- Costa, Titan e Micoperi illustrano le quattro fasi del piano
di rimozione del relitto della Costa Concordia
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- Verranno utilizzati cassoni realizzati da Nuovi Cantieri
Apuania
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Costa Concordia verrà stabilizzata e poi adagiata
su una piattaforma subacquea. Successivamente, con l'aiuto di
cassoni applicati alla fiancata emersa della nave che saranno
riempiti d'acqua, la nave verrà raddrizzata con l'utilizzo di
due gru fissate alla piattaforma. Verranno quindi applicati cassoni
anche sull'altra fiancata della nave; poi i cassoni di entrambe le
fiancate saranno svuotati dall'acqua e riempiti di aria. Riportata
condizioni di poter galleggiare, Costa Concordia sarà
infine trainata in un porto italiano.-
- Questo, in sintesi, è l'intervento che verrà
effettuato per rimuovere il relitto della nave da crociera
naufragata a metà gennaio all'Isola del Giglio
(
del 16 gennaio
2012). Il piano di recupero di Costa
Concordia è stato presentato oggi a Roma, alla presenza
del prefetto Franco Gabrielli, commissario delegato per l'emergenza
per il naufragio, dalla compagnia crocieristica Costa Crociere e da
Titan-Micoperi, il consorzio italo-americano che si è
aggiudicato l'appalto per la rimozione della nave
(
del 23 aprile 2012).-
- Nel corso dell'incontro è stato confermato che i lavori,
in seguito alla Conferenza dei servizi decisoria convocata il 15
maggio dal commissario delegato durante la quale le amministrazioni
competenti hanno disposto le autorizzazioni necessarie, inizieranno
fra qualche giorno e avranno una durata stimata in circa 12 mesi.
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- È stato inoltre sottolineato che il progetto pone la
massima attenzione a garantire il minor impatto ambientale
possibile, la salvaguardia delle attività turistiche ed
economiche dell'Isola del Giglio, la massima sicurezza degli
interventi. In particolare, la protezione dell'ambiente avrà
la massima priorità nel corso di tutta la durata delle
operazioni di questa unica, ciclopica impresa di recupero: qualcosa
- hanno evidenziato Costa, Titan e Micoperi - di mai tentato prima
al mondo. Una volta completata la rimozione, si provvederà
alla pulizia dei fondali e al ripristino della flora marina.
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- «Sin dalle prime fasi dell'incidente - ha spiegato il
direttore generale di Costa Crociere, Gianni Onorato - Costa
Crociere ha profuso il massimo impegno in termini di risorse,
professionisti, strutture, per minimizzare l'impatto del naufragio
sull'ambiente e sull'Isola del Giglio in particolare. Come già
successo per la fase di rimozione del carburante, abbiamo sempre
puntato sulla soluzione migliore e più sicura per
salvaguardare l'isola e il suo ambiente marino e restituirla al più
presto alla sua innata vocazione turistica. Ora diamo il via a
un'operazione di recupero mai tentata prima per caratteristiche e
complessità tecnica. Nonostante le incognite inevitabili per
un'impresa di tale natura, siamo sicuri di aver fatto la scelta
giusta e ci impegneremo ancora una volta per dare il meglio, nel
rispetto dei tempi».
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- Il piano, che è stato scelto da un comitato tecnico di
valutazione composto da esperti in rappresentanza di Costa Crociere,
Carnival Corporation & plc, London Offshore Consultants e
Standard P&I Club, con la collaborazione di RINA e Fincantieri,
prevede anche misure per la salvaguardia delle attività
turistiche ed economiche dell'isola del Giglio. La presenza del
personale che lavorerà alle operazioni di rimozione - hanno
confermato Costa, Titan e Micoperi - non avrà conseguenze
significative sulla ricettività estiva dell'isola. La base
operativa infatti sarà fuori dall'isola, nei pressi di Piombino
(
del 17 maggio
2012), dove verranno raccolte apparecchiature e materiali necessari
per gli interventi, in modo da evitare qualsiasi impatto sulle
attività del porto turistico del Giglio.-
- «Siamo molto contenti di essere stati scelti per
realizzare questa incredibile opera di recupero della Costa
Concordia», ha dichiarato il presidente della statunitense
Titan Salvage, Richard Habib. «Le nostre qualità
ingegneristiche e l'esperienza che abbiamo maturato in questo ambito
- ha aggiunto - ci hanno consentito di presentare un progetto
all'altezza delle aspettative. Da oggi lavoreremo nell'ottica del
rispetto dell'ambiente e della salvaguardia dell'habitat naturale».
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- «Abbiamo creduto fin dall'inizio - ha affermato il general
manager della triestina Micoperi, Silvio Bartolotti - che la
professionalità della nostra azienda e la comprovata
esperienza nelle attività di salvataggio e recupero
sottomarine potessero essere messe a disposizione di questa impresa.
L'essere stati scelti, inoltre, rappresenta un segnale forte per la
qualità e la capacità delle imprese italiane nel
gestire progetti delicati e senza precedenti come questo».
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- Intanto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, al
termine di un incontro odierno al ministero dello Sviluppo economico
con il sottosegretario Claudio De Vincenti, il direttore generale
del dicastero, Patrizio Bianchi, e l'amministratore delegato di
Invitalia, Domenico Arcuri, ha annunciato che i cassoni utilizzati
per raddrizzare Costa Concordia saranno realizzati dai Nuovi
Cantieri Apuania (NCA). «L'impegno che abbiamo ottenuto da
parte di Micoperi - ha spiegato Rossi - è quello di affidare
un'importante commessa ai Nuovi Cantieri Apuania. Se non ci fosse
stato questo, oggi al ministero si sarebbe parlato solo di
liquidazione dell'azienda. Adesso l'impegno deve tradursi in un
affidamento concreto per la realizzazione dei cassoni necessari a
risollevare e a rimettere in equilibrio il relitto della Costa
Concordia. La commessa consentirà a NCA di mantenere la
continuità produttiva e di lavorare fino a dicembre».
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- «Invitalia, governo e istituzioni - ha proseguito il
presidente dell'ente regionale toscano - hanno a disposizione questo
periodo di tempo per individuare un'impresa interessata a rilevare
questa importante attività per rilanciare i cantieri. Ci
impegneremo direttamente anche per questo obiettivo, come abbiamo
sempre fatto dalla parte dei lavoratori e dello sviluppo».
Rossi ha precisato che il sottosegretario De Vincenti si è
impegnato a riconvocare il tavolo su NCA entro 15 giorni.

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