Nell'ultima settimana di ottobre la compagnia di navigazione Safmarine (gruppo danese A.P. Møller) sostituirà la portacontainer da 1.400 teu Safmarine Nolizwe, impiegata nell'America Express Container Services tra il Sud Africa e il Nord America, con la nave Safmarine Tugela, che ha una maggiore capacità potendo trasportare 2.063 teu. Nel prossimo dicembre anche la Safmarine Infanta, che opera nello stesso servizio, sarà rimpiazzata con un'unità di capacità maggiore.
Il servizio settimanale a giorni fissi Sud Africa - Nord America effettua scali nei porti di Durban, Port Elizabeth, Capetown, New York (con trasbordi per Halifax, Montreal e Toronto), Baltimora, Newport News (con trasbordi per Oakland, Long Beach e Portland), Charleston (con trasbordi per Savannah), Freeport (con trasbordi per Miami, Houston, New Orleans, Vera Cruz e Altamira).
La Safmarine ha intanto annunciato la reintroduzione della portacontainer Helderberg da 3.000 teu nei collegamenti Regno Unito/Nord Europa - Sud Africa del SAECS (Southern Africa Europe Container Service). Questa misura - ha spiegato la compagnia - è stata assunta alla luce della poca produttività nei porti sudafricani e per offrire spedizioni dry e reefer in Sud Africa e in Europa con date credibili di partenza e arrivo. «Con standard internazionalmente accettati di produttività portuale - ha puntualizzato il manager della Safmarine Ivan Heesom-Green - le sei navi della flotta SAECS sarebbero state sufficienti per offrire un servizio settimanale a giorni fissi affidabile. Purtroppo l'attuale bassa produttività nei porti del Sud Africa ha comportato l'impossibilità di garantire schedule attendibili, malgrado la velocità sia stata aumentata al massimo, con un significativo aumento dei costi del fuel, e sia stata effettuata una razionalizzazione degli scali. Le compagnie membri del SAECS, Safmarine e i partner Deutsche Afrika-Linien (DAL), Maersk Sealand, and P&O Nedlloyd, hanno stimato globalmente in circa 10 milioni di dollari l'aumento aggiuntivo dei costi che si è assommato ai normali costi operativi nel tentativo di garantire l'attendibilità delle schedule». «La situazione è ora talmente grave - ha aggiunto Heesom-Green - che le compagnie del SAECS hanno deciso di incrementare la capacità della flotta da sei a sette navi da 3.000 teu, solo per avere margini di tempo nelle schedule e non a causa di un aumento dei volumi di carico». Heesom-Green ha detto che il consorzio SAECS continuerà comunque a lavorare tramite il CLOF (Container Lines Operating Forum) con Portnet, l'ente gestore dei porti sudafricani, per riportare la produttività dei porti del Sud Africa a standard accettabili. |
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