Il perché di questo studio e i suoi risultati |
I BENEFICI AMBIENTALI E SOCIALI DEL TRASPORTO DI MERCI PER MARE |
In un'economia di mercato le attività economiche determinano
un insieme di benefici e di costi, che sono solo in parte riflessi
nei prezzi sostenuti da chi esercita quelle attività:
- i benefici dell'uso dei mezzi di trasporto sono normalmente
a vantaggio esclusivo dell'utente (sono cioè benefici "interni");
- i costi sono solo in parte
sostenuti in proprio dall'utente (da considerarsi "costi
interni"); la restante parte, spesso consistente, finisce
per ricadere su terzi o sullo Stato.
I danni che ricadono sulla collettività e che non sono
sostenuti direttamente dagli utenti o dai gestori dei servizi
di trasporto vengono definiti "costi esterni".
Oggi é possibile effettuare valutazioni sistematiche dei
principali costi esterni dei trasporti, mettendo a confronto su
specifici percorsi modalità alternative, al fine di individuare
le soluzioni ottimali dal punto di vista dell'interesse collettivo.
In un certo ambito territoriale, i vari sistemi di trasporto presentano
costi esterni che possono essere assai diversi, con la conseguenza
che per massimizzare il benessere sociale occorre promuovere la
modalità di trasporto che in ciascun contesto presenta
i minori costi per la collettività.
L'Unione europea ha individuato cinque categorie
di costi esterni: le emissioni pericolose per il clima, l'inquinamento
atmosferico, il rumore, gli incidenti e la congestione. I limiti
e le incertezze delle attuali conoscenze impediscono di fornire
una valutazione monetaria soddisfacente di altri costi esterni.
In Italia ogni anno i costi esterni
dei trasporti ammontano ad oltre 200 mila miliardi di lire:
- falsano la competitività dei vari sistemi di trasporto,
- favoriscono tendenze irrazionali della mobilità,
- penalizzano i prodotti e i servizi più sostenibili,
- riducono la produttività e l'efficienza della risorsa
lavoro,
- impoveriscono le risorse ambientali,
- alterano l'allocazione delle risorse pubbliche.
In conclusione, i costi
esterni costituiscono un ostacolo ad uno sviluppo sostenibile.
Il presente studio è stato realizzato dall'associazione
Amici della Terra, sezione italiana di Friends of the Earth, al
fine di valutare i costi ambientali e sociali derivanti dall'utilizzo
su quattro specifici tragitti europei di tre differenti modalità
di trasporto: per mare, su strada e per ferrovia. Si tratta quindi
di un'indagine mirata realizzata nell'ambito di un'indagine più
generale sui costi esterni della navigazione in Italia nel 1997.
I valori di danno ambientale applicati in questo studio hanno
una validità a livello comunitario. Infatti, essi sono
stati desunti dai risultati del progetto di ricerca comunitario
ExternE, in cui sono stati analizzati tredici casi di studio in
tutta Europa.
La quantificazione dei costi esterni delle tre modalità
di trasporto analizzate consente il confronto del loro impatto
ambientale e sociale, con tre possibilità di intervento:
- internalizzazione dei costi
esterni, per correggere le distorsioni del sistema
dei prezzi
- riduzione diretta dei costi esterni,
mediante misure di regolazione delle situazioni più critiche
- riduzione indiretta dei costi esterni,
attraverso agevolazioni fiscali e tariffarie o incentivi agli
investimenti per le modalità di trasporto socialmente
ed ambientalmente più compatibili.
Dallo studio emerge con chiarezza il beneficio ambientale e sociale
del trasporto di merci per mare rispetto alle altre modalità:
è questa una ulteriore conferma del ruolo strategico del
trasporto marittimo delle merci, anche ai fini del rispetto degli
obblighi sottoscritti a Kyoto dai paesi dell'Unione europea.
La Repubblica Italiana e l'Unione europea stanno
riservando al migliore equilibrio tra i diversi sistemi di trasporto
una particolare attenzione strategica e programmatica, entrambe
ben conscie che tale problematica rappresenta un punto cardine
per il futuro sviluppo della politica nazionale ed europea dei
trasporti.
Di conseguenza, nell'ambito del Piano Generale dei Trasporti
occorre che sia valorizzato il ruolo del trasporto per mare, in
modo da realizzare una riduzione dei costi ambientali e sociali
sopportati dalla collettività.
La crescita del traffico marittimo in cabotaggio presuppone che
esso sia competitivo con i restanti sistemi di trasporto e che
venga favorita l'integrazione tra strada, ferrovia e mare: in
particolare, occorre portare in equilibrio i costi di produzione
dei servizi di trasporto ed individuare i porti specializzati
nel traffico cabotiero e di linea, sui quali concentrare l'intervento
dello Stato per la realizzazione in tempi rapidi delle infrastrutture
necessarie.
In questo contesto, la quantificazione dei costi esterni delle
varie modalità di trasporto si pone come condizione importante
per una allocazione più razionale delle risorse pubbliche;
inoltre consente di regolare il mercato e di riequilibrarne
il sistema dei prezzi.