- ASSEMBLEA GENERALE DEI SOCI SPEDIPORTO
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	Sessione Pubblica- 
	
 
	- Galata Museo del Mare - Genova, 28 Marzo 2011
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	Relazione morale del Consiglio Direttivo
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	- “LOGISTICA. IL VALORE DELLE SCELTE”
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	- Signore e Signori, gentili Ospiti ed Autorità
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	- è con grande piacere che, a nome del Consiglio Direttivo
	della Spediporto, sono a darvi il benvenuto ringraziandovi per la
	presenza e per la disponibilità a prendere parte ai lavori di
	questa Assemblea Pubblica.
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	- Quest'anno ci troviamo a celebrare il momento più
	importante della nostra attività all'interno del Galata Museo
	del Mare, un contesto nel quale importanti testimonianze di quella
	che è stata la gloriosa storia di Genova e della marineria
	nazionale si intrecciano con significativi elementi che fanno
	guardare al futuro del settore marittimo nelle sue immense
	potenzialità.
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	- Grazie alla Direzione del Museo per averci ospitato.
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	- Non sveliamo nulla di nuovo affermando che la crisi economica
	che ha investito l'economia mondiale a partire dal secondo semestre
	del 2008 ha determinato effetti pesanti sulle performance del nostro
	scalo, sulle attività produttive, sul lavoro.
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	- Dopo la caduta dei traffici nel biennio 2008-2009, il lento
	recupero partito nel secondo semestre del 2009 ha visto consolidare
	nel corso del 2010 la sua progressione alla ripresa arrivando a
	registrare, in conclusione di anno nel Porto di Genova, un +14,7%
	per il traffico contenitori.
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		| 
			 1  | 
		
			 Il dato riportato è stato rilevato
			dall'Osservatorio Spediporto a seguito di una ricerca su di un
			campione significativo di aziende associate (70).  | 
	 
 
 | 
 
 
 | 
 
  
	- Anche per le case di spedizione genovesi l'anno 2010 si è
	chiuso con un incremento medio del 10%, crescita che sostanzialmente
	è confermata anche per i primi mesi del 2011.1
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		| 
			 TRAFFICI PRINCIPALI PORTI EUROPEI  | 
	 
	
		| 
			 PORTO  | 
		
			 ANNO 2007  | 
		
			 ANNO 2008  | 
		
			 ANNO 2009  | 
		
			 ANNO 2010  | 
		
			 VAR. % PERIODO 2008-2009  | 
		
			 VAR. % PERIODO 2009-2010  | 
		
			 VAR. % PERIODO 2008-2010  | 
	 
	
		| 
			 Rotterdam  | 
		
			 10.790.604  | 
		
			 10.785.271  | 
		
			 9.743.290  | 
		
			 11.100.000  | 
		
			 -9,66%  | 
		
			 13,92%  | 
		
			 2,92%  | 
	 
	
		| 
			 Anversa  | 
		
			 8.175.952  | 
		
			 8.662.890  | 
		
			 7.309.640  | 
		
			 8.259.893  | 
		
			 -15,62%  | 
		
			 13,00%  | 
		
			 -4,65%  | 
	 
	
		| 
			 Amburgo  | 
		
			 9.889.792  | 
		
			 9.737.110  | 
		
			 7.008.000  | 
		
			 7.900.000  | 
		
			 -28,03%  | 
		
			 12,73%  | 
		
			 -18,87%  | 
	 
	
		| 
			 Brema  | 
		
			 4.912.177  | 
		
			 5.529.159  | 
		
			 4.565.000  | 
		
			 4.880.000  | 
		
			 -17,44%  | 
		
			 6,90%  | 
		
			 -11,74%  | 
	 
	
		| 
			 Gioia Tauro  | 
		
			 3.445.000  | 
		
			 3.468.000  | 
		
			 2.800.000  | 
		
			 2.851.000  | 
		
			 -19,26%  | 
		
			 1,82%  | 
		
			 -17,79%  | 
	 
	
		| 
			 Valencia  | 
		
			 3.042.665  | 
		
			 3.602.112  | 
		
			 3.653.890  | 
		
			 4.000.000  | 
		
			 1,44%  | 
		
			 9,47%  | 
		
			 11,05%  | 
	 
	
		| 
			 Algeciras  | 
		
			 3.414.345  | 
		
			 3.327.616  | 
		
			 3.042.782  | 
		
			 2.900.000  | 
		
			 -8,56%  | 
		
			 -4,69%  | 
		
			 -12,85%  | 
	 
	
		| 
			 Le Havre  | 
		
			 2.600.000  | 
		
			 2.488.654  | 
		
			 2.234.400  | 
		
			 2.400.000  | 
		
			 -10,22%  | 
		
			 7,41%  | 
		
			 -3,56%  | 
	 
	
		| 
			 Barcellona  | 
		
			 2.610.037  | 
		
			 2.569.549  | 
		
			 1.800.662  | 
		
			 1.945.733  | 
		
			 -29,92%  | 
		
			 8,06%  | 
		
			 -24,28%  | 
	 
	
		| 
			 Zeebrugge  | 
		
			 2.020.723  | 
		
			 2.209.715  | 
		
			 2.328.198  | 
		
			 2.500.000  | 
		
			 5,36%  | 
		
			 7,38%  | 
		
			 13,14%  | 
	 
	
		| 
			 Genova  | 
		
			 1.855.026  | 
		
			 1.766.605  | 
		
			 1.533.627  | 
		
			 1.758.858  | 
		
			 -13,19%  | 
		
			 14,69%  | 
		
			 -0,44%  | 
	 
	
		| 
			 La Spezia  | 
		
			 1.187.040  | 
		
			 1.246.139  | 
		
			 1.046.063  | 
		
			 1.285.155  | 
		
			 -16,06%  | 
		
			 22,86%  | 
		
			 3,13%  | 
	 
	
		| 
			 Marsiglia  | 
		
			 1.002.879  | 
		
			 851.155  | 
		
			 882.580  | 
		
			 953.435  | 
		
			 3,69%  | 
		
			 8,03%  | 
		
			 12,02%  | 
	 
	
		| 
			 Taranto  | 
		
			 755.934  | 
		
			 786.655  | 
		
			 741.428  | 
		
			 581.936  | 
		
			 -5,75%  | 
		
			 -21,51%  | 
		
			 -26,02%  | 
	 
 
	 
	 
	- Non vi è dubbio che questo 2011 sarà un anno molto
	importante per l'economia mondiale e dunque per quella europea ed
	italiana in particolare.
- 
	
 
	- A livello globale infatti il traffico contenitori nel 2010 si è
	attestato - secondo una stima elaborata da IHS Fairplay -
	intorno ai 115 milioni di TEU con una previsione di crescita media
	per anno nei prossimi cinque anni del 6,3%. Anche per il 2010 è
	sempre il continente asiatico ad aver fatto la parte del leone con
	oltre 30 milioni di contenitori movimentati da e per i suoi porti,
	detenendo dunque oltre un quarto del mercato complessivo.
- 
	
 
	- Nel continente europeo invece il peso della recessione e le
	conseguenti severe misure finanziarie adottate opportunamente da
	molti governi, ha frenato, probabilmente, una più marcata
	ripresa dei traffici.
- 
	
 
	- Il generale ottimismo registrato tra la fine del 2010 ed il
	primo mese del 2011 risente oggi di più caute valutazioni
	dovute alla delicatissima situazione che si registra in Nord Africa
	le cui evoluzioni, auspichiamo positive, potrebbero modificare e
	condizionare in modo rilevante - e lo stiamo già constatando
	- la geografia logistica nel Mediterraneo ed anche nel Mondo.
- 
	Basti pensare che nel 2009 il volume d'affari legato
	all'interscambio EU17 e Paesi Nord-Africani (Algeria - Egitto -
	Libia - Marocco - Tunisia) è stato pari a circa 209 miliardi
	di dollari ossia il 4% del volume complessivo degli scambi
	commerciali dell'EU17.
- 
	
 
 
	 
	- La tabella sopra riportata richiama alcuni dei numerosi dati
	inseriti all'interno della ricerca condotta da AT. Kearney per
	Confetra.
- 
	
 
	- Al netto della crisi Nord-Africana e dell'incognita giapponese,
	se il trend di crescita registrato nel 2010 dal trasporto merci
	dovesse mantenersi costante, l'aggancio ai volumi del 2007 potrebbe
	registrarsi già nel 2012 almeno per quanto riguarda l'Italia.
- 
	
 
	- Vero è anche che oggi fare previsioni è sempre più
	difficile, prospettive e scenari possono modificarsi, anche
	sensibilmente, in una manciata di mesi.
- 
	
 
	- Una recente ricerca dell'European Liner Affairs' Association
	(ELAA) mostra come il volume di merci importate in Europa nel 1Q10
	(primo quadrimestre 2010) si sia incrementato del 17,8% rispetto ad
	un decremento del 20,5% registrato nel medesimo periodo dell'anno
	precedente.
- 
	
 
	- Medesimo discorso può valere per le rate nolo
- 
	
 
 
	 
	
	
		| 
			 2  | 
		
			 I dati esposti sono contenuti all'interno
			dell'aggiornamento 2010 del “Benchmarking Strategic Options
			for European Shipping and for European Maritime Transport System
			in the Horizon 2008-2018” edit by Federal Statistics Office
			Germany.  | 
	 
 
 | 
 
 
 | 
 
  
	- Secondo i dati forniti dal Federal Statistics Office Germany, le
	rate nolo hanno toccato da Gennaio 2010 un picco nel mese di
	Febbraio con un incremento mensile del 25,2% scendendo poi
	progressivamente e raggiungendo nel mese di Aprile un più
	modesto 12,3% da inizio anno.2
- 
	
 
	- Altrettanto significativo il fatto che, sempre a titolo di
	esempio, la Maersk - primo gruppo armatoriale al mondo - nel primo
	quarto del 2009 avesse segnato perdite per oltre 580 milioni di
	dollari mentre nel primo quarto 2010 registrasse profitti per oltre
	168 milioni di dollari.
- 
	
 
	- Tutti elementi che testimoniano come ogni previsione possa
	essere facilmente sovvertita e ribaltata in una manciata di mesi.
- 
	
 
	- Forse anche per questo nel corso del 2010 si sono sviluppati una
	serie considerevole di studi statistici ed economici tesi ad
	interpretare il mercato, le sue possibili evoluzioni/involuzioni e
	soprattutto le curve temporali di un loro succedersi. I valori in
	gioco sono infatti impressionanti.
- 
	
 
	
		| 
			 3  | 
		
			 I dati riportati fanno parte di uno
			studio “Energy and Transport in Figures” condotto nel
			2010 dall'Unione Europea più precisamente dall'European
			Commission Directorate-General For Energy and Transport in
			co-operation with Eurostat. Nello specifico i dati citati sono
			contenuti nella Parte 3 dello studio dedicata al trasporto. Per
			quanto concerne i valori relativi all'occupazione, la citata
			ricerca richiama gli ultimi dati accertati dall'UE risalenti al
			2007.  | 
	 
 
 | 
 
 
 | 
 
  
	- Si osservi come, ad esempio, la Commissione Europea ha stimato,
	per il 2010, in 500 miliardi di euro il GVA (Gross Value Added)
	dell'EU27 di cui ben il 4,6% riconducibile ad attività di
	trasporto e logistica.3 Nel 2007 i servizi di trasporto e
	logistica, si è calcolato, occupassero ben 9,2 milioni di
	persone, il 4,4% del totale della forza lavoro, di cui il 63%
	occupati in attività terrestri, il 2% nel trasporto
	marittimo, il 5% nel trasporto aereo ed il 30% in attività
	ausiliarie al trasporto.
- 
	
 
	- Nel 2008, anno in cui la crisi aveva cominciato a manifestarsi,
	si stima che il totale delle merci trasportate nei paesi delI'EU27
	ammontasse ad oltre 4 miliardi di tonnellate/km.
- 
	
 
	
		| 
			 4  | 
		
			 Department of Transportation, Bureau of
			Transportation Statistics, U.S. “Freight on the move”
			Washington D.C.  | 
	 
	
		| 
			 5  | 
		
			 Si tratta pertanto di un settore capital
			intensive, per il quale tra l'altro l'incidenza per prodotto
			nazionale è aumentata nel tempo. Nel 1997 era pari al 7%  | 
	 
 
 | 
 
 
 | 
 
  
	- Dati non dissimili vengono forniti dal dipartimento di Stato
	americano sui Trasporti (DOT- Department of Transportation) che
	stima in 12.000 miliardi di dollari - una cifra infinita - il valore
	delle merci movimentate negli USA nel 2010.4
- 
	
 
	- Il settore dei trasporti in Italia, secondo i più recenti
	rilevamenti Istat, ha prodotto oltre 103 miliardi di euro di valore
	aggiunto, pari al 7,6% del totale del Paese, occupando oltre 1,2
	milioni di lavoratori (4,9% del totale).5
- 
	
 
	- In questo contesto di proiezioni e stime, fondate anche sui dati
	macroeconomici, si percepisce chiaramente l'importanza strategica
	delle scelte; da queste dipenderà la possibilità
	di sfruttare lo straordinario volano economico che una ripresa dei
	traffici marittimi internazionali può offrire.
- 
	
 
	- All'interno di questo scenario intendiamo collocare quello che
	riteniamo essere un documento di primaria importanza per il futuro
	dei trasporti nel nostro Paese.
- 
	
 
	- Ci riferiamo al Nuovo Piano Generale della Logistica di
	cui il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, attraverso il
	fondamentale contributo della Consulta Generale per l'Autotrasporto
	e per la Logistica, si è reso artefice.
- 
	
 
	- Un lavoro, in parte ancora in fieri, che può
	rappresentare un esempio concreto di una vera e propria progressione
	culturale che non identifica il trasporto solo nelle infrastrutture
	ma anche nei servizi.
- 
	
 
	- Riconosciamo il merito del Presidente della Consulta, il
	Sottosegretario al Ministero dei Trasporti Bartolomeo Giachino, di
	essersi dedicato con grande determinazione al fine di raggiungere
	tale obiettivo.
- 
	
 
	- Chi di voi ha frequentato negli anni le nostre assemblee
	ricorderà come le stesse avessero assunto l'obiettivo di
	richiamare l'attenzione sulla necessità che il Governo ed il
	decisore pubblico volgessero la propria attenzione non solo ed
	unicamente alle infrastrutture, ma più in generale ai servizi
	logistici, all'efficienza dei sistemi portuali, alle regole ed alle
	norme, alla telematica, quali fattori di rilancio del nostro sistema
	portuale e trasportistico.
- 
	
 
	- Potete dunque ben comprendere la nostra soddisfazione nel
	constatare che tra le 51 priorità di intervento del Piano
	della Logistica compare, al primo posto, lo Sportello Unico
	Doganale, ed a seguire - tra quelle che vengono individuate quali
	“azioni prioritarie” - l'insediamento di un tavolo di
	esperti per la semplificazione normativa, la creazione di una
	piattaforma telematica per la logistica, l'agenzia per la promozione
	della logistica, la riforma per la politica fiscale in campo
	logistico.
- 
	
 
	- Nel Piano troviamo chiaramente recepita la convinzione che lo
	sviluppo economico e produttivo di questo Paese è legato in
	modo determinante alla sua organizzazione nel campo dei trasporti.
- 
	
 
	- Aspetto, quest'ultimo, sottolineato con efficacia nel corso
	della sua recente assemblea anche dal Presidente di Confetra Fausto
	Forti laddove osservava come: “la globalizzazione e
	l'accresciuto peso del commercio internazionale hanno di fatto
	modificato il ruolo che la logistica ed il trasporto possono
	svolgere come fonte di vantaggio competitivo per l'intera economia
	nazionale. L'impresa non è più il centro del sistema
	economico: essa diventa uno dei nodi di una rete di realtà
	imprenditoriali, ciascuna specializzata in attività di
	produzione e di servizio complementari che si alleano per
	raggiungere uno o più obiettivi e competere nel mercato con
	altri network simili.”6
- 
	
		| 
			 6  | 
		
			 Intervento del Presidente Fausto Forti
			all'Assemblea Confetra - Roma 1 Febbraio 2011.  | 
	 
	
		| 
			 7  | 
		
			 Dati Eurostat cfr. “Energy and
			Trasport in Figures 2010”, Part 3: Transport.  | 
	 
	
		| 
			 8  | 
		
			 Si veda in merito “Report to the
			ranking member, subcommittee on highways and transit, committee on
			transportation and infrastructure, house of representatives”
			United States Government Accountability Office.  | 
	 
 
 | 
 
 
 | 
 
  
	 
	- In un sistema trasportistico, quale il nostro, dove oltre il 90%
	delle merci si muove ormai su strada - contro il 45,9% dell'EU7
	ed il 61% circa degli USA8 - il cui il costo della
	logistica, in alcuni casi supera la soglia del 25%, si impongono
	scelte votate, da un lato, a garantire una crescita della scala dei
	servizi logistici coerente con i principali Paesi europei e
	dall'altro a garantire un equilibrato sviluppo delle infrastrutture
	alla luce delle ridotte risorse finanziarie disponibili per la loro
	realizzazione.
- 
	
 
	- Nel Piano della Logistica si affida al miglioramento delle
	performance logistiche, alla semplificazione normativa ed alla
	telematica un ruolo importante al fine di raggiungere l'obiettivo
	che lo stesso Piano si pone, quello di contribuire ad una crescita
	economica aggiuntiva del nostro Pil pari a 0,5 punti percentuali per
	ragione di anno nei prossimi 10 anni.
- 
	
 
	- Questo elemento testimonia e conferma che finalmente nel nostro
	Paese sta radicandosi la cultura della aggregazione, la convinzione
	che solo facendo sistema si possano affrontare e, forse, risolvere
	dei problemi.
- 
	
 
	- Vogliamo cogliere in questa impostazione un nuovo modo di
	procedere del pensiero amministrativo che, prima di produrre norme e
	regolamenti, ne sondi anche l'efficienza operativa presso quelli che
	potremmo definire i “pratici” del settore.
- 
	
 
	- In merito al Piano della Logistica ed alle azioni lì
	citate riteniamo importante avanzare alcune riflessioni almeno su
	tre di queste.
- 
	
 
	 
	- Sportello Unico
- 
	
 
	- Inserito quale azione prioritaria, lo Sportello Unico ha trovato
	dignità normativa nel DPCM n. 242/2010 recentemente
	pubblicato su G.U. che individua, in un arco temporale di sei mesi,
	il tempo necessario ad un suo avvio.
- 
	
 
	- Attenzione però, affinché lo stesso possa
	esprimere i benefici operativi auspicati è indispensabile che
	in esso non si veda solo un momento di coordinamento amministrativo,
	magari attraverso il prezioso ausilio della telematica, ma anche e
	soprattutto un momento di sintesi operativa così come
	originariamente previsto dalla legge 350 del 2003.
- 
	
 
	- Il DPCM, di fatto, si è limitato a cristallizzare i tempi
	massimi di conclusione dei vari procedimenti amministrativi, nulla
	invece dispone in merito alla tempistica degli esiti dei controlli
	sui campioni né sull'armonizzazione degli orari di apertura
	degli uffici delle varie amministrazioni coinvolte. Tutto ciò
	è demandato a costituende Conferenze dei Servizi Regionali
	coordinate dall'Agenzia delle Dogane.
- 
	
 
	- Perché non venga persa questa importante occasione, né
	vengano smarriti i cardini originali della legge 350 che voleva
	giungere ad una sostanziale semplificazione delle operazioni di
	importazione ed esportazione ed anche ad una concentrazione
	effettiva delle varie attività istruttorie, lo Sportello
	Unico deve traguardare la realizzazione nei porti italiani, magari
	iniziando da Genova, di centri di verifica unificati per Agenzia
	delle Dogane, Uffici di Sanità Marittima, Veterinario e
	Fitopatologo. Solo attraverso questa sintesi organizzativa si
	registrerà il salto di qualità che tutti auspichiamo,
	altrimenti sarà un'occasione perduta.
- 
	
 
	- Come ricorderete proprio in occasione dell'Assemblea dell'anno
	scorso, il Presidente della Regione Liguria Claudio Burlando,
	accolse la proposta di lavorare alla realizzazione di un centro
	di verifica unificato nel porto di Genova che riunisse in
	un'unica struttura tutte le amministrazioni coinvolte: Sanità
	Marittima, Agenzia delle Dogane, Veterinario di Porto, ARPAL. Questo
	progetto sta andando avanti, grazie anche all'impegno costante della
	Regione e della Direzione Regionale della Sanità Marittima,
	che ringraziamo.
- 
	Un progetto concreto, innovativo ed unico in Italia su cui ci
	piacerebbe che la Regione Liguria ragionasse per l'avvio di un più
	articolato Piano Regionale per i Servizi Logistici.
- 
	
 
	 
	- Insediamento di un tavolo di esperti per la semplificazione
	normativa
- 
	
 
	- Riteniamo questo un altro punto fondamentale del Piano.
	Razionalizzare, snellire, ottimizzare il combinato disposto delle
	norme attraverso una operazione di semplificazione significa portare
	chiarezza e fornire certezze al mondo delle imprese di logistica ed
	ai loro clienti.
- 
	
 
	- Spesso il nostro settore è vittima di norme criptiche, di
	complessa interpretazione ed ancor più difficile applicazione
	- viene in mente la recente normativa sulla c.d. “Black
	List” - che si prestano ad interpretazioni spesso molto
	diverse, anche tra uffici della stessa amministrazione, tutto ciò
	genera confusione ed incertezza.
- 
	
 
	- Non meno complesso il lavoro di coordinamento normativo tanto
	del diritto interno, quanto di quest'ultimo con la normativa
	europea.
- 
	
 
	- Chiederemo al Sottosegretario di garantire all'interno di questo
	tavolo la presenza di un congruo numero di “pratici”
	del settore, di coloro cioè che non vivono la norma nella sua
	astrattezza documentale ma nelle sue pratiche applicazioni.
- 
	
 
	 
	- Piattaforma telematica per la Logistica
- 
	
 
	- In un momento di forte fermento innovativo, dove numerosi
	progetti di informatica e telematica stanno completamente
	trasformando il modo di lavorare, intervenendo a modificare
	profondamente le abitudini e le prassi operative - la mente qui
	corre ai sistemi AIDA - CARGO - TROVATORE - SISTRI - VTS, a progetti
	di pre-clearing doganale, a quelli di sicurezza ENS ed EXS, al PMIS,
	a MEGAPORTS -, riteniamo sia quanto mai opportuno un intervento
	di coordinamento che eviti dispersione progettuale e
	ridondanza di sistemi.
- 
	
 
	- L'evoluzione normativa, seguita da quella tecnologica, sta
	cambiando radicalmente il nostro lavoro nei tempi e nelle modalità
	operative. Basti pensare agli effetti del c.d. “Emendamento
	Sicurezza” sulla portualità mondiale per capire lo
	sforzo che tutte le categorie dell'utenza hanno prodotto per non
	farsi cogliere impreparate.
- 
	
 
	- Nel Porto di Genova conosciamo bene il valore assunto dalla
	telematica, sappiamo altresì che per sfruttare appieno tutte
	le sue potenzialità è necessario mettere a fattore
	comune dati e risorse tra i vari soggetti.
- 
	
 
	- L'esperienza di E-Port ci ha insegnato questo. Gli oltre dodici
	milioni di dati che il sistema telematico del porto di Genova
	gestisce sono diventati un patrimonio della comunità
	portuale, che ci ha consentito di farci trovare pronti ai grandi
	cambiamenti che l'informatica ha imposto.
- 
	
 
	- È dunque fondamentale che il Piano della Logistica si
	ponga quale obiettivo di stimolare e sostenere l'integrazione tra
	sistemi nazionali e locali.
- 
	
 
	- Ma non solo, è nostra forte convinzione che oggi la
	telematica può venire in soccorso ed essere di valido ausilio
	al fine di superare momenti di criticità operativa e
	relazionale.
- 
	
 
	- Ci riferiamo qui al delicato tema dell'autotrasporto.
- 
	
 
	- Un settore questo che certamente vive da tempo forti criticità
	di natura regolamentare, operativa ed anche economica. Però
	consentiteci anche di affermare che è il settore che in
	assoluto ha ricevuto di più dallo Stato in termini di
	agevolazioni, contributi ed interventi normativi, l'ultimo dei
	quali, in ordine temporale, riguarda il decreto dirigenziale sui
	tempi di carico e scarico.
- 
	
 
	- Di fronte a questo scenario pensiamo sia lecito porsi, con
	grande franchezza, la domanda se il percorso fino ad oggi seguito
	sia quello corretto perché la cronaca, anche recente, pare
	mostrare un settore perennemente risucchiato da un vortice di crisi
	di cui non si vede mai la fine.
- 
	
 
	- Come già nel passato ancora recentemente Genova è
	stata teatro di minacciati fermi dell'autotrasporto. Nell'ultimo
	caso confessiamo di non averne compreso le ragioni.
- 
	
 
	- Da tempo infatti il lavoro con i rappresentanti
	dell'autotrasporto è quotidiano, il dialogo è aperto
	ed i progetti condivisi sono numerosi.
- 
	
 
	- Rimangono certamente dei problemi, ma sono di impostazione
	generale, i cui confini non possono sempre essere perimetrati, al
	momento della protesta, nel territorio genovese.
- 
	
 
	- In attesa della pubblicazione del citato decreto sui tempi di
	scarico e ricarico dei contenitori e nelle more della definizione di
	un accordo di programma che, nello specifico del tema, riguardi
	Porti, Interporti, Terminal Ferroviari e Aeroporti, la nostra
	impressione è che si stia cercando di forzare la quadratura
	di un problema che riteniamo impossibile da risolvere sulla base
	di un approccio sanzionatorio.
- 
	
 
	
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			 9  | 
		
			 Lo studio, pubblicato nel Gennaio 2011,
			titolato “More could be done to determine impact of
			excessive loading ad unloading wait times on hours of services
			violations” è stato condotto dall'United States
			Government Accountability Office, nell'ambito del Commercial Motor
			Carriers. Con questo studio l'amministrazione americana si è
			posta in sintesi tre obiettivi: 1) di comprendere quali siano i
			fattori che incidono sui c.d. “detention time”; 2)
			quali siano gli effetti prodotti dai tempi di attesa sulla filiera
			logistica; 3) quali azioni l'amministrazione federale può
			mettere in campo per regolarizzare e ridurre il fenomeno.  | 
	 
 
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	- Siamo confortati in questa nostra considerazione dai risultati
	di un recentissimo studio, pubblicato nel Gennaio scorso dal Governo
	degli Stati Uniti9, nel quale l'amministrazione americana
	ha cercato di meglio comprendere, tra le altre, le ragioni che
	possono determinare un eccesso dei tempi di scarico e ricarico delle
	merci (anche containerizzate) e, conseguentemente, una violazione
	delle leggi federali sui tempi massimi di guida.
- 
	
 
	- L'aspetto più interessante di questo accurato studio
	dell'amministrazione statunitense, la cui indagine non ha riguardato
	solo gli autotrasportatori ma anche la committenza, i caricatori, i
	terminal, i magazzini ed ogni realtà coinvolta, è che
	il problema dei tempi di attesa in fase di carico e scarico, ed il
	conseguente aumento dei tempi di detenzione della merce, è
	stato analizzato non considerandolo come un problema di
	remunerazione dell'autotrasporto ma come un problema dell'efficienza
	logistica di un Paese.
- 
	
 
	- Nello studio non ci si è limitati a focalizzare
	l'attenzione su di un unico attore della filiera logistica - vale a
	dire l'autotrasportatore - ma guardando in senso lato a tutti gli
	attori della filiera, cercando di comprendere, anche da loro, quali
	possono essere le conseguenze e gli impatti operativi negativi che
	gli stessi subiscono da un non corretto esercizio operativo delle
	fasi di carico e scarico.
- 
	
 
	- Le conclusioni dello studio dicono chiaramente che i fattori e
	le circostanze che possono incidere sui tempi di carico e scarico
	sono talmente numerosi e variabili che una loro regolamentazione
	normativa è molto complessa. Vi sono degli strumenti - quali
	quelli informatici - che possono contribuire ad un sensibile
	miglioramento dei tempi e ad una ottimizzazione operativa, tali
	strumenti devono però essere associati a buone pratiche
	operative che richiedono la collaborazione di tutti i soggetti
	coinvolti, ivi inclusi gli autotrasportatori.
- 
	
 
	
	
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			 10  | 
		
			 Il riferimento in questo caso è
			allo studio intitolato “A comparison of the Costs of Road,
			Rail and Waterways Freight Shipments that are not passed on the
			consumers” che l'United States Government Accountability
			Office ha condotto con lo scopo primario di meglio indirizzare gli
			interventi di Governo a sostegno di uno delle industrie - quella
			del trasporto - definite vitali per gli Stati Uniti.  | 
	 
 
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	- Un altro studio10, sempre della medesima
	amministrazione, dedicato questa volta ad una comparazione tra i
	costi del trasporto stradale, ferroviario e marittimo, evidenzia,
	tra le tante conclusioni a cui perviene dopo una articolata e
	complessa analisi, come gli interventi di c.d. “sussidio”
	finanziario ad un qualsiasi attore della filiera logistica non
	abbiano mai portato ad un effettivo recupero di capacità
	competitiva, ma anzi, si siano rivelati ulteriormente deleteri in
	quanto in grado di portare ad una distorsione di mercato e ad una
	riduzione di efficienza.
- 
	
 
	- Alla luce di queste analisi, provenienti da un Paese - gli Stati
	Uniti - in cui, come noto, il trasporto è uno degli elementi
	vitali della propria economia in grado di collegare tra loro 8
	milioni di imprese, 116 milioni di famiglie e muovere 12.000
	miliardi di dollari di beni, penso sia lecito chiedersi se la strada
	intrapresa nel nostro Paese fino ad oggi sia l'unica percorribile o
	si possa invece pensare - ed è quello che proponiamo - di
	intraprendere nuovi approcci in materia.
- 
	
 
	- L'individuazione di best practices condivise tra attori
	della filiera, l'utilizzo dei sistemi informatici al fine di
	ottimizzare le procedure di preavviso di arrivo, di prenotazione, di
	carico e scarico, possono, a nostro modesto parere, portare ad
	effettivi benefici forse più di ogni altro provvedimento
	normativo declinante tempi e sanzioni.
- 
	
 
	- È nostra convinzione infatti che la strada intrapresa,
	che in sintesi poggia sul principio delle rivalse economiche,
	porterà a generare solo numerosi contenziosi che
	inevitabilmente incideranno negativamente nei rapporti tra categorie
	non portando, di fatto, alcun concreto beneficio.
- 
	
 
	- Questo tema ci consente di riportare le nostre riflessioni
	all'interno del contesto genovese e così di focalizzare
	l'attenzione sul Porto di Genova e sull'attività condotta
	dall'Autorità Portuale.
- 
	
 
	- Nel 2005/2006 nel Porto di Genova potevano occorrere anche tre
	ore per entrare ed uscire dal Porto - forse alcuni di voi
	ricorderanno il nostro studio intitolato “Fuori in 180 minuti”
	- oggi i tempi si sono considerevolmente ridotti ed è un dato
	di fatto oggettivamente accertabile. È stato fatto un lavoro
	importante che tutt'oggi prosegue e sta crescendo arricchendosi del
	contributo di progetti importanti come quello di UIRnet sul
	preavviso di arrivo.
- 
	
 
	- Siamo sempre più convinti che la soluzione possa trovarsi
	solo nell'aggregazione di intenti e nello sviluppo di una cultura di
	sistema.
- 
	
 
	- Ecco la ragione per cui plaudiamo alla costituzione del Comitato
	Tecnico Permanente da parte dell'Autorità Portuale - che
	sollecitammo in occasione dell'Assemblea Spediporto 2010 - il cui
	compito di coadiuvare l'operato dell'Autorità Portuale è
	di fatto la realizzazione di un modello innovativo di “Governance”
	applicato ad un sistema complesso, quale quello portuale, che
	riteniamo dovrebbe trovare all'interno della stessa APGE una
	adeguata struttura di sostegno.
- 
	
 
	- Pensiamo che l'approccio metodologico scelto da APGE e
	trasferito nel POT 2011-2013 rappresenti il giusto equilibrio tra
	necessità di programmazione e sviluppo infrastrutturale - a
	risorse finanziarie ridotte - e miglioramento delle performance
	produttive attraverso l'introduzione di strumenti - tra cui quello
	informatico - di ridefinizione del ciclo operativo.
- 
	
 
	- Deve essere riconosciuto il grande impegno profuso in questi
	anni di mandato dal Presidente Luigi Merlo di normalizzare i
	rapporti all'interno del Porto, eliminando attriti e cercando di
	costruire, nel dialogo, una scala di interventi concreta. Ne abbiamo
	apprezzato la trasparenza - l'introduzione del bilancio sociale è
	un significativo elemento - e la determinazione a perseguire
	obiettivi di crescita e di rinnovamento.
- 
	
 
	- Il nostro auspicio è che il suo lavoro possa continuare
	anche nei prossimi anni attraverso un rinnovo del suo mandato che
	come categoria ci sentiamo di appoggiare.
- 
	
 
	- Pur rendendoci conto delle complessità in cui si trova ad
	operare Palazzo San Giorgio non nascondiamo però in molti
	casi l'insoddisfazione che spesso avvertiamo in relazione ai
	tempi di reazione e risposta di alcuni uffici e direzioni. Vogliamo
	vedere un'Autorità Portuale al passo con i tempi anche nella
	sua struttura.
- 
	
 
	- Come categoria riteniamo di aver dato e di continuare a dare un
	grosso contributo, anche finanziario, ai progetti dell'Autorità
	Portuale.
- 
	
 
	- Nel 2003 condividemmo un progetto di aumento delle tasse
	portuali che non fu facilmente digerito, né dalla merce né
	dai nostri clienti, consapevoli che da quell'operazione dipendeva il
	finanziamento di importanti attività a favore dello scalo tra
	cui la più volte citata informatizzazione.
- 
	
 
	
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			 11  | 
		
			 Tra le macroaree di intervento
			beneficiarie della citata sovrattassa ricordiamo gli interventi
			infrastrutturali sulle aree del Comune di Genova, il dragaggio dei
			fondali del bacino di Sampierdarena, gli interventi di security e
			di informatizzazione dei varchi portuali, i collegamenti fognari,
			gli interventi di apertura a ponente del bacino di Sampierdarena.  | 
	 
 
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	- Nell'arco temporale 2004-2010 prima la sovrattassa portuale
	sulle merci poi l'addizionale sulla sicurezza (2007) hanno generato,
	nell'arco temporale considerato, un gettito di oltre 43 milioni di
	Euro che ha consentito, oltre all'informatica, di dare corso ad
	importanti interventi infrastrutturali nell'interesse del Porto di
	Genova.11
- 
	
 
	- Progetti quali: i “Bacini di Carenaggio”, il
	completamento degli interventi su Calata Bettolo, l'escavo del
	bacino di evoluzione di Calata Gadda, la revisione del nodo di San
	Benigno, che fanno parte - insieme ad altri - di interventi
	essenziali per il nostro scalo, continueranno a beneficiare anche
	del gettito di una sovrattassa che, consolidatasi negli anni, si è
	rivelata l'unico elemento di certezza intorno al quale costituire
	una sorta di “micro autonomia finanziaria o federalismo”
	che dir si voglia. Bene che sia così.
- 
	
 
	- Chiediamo però all'Autorità Portuale, così
	come nel passato, di lavorare con la nostra categoria al fine di
	avviare nuovi progetti che, sommandosi a quello dell'informatica,
	riportino alla merce, in termini di nuovi servizi, parte di quello
	che continua a pagare.
- 
	
 
	- Nell'ormai infinita storia di aggiornamento della Legge 84/94,
	il cui dibattito ha ormai stancato anche gli operatori, c'è
	solo un argomento che merita di essere ancora con forza sostenuto,
	ed è proprio quello della autonomia finanziaria.
- 
	
 
	- Riteniamo, in conclusione, che siano stati compiuti importanti
	passi in avanti soprattutto di metodo ed impostazione; ora inizia la
	parte più complessa: la conclusione dei progetti di cui si
	sono poste le basi.
- 
	
 
	- Per riuscirvi siamo convinti sia necessaria una forte volontà
	tra Istituzioni Locali (Regione, Provincia e Comune), Camera di
	Commercio e Autorità Portuale. Vogliamo chiedere al Comune di
	assumersi il compito difficile di fasi tutore presso la città
	della crescita di questi progetti, contribuendo ad una nuova cultura
	sociale delle attività portuali. Alla Provincia il non meno
	delicato compito di continuare, così come sempre ha fatto, a
	guardare al Porto per la sua formazione. Le nostre aziende ci
	chiedono giovani che siano preparati alle complessità del
	settore ed alla sua specificità. Alla Camera di Commercio di
	sostenerci come sta facendo e ha sempre fatto in iniziative
	informative e di evoluzione operativa. A realtà come Liguria
	International, di cui apprezziamo lo sforzo in campo internazionale,
	chiediamo un sempre maggiore impegno nella promozione delle imprese
	del settore nei mercati esteri.
- 
	
 
	- Non meno rilevante sarà l'apporto del Sindacati dei
	lavoratori. In questi anni di crisi hanno svolto un ruolo
	importante, come Spediporto vogliamo riconoscere la forte
	collaborazione che c'è stata con tutte le sigle per superare
	l'incubo della disoccupazione e dei fallimenti.
- 
	
 
	- In una fase, come l'attuale, dove si sta guardando con nuovo
	ottimismo al futuro chiediamo ai Sindacati, sia pubblici che
	privati, di farsi parte integrata ed integrante dei progetti di
	rilancio dello scalo, sostenendoli nella convinzione che sia giunto
	il momento di compiere un'evoluzione culturale anche nell'ambito
	delle relazioni sindacali e nei rapporti lavoratore/impresa.
- 
	
 
	- Che la logistica fosse complessa tutti lo sapevano, è un
	intreccio delicato e sofisticato di equilibri di tipo economico,
	commerciale, progettuale e politico.
- 
	
 
	- Stiamo assistendo ad un repentino mutamento del quadro
	normativo, delle prassi commerciali e di quelle operative che
	consegneranno alle generazioni che iniziano a lavorare oggi un Porto
	diverso da quello di solo qualche anno fa.
- 
	
 
	- L'auspicio è che attraverso un serio impegno, una volta
	individuati i pezzi mancanti, sia possibile tutti insieme collocare
	al giusto posto tutti i tasselli di un mondo, quello della
	logistica, ricco di complessità dove però il risultato
	finale è la composizione del lavoro di tutti i suoi attori e
	non di uno solo.
- 
	
 
	- Grazie e buon lavoro a tutti.
- 
	
 
                                                                                                                                                                               
												 
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