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Filt Cgil, per il rilancio del porto di Venezia il governo rispetti gli impegni sul protocollo fanghi
Colombo: «tutto pronto per i dragaggi, ma nulla si muove»
16 gennaio 2020
Filt Cgil sollecita il governo il governo a rispettare gli impegni sul protocollo fanghi per consentire il rilancio del porto di Venezia. «Siamo - denuncia il segretario nazionale dell'organizzazione sindacale, Natale Colombo - ancora fermi alle promesse, mentre i grandi competitors lasciano il porto». La situazione - spiega - «continua ad essere paradossale: da mesi - sottolinea Colombo - è tutto pronto per i dragaggi ma nulla si muove».
«L'imperativo - prosegue il dirigente nazionale della Filt Cgil - è che bisogna assolutamente accelerare la firma del Protocollo fanghi e contemporaneamente lavorare per il Piano morfologico della laguna tenendo nel giusto equilibrio ambiente e lavoro. Un combinato disposto imprescindibile a cui restano aggrappate le speranze di mantenere vivo il porto».
«Bisogna - chiede Colombo - rapidamente tornare al pescaggio di 11,50 metri per garantire la ripresa ed il consolidamento, nonché la crescita dei traffici lagunari sui quali si regge fortemente l'economia, non solo del territorio, ma dell'intero paese. Per il lavoro la navigabilità della laguna è un obiettivo irrinunciabile e per questo siamo al fianco della nostra struttura territoriale, dei lavoratori, delle imprese e dell'Autorità di Sistema Portuale».
«Il governo, quindi - conclude Colombo - ancora una volta è messo alla prova, con la speranza che riesca a dare fattibilità alle promesse ed agli impegni affinché Venezia possa mantenere la sua spiccata vocazione commerciale e non venga tagliata fuori dai grandi traffici internazionali».
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