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16 maggio 2012
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- Trasportounito respinge l'invito della
Commissione di Garanzia Sciopero a differire il fermo del settore
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- Longo: «chi evita il
confronto diretto è proprio il governo»
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- Trasportounito contesta l'invito a differire
lo sciopero dell'autotrasporto, proclamato per il periodo 28 maggio
- 1° giugno, che è stato rivolto all'associazione dalla
Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero
nei servizi pubblici essenziali, richiesta che - ha precisato
Trasportounito - è stata espressa «con minacce neppure
troppo velate».
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- Si tratta - ha accusato il segretario
generale di Trasportounito, Maurizio Longo - di «motivazioni
assolutamente pretestuose considerando che la vertenza dura ormai da
mesi e che chi evita il confronto diretto è proprio il
governo il quale, sino ad oggi, ha
delegato ai direttori generali
del ministero il compito di analizzare,
non di affrontare, le rivendicazioni della categoria».
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- «Se invece le motivazioni sono
altre, e sono riconducibili all'ordine pubblico e all'allarme
sociale in una situazione del Paese di cui Trasportounito ha più
volte evidenziato i rischi - ha aggiunto Longo
- il governo lo dica con chiarezza e
trasparenza, evitando di minacciare ritorsioni e negare il diritto
sacrosanto alla protesta. Tali atteggiamenti sono solo utili a
buttare benzina sul fuoco e allo stato
attuale Trasportounito non può che confermare la protesta per
altro annunciata nei tempi e nei modi previsti dalle leggi vigenti».
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- «Il diritto di sciopero, al
quale è assimilabile il fermo dei servizi dell'autotrasporto
- ha ricordato l'associazione - è un diritto
costituzionale regolato dalle leggi 146/90
e 83/2000 che lo contemperano nei settori
ritenuti essenziali per la collettività con gli altri diritti
tutelati costituzionalmente della persona»
e tale normativa nel tempo è stata precisata proprio
dalle delibere della Commissione
di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero.
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