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Santi (Federagenti) invoca l'istituzione di un “gabinetto di guerra” per il rilancio della portualità italiana
Sollecitata anche una grande alleanza fra tutto il mondo imprenditoriale che insiste sul cluster marittimo
15 ottobre 2021
Lo stato di salute della portualità italiana è tutt'altro che rassicurante circa le sue capacità di sfruttare l'attuale contingenza, forse unica per il suo rilancio anche alla luce delle risorse finanziarie messe a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Lo sottolinea il presidente della Federazione Nazionale Agenti Raccomandatari Marittimi e Mediatori Marittimi (Federagenti), Alessandro Santi, nella sua relazione all'assemblea dell'organizzazione tenutasi stamani presso il Grand Hotel Excelsior di Venezia Lido. Santi ha evidenziato che per cogliere invece tale opportunità post-pandemia sarebbe necessaria l'istituzione di un “gabinetto di guerra”, un centro decisionale dotato di pieni poteri che non sfoci nella solita e inutile cabina di regia.
Di qui la richiesta di misure di emergenza nazionale senza precedenti in grado di garantire l'accessibilità dei porti sia dal mare (molti scali corrono incontro a un blocco a causa degli insufficienti dragaggi dei fondali) che da terra (Genova assediata dai Tir e da autostrade disastrate).
Santi ha anche sollecitato una grande alleanza fra tutto il mondo imprenditoriale che insiste sul cluster marittimo, prendendo atto che senza misure di cambiamento radicale anche i progetti del Recovery Plan non potranno produrre nulla di concreto.
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