competenze
tecniche e nei settori dell'innovazione e della digitalizzazione».
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- Giovannini ha ricordato che nel complesso le opere soggette al
commissariamento sono 14 infrastrutture stradali, 16 infrastrutture
ferroviarie, una metropolitana (la metro linea C di Roma), 12
infrastrutture idriche, tre infrastrutture portuali, 12
infrastrutture per presidi di pubblica sicurezza. Le 58 opere hanno
finanziamenti già disponibili pari a circa 40 miliardi di
euro, a fronte di un costo complessivo di 66,1 miliardi. Di questi,
26,9 miliardi sono destinati a infrastrutture localizzate al Sud,
21,6 miliardi per interventi situati al Nord e 17,6 miliardi sono
indirizzati a opere nel Centro Italia. Quarantasei miliardi di euro
sono destinati alla realizzazione di opere ferroviarie, 10,8 a
infrastrutture stradali, 5,8 miliardi per il trasporto rapido di
massa, 1,7 miliardi per le infrastrutture portuali, 1,2 miliardi per
le opere idriche e 538 milioni per presidi di pubblica sicurezza.
- Le infrastrutture da commissariare, previste nel Dpcm, sono in
gran parte contenute nel documento di pianificazione strategica
“Italia Veloce”, allegato al Documento di Economia e
Finanza 2020, che ha definito un quadro di interventi strategici e
prioritari per lo sviluppo del Paese. Alcune di queste opere sono
anche inserite nella proposta del Piano Nazionale di Ripresa e
Resilienza.
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- Tra le opere ferroviarie, inserite nel Dpcm che ha ricevuto il
parere favorevole delle Commissioni parlamentari, sono incluse: la
tratta ad alta velocità/alta capacità
Brescia-Verona-Padova, il potenziamento della linea Venezia-Trieste,
il potenziamento con caratteristiche di alta velocità della
direttrice Salerno-Reggio Calabria e della direttrice
Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia, la realizzazione dell'asse ad
alta velocità/alta capacità Palermo-Catania-Messina,
il ripristino della linea Palermo-Trapani (via Milo), la chiusura
dell'anello ferroviario di Roma, il completamento del raddoppio
dell'asse ferroviario pontremolese, la realizzazione di opere sulla
tratta ferroviaria Napoli-Bari, mentre l'intervento per il trasporto
rapido di massa riguarda la Metro C di Roma. Tra le infrastrutture
stradali, interventi sono previsti per il potenziamento della
statale 106 Ionica, della strada statale Salaria, della statale 17
dell'Appennino abruzzese e appulo-sannitico, della statale garganica
e della E 78 Grosseto-Fano. Le opere portuali riguardano la Darsena
Europa nel porto di Livorno, la nuova diga nel porto di Genova e il
rilancio della cantieristica nel porto di Palermo. Per le
infrastrutture idriche sono previsti interventi per la messa in
sicurezza dell'Acquedotto del Peschiera (che serve l'Italia centrale
e Roma) e di 10 dighe in Sardegna e Sicilia. Infine, sono previsti
interventi in caserme e centri polifunzionali di pubblica sicurezza
a Bologna, Catania, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria e Roma.
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