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| Autorità Portuale di Genova Piano Operativo Triennale 2008-2010
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	Il riassetto delle partecipazioni 
	
 Com'è noto, l'Autorità portuale di Genova detiene
	un portafoglio di partecipazioni al capitale sociale di società
	che svolgono attività accessorie o strumentali rispetto ai
	compiti istituzionali affidati all'Ente, anche ai fini della
	promozione e dello sviluppo dell'intermodalità, della
	logistica e delle reti trasportistiche, ai sensi di quanto previsto
	dall'art. 6, comma 6, della legge 84/94.
	
 Le società partecipate più importanti dal punto di
	vista strategico sono: Ente Bacini SpA (controllata attraverso
	Riparazioni Navali SpA, che detiene il 95% del capitale, attualmente
	in stato di liquidazione e destinata alla fusione Ente Bacini)
	avente come oggetto sociale la costruzione e l'esercizio dei bacini
	di carenaggio; Stazioni Marittime SpA, nella quale l'Autorità
	portuale detiene una partecipazione del 29,70 % tra componente
	diretta ed indiretta e che gestisce il terminal passeggeri del porto
	di Genova; i servizi forniti da Ente Bacini e da Stazioni Marittime
	si configurano quali servizi di interesse generale; Aeroporto di
	Genova SpA, con una partecipazione diretta dell'Autorità
	portuale del 60% e che gestisce l'aeroporto di Genova; Finporto SpA,
	una società di servizi che svolge in particolare un'attività
	di supporto amministrativo all'Autorità portuale, nonché
	funzioni di holding finanziaria ed è partecipata al 94,16%
	direttamente dall'Autorità portuale, mentre le rimanenti
	partecipazioni sono detenute da FILSE SpA (finanziaria della Regione
	Liguria), dal Comune e dalla Provincia di Genova; Finporto.
	
 Inoltre, l'Autorità portuale di Genova detiene,
	direttamente o attraverso Finporto, Aeroporto di Genova e
	Riparazioni Navali, partecipazioni in società che possono
	essere raggruppate per comparto di attività, come nello
	schema che segue:
	
 
	porto: GEAM - Gestioni ambientali SpA (46,139%); SEPG –
	Servizi Ecologici Porto di Genova SpA (24,338%); SECOM Srl
	(14,124%); Società per la Zona Franca Srl (12,235%); Sistemi
	e Telematica SpA (7,206%). 
	infrastrutture e trasporti: Tunnel di Genova SpA (33,333%);
	SLALA Srl (2,041%); C.1.V. SpA (1,5%); Autostrade Centro Padane Spa
	(l,464'7); Milano Serravalle - Milano Tangenziali SpA (0,283%). 
	finanza: F.I.L.S.E SpA (2,985%). 
	altro: Società per il Nuovo Deposito Franco Srl
	(47,081%); il Porto e Genova Srl (17%); Porto Antico SpA (10,000%);
	Genova 2004 Srl (8,004%, in liquidazione); Accademia Italiana Marina
	Mercantile Scarl (5,000%); Marina Fiera di Genova SpA (2,879%);
	Sviluppo Genova SpA (2,4000%); Fiera Internazionale di Genova
	(2,000%); Eurete Scarl (1,378%); Convention Bureau Genova Srl
	(1,132%); il Terminai Srl (0,953%). 
	Relativamente al quadro sopra presentato, è opportuno
	evidenziare che il contesto normativo attuale pone alcuni vincoli
	all'ingresso ed alla partecipazione delle autorità portuali
	in alcune attività.
	
 In particolare, la partecipazione alla società Aeroporto
	di Genova, che gestisce l'attività aeroportuale, parrebbe,
	secondo l'interpretazione più diffusa del disposto
	legislativo vigente, non potersi considerare accessoria o
	strumentale rispetto ai compiti istituzionali dell'Ente,
	determinando quindi per l'Autorità portuale il vincolo di
	dismissione della partecipazione. Sebbene, alla luce delle
	esperienze di integrazione tra attività portuale ed
	aeroportuali maturate in altri contesti europei ed internazionali,
	l'interpretazione prevalente possa essere oggetto di dibattito,
	l'Autorità portuale ha da tempo avviato un processo
	finalizzato alla dismissione di suddetta partecipazione, anche allo
	scopo di individuare un “acquirente” strategico in grado
	di offrire nuovo impulso allo sviluppo dei traffici aeroportuali ed
	ai settori collegati. A questo fine, l'Autorità portuale si
	propone, innanzitutto, di individuare un advisor cui affidare la
	gestione delle fasi di vendita del capitale, sulla base di criteri
	che consentano di scegliere un soggetto di comprovata esperienza e
	capacità tecnica.
	
 La cessione della quota di partecipazione dovrà avvenire
	gradualmente, con una procedura di evidenza pubblica, in grado di
	instaurare un confronto competitivo tra gli aspiranti acquirenti e
	di garantire la massimizzazione dei ricavi di vendita.
	
 La partecipazione in Ente Bacini Srl appare nuovamente in
	contrasto con il divieto posto dalla legge 84/94 di esercitare
	direttamente o tramite società partecipate operazioni
	portuali ed attività ad esse strettamente connesse.
	
 La dismissione della partecipazione, con il passaggio delle
	quote pubbliche ad operatori privati, dovrà garantire la
	crescita di competitività del settore e l'accesso ai servizi
	offerti da parte di tutti gli operatori interessati, vista la natura
	di servizio di interesse generale offerto da Ente Bacini.
	
 Con riguardo alla partecipazione nella società Stazioni
	Marittime SpA, la complessità che caratterizza il servizio
	rende necessario sottoporre ad una attenta riflessione la tematica
	della cessione delle quote.
	
 Infatti, ai sensi della normativa in vigore, anche il servizio
	passeggeri, nella componente dei traghetti e del cabotaggio, si
	configura quale servizio di interesse generale.
	
 Da questo punto di vista, la composizione della compagine
	azionaria, costituita in prevalenza dalle compagnie di navigazione
	che utilizzano le strutture terminaliste, determina delle rigidità
	sotto il profilo delle scelte strategiche e gestionali della
	società, oltre ad introdurre una situazione di potenziale
	conflitto di interesse tra il soggetto che eroga il servizio e le
	società di armamento che ne usufruiscono.
	
 La dismissione della partecipazione di Autorità portuale
	condurrebbe al controllo societario in capo alle compagnie di
	navigazione, con il rischio di non garantire agli utenti finali
	un'offerta di servizi caratterizzata da una pluralità di
	operatori.
	
 Così come per Ente Bacini, dunque, si rappresenta la
	necessità di avviare una riflessione al fine di eliminare il
	conflitto di interessi esistente, riflessione che potrebbe anche
	suggerire un'estensione della legislazione aeroportuale ai servizi
	marittimi passeggeri, con il divieto quindi, per le compagnie di
	navigazione, di detenere partecipazioni nella società.
	
 Per quanto concerne Finporto, infine, il ruolo della società
	va sottoposto a revisione nel quadro delle strategie di
	partecipazione e diversificazione dell'Ente, valutando la
	possibilità di effettuare interventi di tipo finanziario e di
	tipo organizzativo in stretto raccordo con gli obiettivi
	organizzativi dell'Autorità. PIANO OPERATIVO TRIENNALE 2008 - 2010
 
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