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4 febbraio 2021
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- Porto Canale di Cagliari, Fit Cisl chiede l'immediato avvio
dell'iter di costituzione dell'agenzia portuale
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- Pani: consentirebbe di congelare la Naspi e garantire un
reddito certo come indennità sostituiva di mancato avviamento
di almeno 36 mesi
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Se l'Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna ha
concluso la procedura avviata a fine 2019 con la call internazionale
volta ad individuare un operatore intenzionato a gestire il
container terminal al Porto Canale di Cagliari con l'unica opzione
ritenuta possibile dall'ente, quella di rigettare l'unica proposta
che era stata presentata dalla PIFIM, società di diritto
inglese costituita nel 2016 dal sardo Davide Pinna
(
del 4
febbraio 2021), tale decisione è stata invece accolta con
«vero stupore» dalla Fit Cisl.-
- Più che vero e proprio stupore, tuttavia, le parole del
segretario generale della Fit Cisl, Corrado Pani, evocano
perplessità per l'esito della procedura che non ha portato a
nulla: «infatti, a distanza di poco più di un anno
dalla pubblicazione del bando - ha spiegato Pani - siamo ad un punto
morto, cosa questa che non può che creare in noi sconcerto.
La PIFIM, rispondendo alla chiamata promossa dalla AdSP, aveva dato
speranze a centinaia di lavoratori sul rilancio del terminal
container paventando, tra l'altro, forti investimenti assunzioni e
piano industriale; tutte promesse che oggi si sono rivelate un vero
e proprio flop».
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- «Il rischio che oggi corriamo - ha lamentato il
rappresentante del sindacato - è di avere un terminal
container non operativo, pur avendo lo stesso, tante potenzialità.
Questo anche grazie al completo disinteressamento del governo
nazionale e regionale che si sono limitati a sterili interventi
piuttosto che promuovere tavoli seri e azioni forti favorendo
abbattimento del costo del lavoro, fiscalità di vantaggio e
zero canone di concessione; tutti elementi questi, indispensabili
per promuovere il transhipment e attirare i player».
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- «Come Cisl Trasporti - ha concluso Pani - prendiamo atto
della grave situazione ma è chiaro ed evidente che, in questo
particolare momento, alla luce dell'esito della call e degli scenari
preoccupanti che ci attendono nei prossimi mesi, urge mettere in
protezione le centinaia di lavoratori e lavoratrici (diretti e
indiretti) che hanno lavorato nel Porto Canale salvaguardandone
tutte le professionalità. Sono queste pressanti
preoccupazioni che ci portano a chiedere con urgenza al Ministero
dei Trasporti e del Lavoro di attivarsi immediatamente affinché
si proceda subito con il decreto legge per l'avvio dell'iter di
costituzione dell'agenzia portuale che consentirebbe di congelare la
Naspi e garantire un reddito certo come indennità sostituiva
di mancato avviamento di almeno 36 mesi, così come già
avvenuto nel porto di Taranto».
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